And Just Like That arriva al suo giro di boa e lo fa con un pessimo episodio, infarcito di politically correct e che snatura completamente un personaggio solo per seguire il trend del momento ed ingraziarsi una delle attrici principali.
La freschezza, il brio e la sfrontatezza della serie madre sono lontani anni luce, mentre lo show sembra camminare sulle uova tanto è snervante il suo tentativo di rendere tutti contenti e di non offendere nessuno.
Rinnegare una delle pietre miliari della serialità sarebbe da scellerati ed ipocriti, nonostante qualche piccola pecca data dall’epoca con la quale il telefilm si interfacciava.
Oggi le cose sono cambiate e Sex And The City può essere visto come uno show non inclusivo, sebbene il fulcro della serie fosse ben altro. Nel 2022, però, la gogna mediatica si è amplificata in maniera esponenziale (anche per colpa dei social) e Michael Patrick King non ha avuto altra scelta se non correre ai ripari. La toppa, purtroppo, sembra peggiore del buco.
MIRANDA IS GAY. WHAT A SURPRISE!
Come sottolineato precedentemente, se dovessimo trovare un difetto a Sex And The City sarebbe quello di non essere riuscito a rappresentare tutte le categorie di persone, vuoi per una superficialità degli autori, vuoi perché il problema non era così sentito all’epoca.
Da qualche anno a questa parte, giustamente, il piccolo schermo ha cercato di dare risalto anche a quelle persone che non si riconoscono negli orientamenti sessuali o nelle identità di genere tradizionali.
And Just Like That, dunque, da questo punto di vista si aggiorna al 2022 e cerca di fare ammenda per le mancanze della serie originale. Non tutto, però, funziona alla perfezione.
La storyline di Miranda, intrappolata in un matrimonio infelice ed attratta sessualmente da Chez Diaz è difficile da digerire. Non tanto per il suo scoprirsi gay in età più avanzata (come Cynthia Nixon, fatalità), quanto per il controsenso con la storia del personaggio (Miranda nel primo film quasi divorzia da Steve per il tradimento di quest’ultimo).
La Nixon ha messo in chiaro da subito come il suo ritorno fosse legato a questa nuova realtà per Miranda Hobbes. D’altronde, l’attrice sembra voler ricoprire solo determinati ruoli. Scelta rispettabile, ma qui si sta esagerando.
CARRIE ED IL “RITORNO” DI SAMANTHA
Nel corso della messa in onda dei primi tre episodi, le attrici hanno dovuto affrontare e rispondere a commenti poco carini riguardanti la loro età ed il loro aspetto esteriore.
Lungi dal dare un giudizio estetico sulla bellezza delle protagoniste, quello che salta all’occhio è che lo show non faccia nulla per bloccare certe discussioni, anzi. Le puntate sono disseminate di riferimenti alla “tarda età” dei personaggi e persino le stesse protagoniste si danno della vecchia a vicenda. Non è da meno Carrie che, in questo episodio, subisce un’operazione all’anca e cammina con un bastone quando fino al giorno prima vagava in tacchi vertiginosi per la Grande Mela.
La storyline di Carrie è funzionale anche per far tornare un personaggio tanto amato dal pubblico: Samantha Jones. Ovviamente il ritorno è solo virtuale, dato che Kim Cattrall non ha minimamente intenzione di partecipare al progetto. Carrie e Samantha si scambiano, così, alcuni messaggini e la lacrimuccia scende.
CHARLOTTE SALVA IL TUTTO
Charlotte York ha sempre rappresentato l’amica più tradizionalista e conservatrice. Una donna legata ancora a vecchi valori e con ambizioni diverse rispetto alle altre tre protagoniste.
Charlotte, pur essendo una buona amica, gentile, altruista e generosa, incarna lo stereotipo della donna che rinuncia alla carriera per fare la moglie/mamma, ci tiene al giudizio degli altri ed ha sempre un servizio di posate impeccabili da abbinare ai piatti.
Ecco perché la storyline a lei dedicata è quella più credibile e che funziona meglio di tutte: la crisi di identità della figlia Rose, infatti, sensibilizza il pubblico sulle difficoltà dei genitori di fronte a queste situazioni.
Charlotte ed Henry affrontano la questione non senza dubbi e paure, ma ricordandosi che la felicità della figlia viene prima di tutto e questo è un grande passo in avanti per una persona come Charlotte.
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And Just Like that cerca di sopperire alla mancanza di inclusività della serie madre, ma rimane una copia sbiadita dei bei tempi che furono.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.