Che il true crime sia un genere molto amato dal pubblico ormai è noto a tutti, le piattaforme di streaming dalle mainstream alle intellettuali, continuano a esplorare i meandri del true crime, declinandolo in ogni forma possibile. Anche Disney+ (facendo le veci di FX on Hulu che lo ha ordinato e lo distribuisce in USA) non è da meno e con A Murder At The End Of The World si aggiudica un doppio bottino: delitti e il ritorno di Brit Marling e Zal Batmanglij.
Il primo episodio, uscito in back-to-back insieme al secondo martedì 14 novembre, crea le premesse per un classico whodunit, ma dalle tinte contemporanee. Non sono passati infatti in secondo piano i temi attualissimi che i creatori della serie hanno voluto trattare: dal cambiamento climatico, all’intelligenza artificiale fino alle possibilità sconfinate del web e dell’hackeraggio.
Se Agatha Christie sotto le mentite spoglie di Poirot aveva solo il suo intuito per risolvere un caso, Darby Hart ha un’infinita gamma di mezzi tecnologici che però non sono alla portata di tutti: come da copione la detective ha una intelligenza fuori dal comune ed è quindi la perfetta protagonista di un giallo.
Il secondo episodio si apre proprio con l’ufficialità della morte di uno degli ospiti del raduno indetto dal magnate Andy Ronson.
Sembra palese che quest’ultimo voglia far passare tutto come un incidente o suicidio, ma Darby è convinta già da subito che non sia così e anche se sotto shock inizia a indagare, mentre lo fa il suo passato bussa di nuovo alla porta.
LA PRIMA VOLTA CHE TI HO VISTO
Questo episodio non è consigliato a chi non gradisce i flashback! Al suo interno infatti ce ne sono così tanti che costituiscono quasi la metà della puntata, ma il racconto si svolge in questo caso proprio su due linee temporali che si intrecciano tra di loro e che danno modo allo spettatore di conoscere la storia dei personaggi, in particolare di Darby.
La giovanissima detective ha da sempre collaborato con il padre, medico legale, e come lei stessa dice è stata su 57 scene del crimine. La sua esperienza pregressa e la relazione con il primo amore Bill, di cui il pubblico inizia a comprendere l’importanza nel secondo episodio, sembrano determinanti per indagare su quello che è successo nel presente. Oltre a questo, la Darby del passato è una ragazza affascinante e unica come quella del presente ed è bello vederla scoprire le sue passioni.
Nel presente intanto, molto spazio è dato alla linea investigativa che vede schierati da una parte Andy Ronson “convinto” del suicido e Darby convinta del contrario e alle prese nel cercare degli indizi che sostengano la sua tesi.
Una menzione speciale è doverosa nei confronti della fotografia dal gusto scandinavo e per le musiche di Danny Bensi e Saunder Jurriaans.
LA MORTE CI RENDE UNITI
La coppia formata da Andy e Lee, al secolo Clive Owen e la stessa Brit Marling, aveva già fatto la sua entrata in scena nel primo capitolo della serie. Si era sentito parlare di entrambi facendoli apparire come due personalità eccentriche e geniali, un uomo e una donna che con le loro capacità stanno tenendo tra le mani le sorti dell’umanità. Se Andy è “il capo della tecnologia mondiale”, il volto del cambiamento, un Bill Gates glamour, sua moglie Lee ben più misteriosa, è l’idolo di Darby e di tutti gli hacker del mondo e ha aveva anche un legame ancora poco chiaro con il defunto Bill.
Decisamente imborghesita dal lusso e dallo status, Lee appare empatica anche se silenziosa e pronta a dare spazio al marito megalomane. Proprio qui si iniziano a scoprire i veri interessi di Ronson riguardo il ritiro, interessi che però appaiono come molti spunti messi sul piatto che toccano gli argomenti più discussi a livello mondiale. Ronson infatti ha sviluppato un’intelligenza artificiale “Ray” di cui la stessa Darby usufruisce per portare avanti la sua indagine.
Si rivela molto interessante come il duo di creatori abbia voluto affidare a uno degli ospiti, il regista invitato da Andy, il pensiero sull’intelligenza artificiale e il suo utilizzo nella sceneggiatura. Argomento controverso e di recente dibattito proprio nello sciopero della SAG-AFTRA che si è appena concluso. Marling e Batmanglij hanno creato una serie che per il momento abbraccia diverse tematiche e altrettanti generi con un risultato soddisfacente e intrigante.
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A murder at the end of the world è una serie nuova e originale che supera i confini del classico true crime e riesce a mischiare sapientemente tanti temi, tutti attuali e coinvolgenti. Nel secondo episodio ci si innamora di Darby, della sua forza e delle sue fragilità e si ha voglia di andare avanti per scoprire i segreti e le personalità di tutti i personaggi in scena. Un contenuto fresco e ben fatto che segna un grande ritorno di Brit Marling, autrice e regista raffinata che anche questa volta non si è smentita.
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Vivo a Milano, ma sono una romana doc, guardo tante serie tv e film e nel mio tempo libero lavoro, faccio sport e viaggio tanto.
Mi piacciono molto i cani e amo le mezze stagioni, anche se non ci sono più.