“The hero’s journey has begun.”
Dopo un primo episodio che di fatto costituisce solo un prologo alla storia che Ragnarok si prefigge di raccontare – una sorta di “origin story” per Magne – “541 Meters” segna effettivamente l’inizio del viaggio interiore che l’eroe protagonista deve affrontare per realizzare la sua piena trasformazione.
Già nel titolo risiede il senso dell’episodio, incentrato infatti su un Magne intento a scoprire di più riguardo i propri superpoteri. 541 metri è la distanza percorsa dal martello lanciato dal ragazzo e probabilmente non è un caso che sia proprio quest’oggetto a incarnare la prima effettiva consapevolezza sulle sue nuove abilità. Esso è di fatto un’evidente strizzata d’occhio a Mjollnir, il leggendario martello di Thor in grado di richiamare i fulmini. Già si è parlato della forte analogia tra Magne e Thor (così come quella tra Laurits e Loki), ma man mano che il ragazzo viene approfondito diviene sempre più palese che sia una vera e propria reincarnazione del dio nordico del tuono.
Come già detto, anche il fratello minore di Magne, Laurits, presenta diversi tratti comuni con un dio norreno, nello specifico Loki, il dio degli inganni. Ebbene, nonostante non abbia dimostrato di possedere – o così pare – alcuna abilità sovrumana come il fratello, anche lui ha iniziato a intraprendere una sorta di “viaggio”. Affascinato da Fjor e iniziando a mescolarsi un po’ troppo con lui e sua sorella Saxa, Laurits rischia, com’era prevedibile, di divenire un personaggio ancora più moralmente ambiguo di quanto già non sia ora. Per ora rimane ad ogni modo semplicemente un personaggio caotico di cui non è ancora chiaro né l’allineamento né tanto meno il suo vero scopo nella storia.
“They once worshipped us. Do you remember? They made sacrifices in our honor. Today things are different, but we’re still of critical importance to the people in this town. We are in charge. We decide who lives and who dies. And these so-called small, ordinary humans accept that it has a price, but there are certain things we just don’t do so that we can continue to be what we are.”
Dopo l’eroe e il “caotico”, è giusto approfondire anche quelli che sono gli apparenti antagonisti di questa storia: la famiglia Jutul. Un tassello fondamentale è infatti composto proprio da questo nucleo di quattro elementi, che sembra nascondere non pochi segreti. La scena del “particolare” ballo di Fjor e Saxa, a cui si unisce anche Laurits, è la prima dimostrazione che qualcosa di sovrannaturale si cela anche nei due fratelli e la cosa viene infatti poi confermata dal discorso di Vidar a Fjor.
Concentrandosi molto ancora sulla presentazione dei personaggi e sul dare la vera spinta iniziale alla storia, “541 Meters” appare come un episodio complessivamente piuttosto lento e noioso, seppur stuzzicando ogni tanto lo spettatore (specialmente verso la fine con la già citata scena tra Vidar e Fjor). A peggiorare la situazione sono le dinamiche da teen drama che si ostinano a rimanere attaccate allo show nonostante questo possa benissimo farne a meno. Considerando anche lo scarso numero di episodi che la serie ha a disposizione, fin troppo spazio viene lasciato al piazzare le basi per le varie questioni amorose, che non riescono però a stimolare alcun interesse e tolgono semplicemente tempo a possibili veri avanzamenti nella trama.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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New Boy 1×01 | ND milioni – ND rating |
541 Meters 1×02 | ND milioni – ND rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.