Siamo agli ultimi metri prima del traguardo per questa nuova serie crime sfornata da Brit Marling e Zal Batmanglij per FX, infatti il sesto è il penultimo capitolo prima del gran finale. Il rilascio settimanale ha sicuramente funzionato per accrescere l’hype della serie e si può considerare un’ottima idea visto che gli episodi non sono moltissimi. Questa scelta ha permesso al pubblico di parlare di più di A Murder At The End of the World e di approfondire l’interesse su un prodotto che non si è perso nei meandri della vastissima scelta che propongono ormai tutte le piattaforme.
Se il quinto episodio si chiude con un cliffhanger un po’ (tanto) tirato, il sesto episodio inizia da subito con un sprint e un ritmo diverso. Finalmente vengono svelati alcuni retroscena dei personaggi principali, sia al pubblico che a Darby, anche se questo porta a mischiare ancora di più le carte in tavola e a confondere la sottilissima linea che esiste tra il bene e il male. Chi è l’assassino? Andy è un mostro o un genio? Lee mente?
Darby dovrà rispondere a tutte queste domande, ma per farlo attraverserà un viaggio molto doloroso (anche se intenso ed emozionante) nel suo passato.
FACCIA A FACCIA
Il confronto tra Darby e Lee arriva in un momento di svolta dove Darby si sente persa e sa che non può più fidarsi di nessuno. Presa dalla disperazione e soprattutto dalla consapevolezza che anche la sua vita è a rischio, deve sapere che segreto sta mantenendo Lee e soprattutto perchè le ha mentito.
Da questo dialogo ne esce fuori un racconto molto intenso della vita che in realtà Lee sta conducendo, ovvero quella di un passerotto intrappolato in una gabbia dorata. Lee è una persona che si rivela molto più fragile di quello che finora si è visto ed è per prima cosa una madre che vuole proteggere suo figlio. Ed è questo il momento in cui Darby/il pubblico viene a conoscenza del lato oscuro del magnate, uomo violento, patriarcale e ancora peggio, ossessionato per Zoomer che più che un figlio sembra far parte della rosa dei suoi progetti per il futuro dell’umanità. Tutto è quindi “molto più semplice” come movente rispetto a quanto si avrebbe potuto pensare anche se non si è proprio sicuri che tutte le carte in tavola siano state scoperte.
ANDY O LEE?
La tensione dell’episodio è molto alta e la struttura del racconto intriga lo spettatore che già dal precedente capitolo sente che si sta per arrivare al nodo e quindi alla risoluzione dell’intreccio.
Se nel quinto episodio è Andy a tenere banco, con le sue manie di persecuzione e la convinzione che ci sia qualcuno che lo voglia rovinare e lo stia facendo tramite questi delitti, nel sesto episodio è Lee a prendersi finalmente il suo spazio. I sospetti di Darby su un suo coinvolgimento erano ormai davvero forti, soprattutto dopo che aveva trovato una parrucca e un passaporto falso nella sua borsa. Quando le due donne si confrontano, però, vengono a galla degli aspetti di Lee molto diversi e forse impensabili fino a quel momento e che forgiano una nuova impressione per Darby.
Andy dal canto suo si stia rivelando un mitomane e un manipolatore, ma sono ancora molto pochi e inconsistenti gli indizi di un suo coinvolgimento diretto negli omicidi: perché avrebbe dovuto commetterli o esserne il mandante? Farlo sarebbe stato come spararsi su un piede e questo Darby l’ha capito, ma comunque la figura di quest’uomo si fa sempre più oscura e cupa.
Nella confusione generale Darby insieme a Lee e Oliver capisce che c’è solo un modo per venirne a capo, ripartire da zero, ovvero dal primo omicidio, quello di Bill.
TROPPO E NON ABBASTANZA
Ripartire dall’inizio delle indagini per Darby vuol dire affrontare finalmente da vicino la morte di Bill e i suoi ultimi minuti dopo aver rimandato le diverse fasi del lutto per diverso tempo (causa altre morti). Nei precedenti episodi si è visto tramite i flashback quanto il loro amore sia stato bruciante e inteso e quanto il loro legame in realtà non si fosse mai veramente interrotto a causa di un confronto mai avvenuto direttamente. Senza dubbio l’ultima mezz’ora dell’episodio è una delle parti più emozionanti dell’intera serie proprio perché Darby, Bill, il loro amore e il caso che li ha fatti conoscere e poi distruggere ne sono i protagonisti.
La dinamica dell’omicidio di Bill è un altro elemento fondamentale tralasciato finora e, soprattutto, non è ancora stata chiaramente mostrata. Certo, la valenza che ha a posteriori l’ultima scelta di Bill di prendere in mano il libro che Darby ha scritto sulla storia del (loro) caso “The Silver Doe” (e in realtà sul loro amore) ha un’intensità superiore mentre viene raccontata a serie quasi terminata, piuttosto che all’inizio. La scena è molto intesa e girata con intimità, e non si sarebbe potuto fare di meglio.
Così l’autrice si ritrova a leggerle ad alta voce per cercare qualche indizio, ma nel frattempo lo spettatore vede in flashback cosa è successo il giorno in cui la coppia trovò l’assassino Silver Doe, ovvero il finale del libro, e la serie si libera quindi del fardello presente nel passato (gioco di parole voluto, ovviamente). Una scelta che ha senso nell’economia della serie visto che, con un episodio solamente a disposizione e moltissime questioni ancora aperte, si sentiva la necessità di chiudere dei punti interrogativi, punti interrogativi che in questo caso coincidono con la storyline nel passato, il che lascia tutto il tempo necessario per chiudere quella nel presente nel series finale.
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Questa è una puntata chiave in cui si scoprono molti aspetti, fino a ora celati, dei personaggi più carismatici della serie e si sente chi si è vicini a una svolta, qualcosa sta per succedere anche se i nodi da sciogliere e gli aspetti da risolvere sono davvero molti. L’episodio però resta un vero gioiellino, le corde emotive toccate sono molto coinvolgenti e il ritmo è sempre serrato e modulato, si ha voglia di proseguire e conoscere la fine di questa storia così ben scritta.
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Vivo a Milano, ma sono una romana doc, guardo tante serie tv e film e nel mio tempo libero lavoro, faccio sport e viaggio tanto.
Mi piacciono molto i cani e amo le mezze stagioni, anche se non ci sono più.