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Come tutti gli spettatori di Pretty Little Liars ben sanno, Rosewood, per essere una cittadina di poche anime sperduta nel nulla, non ha certo una vita monotona e in questi giorni ha tutti gli occhi puntati su di sé a causa di un evento tanto atteso: il processo di Alison DiLaurentis.
Marlene King è ben consapevole dell’impatto che questo evento avrà sulla trama del telefilm e sull’attenzione e sulle emozioni degli spettatori, questa volta ha fatto le cose per bene, occupando ben due puntate e senza risparmiare colpi di scena. Infatti, se la testimonianza di Jason poteva sembrare scomoda per le Liars, non era niente rispetto ai duri colpi incassati questa volta. Non solo le ragazze sono state tradite da Leslie, la misteriosa amica di Mona comparsa qualche puntata fa, quando i sospetti erano tutti puntati su Mike e lei sembrava solo l’ennesima seccatura da tenere d’occhio. Questa volta aveva ragione Emily a sospettare di lei, visto che al processo non si è fatta problemi nel descriverle come i cani da guardia di Alison e a far passare Mike come un pazzo maniaco (cosa che effettivamente un po’ era in quel periodo). Ma l’attacco peggiore viene sferrato ancora una volta dal temutissimo e sempre più inafferrabile A che, ora più che mai, sembra essere ventimila passi avanti a loro.
Certo, le ragazze non hanno mai brillato per particolare intelligenza e hanno più volte peccato di ingenuità commettendo errori obiettivamente prevedibili (tipo non pensare mai di fare un back-up del cellulare contenente ben cinque anni di minacce) e spesso hanno commesso atti illegali, altamente immorali o stupidamente impulsivi, facilmente trasformabili in materia da ricatto; eppure ultimamente i colpi di A sono sferrati con una maestria, una pericolosità e una ferocia inaudita, come ultimi atti di una battaglia conclusiva studiata per anni nei minimi dettagli. La lotta è più che mai impari, con uno spietato cacciatore che rincorre le sue prede, ormai intrappolate e in preda al panico ed è noto che, guidati dalla paura, non si prendono certo le decisioni migliori. Un perfetto esempio di ciò è il comportamento di Aria: se Emily e Spencer sono state sconvolte dall’arresto di Hannah, lei lo è doppiamente, considerando il coinvolgimento del fratello. Così lascia che la sua disperazione si trasformi in una missione di protezione di Mike a tutti i costi, persino contro la sua volontà. Infatti, Mike è cresciuto, non solo in termini di massa muscolare, ma proprio in queste puntate abbiamo potuto renderci conto di quanto il rapporto con Mona lo abbia fatto maturare e, proprio in nome di tale rapporto, Mike è stanco di stare nell’ombra attaccato alle gonne della sorella: vuole uscire allo scoperto e combattere per la verità e per la giustizia.
Più combattivo ancora è Caleb, ormai stremato da anni di segreti, sotterfugi e ingiustizie e più che mai determinato ad aiutare Hannah e a scoprire la verità. Sa che Mike potrebbe essere l’unica via di fuga rimasta e sarebbe pronto a passare anche sul cadavere di Aria pur di avere quello che vuole. Se l’atteggiamento di Caleb sembra troppo aggressivo è comunque meglio dell’apatia che ha colpito Toby nell’ultimo periodo, rendendolo insopportabile e dannoso. Totalmente inutile ed eccessivamente tardivo il suo “risveglio” e la sua ribellione alla Tanner che stava già confezionando i mandati d’arresto per la sua amata Spencer e le sue amiche. Infatti, spento anche l’ultimo effimero barlume di speranza rappresentato dalla possibile testimonianza della ragazzina vagabonda, le Liars si trovano in un batter d’occhio a indossare la tanto temuta tuta arancione, rischiando di finire i loro giorni a marcire insieme ad Alison nel carcere di Rosewood.
Certo, le ragazze non hanno mai brillato per particolare intelligenza e hanno più volte peccato di ingenuità commettendo errori obiettivamente prevedibili (tipo non pensare mai di fare un back-up del cellulare contenente ben cinque anni di minacce) e spesso hanno commesso atti illegali, altamente immorali o stupidamente impulsivi, facilmente trasformabili in materia da ricatto; eppure ultimamente i colpi di A sono sferrati con una maestria, una pericolosità e una ferocia inaudita, come ultimi atti di una battaglia conclusiva studiata per anni nei minimi dettagli. La lotta è più che mai impari, con uno spietato cacciatore che rincorre le sue prede, ormai intrappolate e in preda al panico ed è noto che, guidati dalla paura, non si prendono certo le decisioni migliori. Un perfetto esempio di ciò è il comportamento di Aria: se Emily e Spencer sono state sconvolte dall’arresto di Hannah, lei lo è doppiamente, considerando il coinvolgimento del fratello. Così lascia che la sua disperazione si trasformi in una missione di protezione di Mike a tutti i costi, persino contro la sua volontà. Infatti, Mike è cresciuto, non solo in termini di massa muscolare, ma proprio in queste puntate abbiamo potuto renderci conto di quanto il rapporto con Mona lo abbia fatto maturare e, proprio in nome di tale rapporto, Mike è stanco di stare nell’ombra attaccato alle gonne della sorella: vuole uscire allo scoperto e combattere per la verità e per la giustizia.
Più combattivo ancora è Caleb, ormai stremato da anni di segreti, sotterfugi e ingiustizie e più che mai determinato ad aiutare Hannah e a scoprire la verità. Sa che Mike potrebbe essere l’unica via di fuga rimasta e sarebbe pronto a passare anche sul cadavere di Aria pur di avere quello che vuole. Se l’atteggiamento di Caleb sembra troppo aggressivo è comunque meglio dell’apatia che ha colpito Toby nell’ultimo periodo, rendendolo insopportabile e dannoso. Totalmente inutile ed eccessivamente tardivo il suo “risveglio” e la sua ribellione alla Tanner che stava già confezionando i mandati d’arresto per la sua amata Spencer e le sue amiche. Infatti, spento anche l’ultimo effimero barlume di speranza rappresentato dalla possibile testimonianza della ragazzina vagabonda, le Liars si trovano in un batter d’occhio a indossare la tanto temuta tuta arancione, rischiando di finire i loro giorni a marcire insieme ad Alison nel carcere di Rosewood.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Ad un passo dalla fine, con così tanta carne al fuoco, gli spettatori rimangono col fiato sospeso in attesa del promesso gran finale, sperando che sia all’altezza delle aspettative.
The Melody Lingers On 5×23 | 1.7 milioni – 0.9 rating |
I Am A Good Girl, I Am 5×24 | 1.7 milioni – 0.9 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.