Lila: “Cocoricò!”
La “rielaborazione” della propria foto in abito da sposa operata da Lila, quella rappresentata nell’immagine, apre l’episodio, divide chi la vede tra quanti la considerano un obbrobrio e quanti una coraggiosa opera di arte moderna, ma soprattutto rappresenta molto bene il tumulto che la ragazza sente dentro di sé. A dimostrazione di questo, vengono presentate in rapida successione la scena in cui Lila perde il bambino (e ne è quasi felice) e quella in cui spiega all’amica Elena che il denaro da lei maneggiato puzza, con buona pace dell’antico proverbio romano, perché proviene dai traffici illeciti di don Achille Carracci e dei Solara, in atto sin dai tempi della guerra.
Una volta di più, però, i soldi permettono di compiere un’opera buona. Un momento di grande emozione è quello in cui la madre di Elena scopre che Lila ha comprato i libri per la scuola alla figlia. Quest’anno il personaggio sembra passato decisamente in secondo piano, rispetto alla prima serie dove era una presenza incombente e quasi minacciosa. Evidentemente, con il liceo il mondo della figlia si è espanso e arricchito, ma questo non toglie nulla alla rilevanza della scena.
Let’s twist again
Il fatto, casomai, rende ancora più amara la parte finale dell’episodio, con la festa a casa della professoressa dove Lenù è protagonista. Finalmente si vedono i frutti dei suoi sforzi scolastici. Era ora, perché negli ultimi tempi Miss Greco era rimasta un po’ defilata, lasciando il centro della scena a Lila. Nei romanzi è spiegato esplicitamente il senso di meraviglia delle due amiche: non avevano mai visto, anzi non avevano mai pensato ci potesse essere una casa con le pareti coperte da scaffali pieni di libri. Nella versione filmata, si è scelto il più immediato senso di stupore per la salita in ascensore. Sempre nei romanzi, viene spiegato come Nino frequenti la figlia della professoressa perché “non ha tradizione”, ovvero non viene da famiglia ricca e importante, per cui ha bisogno di qualcuno che sostenga la sua scalata al successo. Va sottolineato come, tra Stefano Carracci e il giovane Sarratore (mettendoci pure Rino Cerullo) emerga un panorama del mondo maschile decisamente desolante, per quanto fosse ancora un’epoca in cui la donna veniva educata a sentirsi fiera di aver trovato un uomo che le concedesse il titolo di “signora” e che provvedesse ai suoi bisogni e desideri in cambio dei lavori domestici svolti e dell’adempimento del dovere coniugale (meglio se la moglie sa fare “un po’ la zoccola” al momento opportuno).
Resta comunque un senso di amarezza per la reazione di Lila dopo la serata, con la quale si conclude una puntata tutta di alti e bassi per questo complesso personaggio. La si perdona solo perché, non avendo studiato, la sua interiorità non è strutturata in modo da sopportare e supportare il suo enorme talento e non capisce, o forse non le va di capire, che i ragazzi del liceo sono ancora in fase di allenamento, hanno ancora una strada da compiere prima di arrivare alla piena formazione di un proprio pensiero politico e sociale. Forse è proprio questa la “scancellatura” di cui si parla nel titolo: la cultura e la voglia di elevarsi travolte dalla quotidiana bruttura del vivere a contatto con un ambiente malsano. Anche l’avere bisogno di soldi di cui si sa la provenienza criminale non giova certo alla serenità di una persona.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).