The Walking Dead 5×15 – Try – ProvareTEMPO DI LETTURA 5 min

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Non può un episodio come “Spend – Trascorrere” aver improvvisamente cambiato il modus operandi degli sceneggiatori e dei registi di The Walking Dead. “Try – Provare” si presenta come precisa dimostrazione di come il precipitare degli eventi non sia una prerogativa. L’inconcludenza diffusa durante tutto l’episodio potrebbe far pensare a “Them – Loro“, se non fosse per il diverso impianto in cui è inserita. La 5×10, infatti, si poneva in un momento di transizione che avrebbe introdotto poi ad Alexandria, momento di transizione assolutamente evitabile. Con i suoi simbolismi, con la sua lentezza, con i suoi conflitti interiori, la 5×15 si pone come transizione indispensabile che fa da collante tra gli eventi drammatici di “Spend – Trascorrere” e un probabile finale al cardiopalma. C’è poco da fare, quindi. Seppur lento e frammentato, “Try” è fondamentale. Il conflitto tra i protagonisti e gli abitanti di Alexandria non poteva, per i tempi biblici che ci sono stati sempre concessi, esplodere immediatamente. Tuttavia, dilatare il tutto con le stesse tempistiche della fattoria della seconda stagione, oppure della prigione della terza, scatenerebbe senz’altro una sommossa popolare.
La lentezza, come detto, la fa comunque da padrona. Quando in una serie TV certe sequenze, con movenze simili alle lumache, giustificano un fondamentale sviluppo di trama, sono ben accette. Diverso il discorso per le porzioni di minutaggio impiegate soltanto a confermare un particolare status dell’universo narrativo in questione. Prendiamo Carl. In parallelo alle tempeste ormonali del padre, anche Grimes Jr. sente delle scosse interiori niente male, un po’ per lo stato in cui è costretto a vivere, un po’ per l’età, un po’ per i boschi circostanti che potrebbero regalare una gran quantità di fantasie, soprattutto se la “preda” è solita farsi delle lunghe gite in solitaria. Non si vuole liquidare tale romantica parentesi come inutile: non possiamo infatti sapere se questa avrà una particolare importanza negli sviluppi futuri. Si può però senz’altro notare come, nell’economia di “Try – Provare”, l’intero dialogo tra i due, gli inseguimenti e le corse in stile Simba e Nala, sia finalizzato esclusivamente all’imbarazzante quadretto all’interno del tronco. I walkers potranno anche essere dei gran distratti, ma hanno dimostrato più volte di saper essere attratti non solo dai rumori, ma anche dalla carne viva. Un tronco cavo non è un nascondiglio sicurissimo e non garantisce vie di fuga, ecco tutto. Una simile ingenuità potrebbe anche essere perdonata, se non fosse per la palese intenzione a voler mostrare, per l’ennesima volta, una rappresentazione sulla vita ai tempi della zombietudine. Con una lente di ingrandimento sulla pubertà, in questo caso.
Non si può senz’altro negare la coerenza e la progressività con cui il personaggio di Sasha si è imposto. Benché non susciti un grande interesse e non catturi più di tanto l’affetto dello spettatore, il crollo crescente dei punti di riferimento della ragazza (Bob e Tyreese) giustifica senz’altro il suo sempre maggior disagio. Tuttavia, ciò che in questo episodio trova conferma, è un continuo allontanamento ed isolamento del personaggio. Se ciò fosse avvenuto con un lupo solitario come Daryl, la cosa avrebbe avuto un senso differente. Daryl va preso come esempio soprattutto per la sua figura che ha dato modo agli autori di sviluppare episodi (o parti di essi) semi-biografici (pur essendo un personaggio inventato e scritto esclusivamente per lo show televisivo). Sasha è sempre stata sullo sfondo, ha sempre “fatto numero”. Isolare così il suo personaggio, seppur con una trama giustificata, non fa altro che rendere le scene a lei dedicate forzate e lente. Lo dimostra il fatto che la (lunga) sequenza di azione con Michonne e Rosita non riesce ad essere così incisiva. Il paragone infatti con l’adrenalina del precedente episodio è impietoso: gli zombie che assediano un luogo chiuso desterà sempre sensazioni di maggiore ansia rispetto al tiro a segno proposto in questo caso. Con tanto di aggressione finale e salvataggio dell’ultimo minuto, verso quello che, guarda caso, era l’ultimo membro dell’orda che avanzava. E non facciamo nemmeno parola sull’uso sconsiderato dei proiettili che, come ovviamente sappiamo, non dovrebbero essere infiniti.
Eppure, come già detto, “Try” non potrà mai essere considerato un episodio riempitivo come “Them” per merito di quello che è il vero piatto forte: Rick e il suo lato oscuro. Gli sviluppi agli eventi drammatici di “Spend“, oltre che le sconvolgenti dichiarazioni di Padre Gabriel, non possono che avvicinare Rick e soci ad un conflitto con Deanna e il suo popolo. Le micce che potrebbero portare all’esplosione spuntano da ogni dove. Ciò che colpisce è il fatto che, mai come ora, ci si trovi in una tale sfumatura di grigio. Shane, il Governatore, Terminus: avevano tutti il loro lato bianco, ma nascosto da strati e strati di nero. La separazione tra bene e male, tra giusto e sbagliato era suggerita in maniera estremamente semplice allo spettatore. Questa volta la reazione di Rick, giustificata dai trascorsi, lascia tutti perplessi. Carl prova ad allontanare il rissoso padre, senza successo. Michonne addirittura prende provvedimenti drastici. Ma non sono solo loro a volerci andare cauti nei rapporti con Alexandria. Noi spettatori, benché non ci dispiacerebbe veder certi personaggi morire male, riconosciamo la personalità di Rick drasticamente cambiata. Un po’ Shane (“va fatto quel che va fatto“), un po’ il Governatore (“o uccidi o muori… e poi uccidi“), Rick si abbandona ad istinti animali contro quello che prima di essere uno sgradevole marito, è un concorrente. Il ritorno ad una bestialità primordiale (per ora messa a dormire dalla “carezza” di Michonne) sembra essere il mezzo di trasporto che ci condurrà dritti dritti verso un, speriamo, coinvolgente finale.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Sviluppo dei conflitti interni concedendo il minimo sindacale della verosimiglianza nelle tempistiche
  • The dark side of Rick
  • La ricorrente W e la ricerca parallela di Daryl ed Aaron
  • Preparazione al finale
  • Lentezza e frammentarietà che spezzano la tensione creata con il precedente episodio
  • Le escursioni di Carl
  • Sasha coerente ma poco coinvolgente

 

Dopo lo scatto di “Spend” forse ci si aspettava qualcosa in più, magari addirittura un penultimo episodio con la valenza di quelli di Game Of Thrones. È anche giusto che gli autori non rinneghino improvvisamente le modalità narrative degli ultimi tempi (che piacciano o meno). Sta di fatto che l’episodio si presenta come una continua attesa che succeda qualcosa.

 

Spend – Trascorrere 5×14 13.7 milioni – 7.0 rating
Try – Provare 5×15 13.7 milioni – 7.0 rating

 

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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