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My Brilliant Friend: The Story Of A New Name 2×06 – The AngerTEMPO DI LETTURA 4 min

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“La bellezza è un inganno.”

L’accensione del cippo di Sant’Antonio è propiziatorio per l’anno da poco iniziato e rappresenta la richiesta, da parte della gente, di un intervento divino per scacciare malanni e malocchi dal rione intero. La povera gente si accalca. Per un attimo ogni argomento di conversazione svanisce, così come la tristezza e la consapevolezza delle problematiche sociali ed economiche che stanno indebolendo ancor di più il rione. E’ con la felicità inconsapevole, quella momentanea e fugace, che My Brilliant Friend decide di aprire questa sua sesta puntata, a chiusura del terzo appuntamento settimanale ed in preparazione del dittico finale.
La richiesta dell’intervento di Sant’Antonio per allontanare malocchi e malanni è un qualcosa che occorre non solo al rione, ma anche alla vita dei personaggi che la storia ha fino a questo punto presentato. Chi più, chi meno, si ritrova in una situazione di puro e semplice equilibrio, sul punto di cadere nel vuoto. Per Lenù questa caduta rappresenta il restare bloccata definitivamente in quello “schifo” di rione: la necessità di cambiamento, insita in ogni persona che sta per concludere il proprio ciclo di studi, è stata da sempre presentata molto forte nel suo personaggio. Non è un cambiamento volto ad un semplice desiderio di crescita, di evoluzione: no, quello a cui la giovane ragazza aspira è l’allontanamento definitivo da ciò che il rione ha sempre rappresentato ai suoi occhi, un mostro in grado di tarpare le ali a chiunque e di gettare negli abissi più profondi le persone più meritevoli (Lila è sicuramente tra queste, rimasta incastrata tra i meccanismi camorristici della città).
D’altra parte proprio Lila, dopo esser finalmente riuscita a scovare la felicità da lei tanto attesa, sembra non potersene più privare: è pronta a fuggire con Nino, a lasciare Stefano e a cambiare totalmente vita. C’è irruenza e spensieratezza in questa decisione, non consapevolezza dei propri mezzi: Lila sta pensando a breve termine, dimenticandosi delle pericolose implicazioni che una sua fuga rappresenta, ma soprattutto della difficoltà nel poter sopravvivere privata dei soldi di Stefano. Proprio il capo famiglia dei Sarratore viene mostrato più umano degli scorsi episodi, a contatto con un sentimentalismo spesso celato dalla brusca e casereccia violenza che a livello domestico è spesso stata mostrata in scena.
Il rapporto tra Lila e Nino è scoppiato quasi per caso anche se si ripalesa agli occhi dello spettatore il fatto che Lila abbia da sempre voluto dimostrare (facendolo notare oppure no) a Lenù come fosse in grado di ottenere tutto ciò in cui lei sperava.
Lila le ha nuovamente strappato di mano un suo sogno, anzi: Lila sta vivendo a tutti gli effetti un sogno di Lenù. E di questo la giovane irruenta ne è ben consapevole. Ma questo la rende un personaggio negativo? No, molto più semplicemente lo rende un personaggio umano.
La fuga da Stefano scaturisce in una gioia senza eguali di Lila che per la prima volta appare a tutti gli effetti finalmente felice. Una situazione che non può durare e infatti, quell’effimera felicità svanisce in un battito di ciglia (23 giorni per la precisione). Il sogno svanisce con Nino che, infuriato con la ragazza, le addossa le colpe della sua incapacità di sfondare nel panorama giornalistico. Parole dure a cui Lila risponde a tono, come sempre, incrinando definitivamente il rapporto tra i due.
A questo punto pare naturale chiedersi, considerata l’incapacità di Lila nel mantenere un rapporto stabile, duraturo e sincero, se la ragazza è semplicemente vittima delle circostanze oppure se è proprio lei la fonte che avvelena tutto ciò che sembra iniziare a fiorirle accanto. La malinconica tristezza, infatti, sembra accompagnarla sempre e comunque oscurando qualsivoglia tentativo di felicità che la vita sembra farle dono.
Il ritorno a casa è semplice e compassato ma Lila, scossa nel profondo, sembra intenzionata a fare in modo che la verità diventi la sua nuova arma: entrata in casa confida immediatamente a Stefano di essere incinta, ma soprattutto gli rivela che non è lui il padre. Un confronto diretto, immediato e repentino.
Ora che Lenù si trova all’Università di Pisa, sfuggita alle fauci mortali di quel rione che sembrava sul punto di agguantarla, Lila si ritroverà ancora una volta sola (come in luna di miele) a fare i conti con la propria vita, con le proprie scelte, cercando di salvaguardare la propria esistenza e quella della creatura che porta in grembo.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La fuga di Lila
  • La fuga di Lenù
  • Lila e Nino: un rapporto durato poco più di venti giorni
  • Stefano e Nino
  • Il ritorno a casa di Lila
  • La possibilità di Lenù di staccarsi definitivamente dal rione, andando a Pisa
  • Assolutamente nulla

 

Due soli episodi alla fine ed una narrazione che continua ad incantare per la sua limpidezza, la sua semplicità ma soprattutto per la sua capacità di non pesare durante la visione.

 

The Betrayal 2×05 6.58 milioni – 24,6% share
The Anger 2×06 6.58 milioni – 24,6% share

 

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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