Person Of Interest 3×13 – 4CTEMPO DI LETTURA 3 min

Lo scorso ottobre, dopo mesi e mesi di ricerche e indagini, con un blitz l’FBI ha catturato tale Dread Pirate Roberts, boss del più grande e popolare sito di e-commerce del deep web. Con deep web intendiamo quel più remoto angolo di Internet dove viene venduta droga, prostitute e perfino dove puoi ingaggiare persone per dei lavori sporchi. Il sito si chiamava Silk Road, e se avete già visto questo episodio di Person of Interest avrete già capito del perché di questa introduzione.
Questa che vi ho raccontato potrebbe essere il perfetto background del POI di giornata, Owen Matthews, quello che sembra un normale bravo ragazzo ma che in realtà con il passare dei minuti scopriamo essere capo e fondatore di un sito internet per il commercio di droga. La sorpresa non sta tanto in questo, quanto piuttosto nel modo in cui la macchina rivela il numero ai nostri. Infatti questa volta non è Finch a essere avvertito con un numero di previdenza sociale, quanto piuttosto è Reese che, con una manipolazione delle liste d’imbarco all’aeroporto, viene imbarcato nello stesso volo del POI. 4C (il titolo dell’episodio) è infatti il numero del sedile che la machine indica al nostro Reese. Così, nonostante il recente licenziamento, John è costretto ad aiutare il ragazzo che diverse fazioni stanno pianificando di uccidere. Ci sono infatti alcuni cartelli della droga che vogliono che il ragazzo non testimoni, oltre ai servizi segreti che hanno ricevuto dalla Machine il suo numero di prevenzione sociale come Relevant. Alla fine scopriamo il perché, infatti uno dei killer pagati dai cartelli della droga aveva l’ordine di far abbattere l’aereo con il solo scopo di uccidere Owen, mettendo in pericolo la vita di tutti e 130 i passeggeri. Cosi Reese riesce ad impedire la catastrofe, con l’aiuto di Finch, che si improvvisa pilota a distanza e fa atterrare l’aereo.
Ma il momento più importante arriva negli ultimi minuti che ci regalano una bellissima chiacchierata in un bar di Roma tra i due vecchi amici. La chiacchierata è molto tranquilla, in quanto il vero discorso chiarificatore c’era già stato in precedenza, a bordo dell’aereo. Le parole di John avevano chiaramente colpito nel segno il povero Harold, che comunque arriverà a sua volta a Roma per tentare di riportare a casa l’amico, oltre che per sistemare la Sfinge. Il dialogo è comunque molto bello, e, nonostante John sia ancora titubante nell’accettare l’invito di Harold a tornare insieme, appena quest’ultimo pronuncia il nome di Grace il nostro “man in the suit” capisce che tutti hanno sacrificato qualcosa in nome dell’ideale che stanno seguendo.
Le ultime parole vanno peró spese per ringraziare gli autori di POI che ancora una volta hanno deciso di usare l’Italia come sfondo per la parte “romantica” della puntata. Ormai siamo abituati a sentire il nome del nostro paese, telefilmicamente parlando, sempre associato a mafia o a corruzione. Quindi un immenso grazie a Jonathan Nolan che, oltre ricordare la vera forza di uno dei paesi più belli del mondo, si sforza moltissimo per rendere il più verosimile possibile Roma e Fiumicino.
Ah, a proposito di “man in the suit”, la prossima volta che vedremo di nuovo John ci ricorderemo sicuramente di Gianni, il sarto ufficiale di Person of Interest!