One Hundred Years Of Solitude 1×05 – 1×06 – Remedios Moscote – Colonel Aureliano BuendiaTEMPO DI LETTURA 3 min

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In One Hundred Years Of Solitude arriva Remedios Moscote e porta la luce in casa Buendia.
La giovanissima sposina di Aureliano, da brava donna di altri tempi, si prende subito, con grazia e competenza, l’incarico del povero José Arcadio padre, devastato dopo la morte di Melquiades. Non bastasse, c’è anche da crescere il figlio che Aureliano ha avuto da un’altra.
Con lei, però, entra a Macondo anche il tema della religione.
Il “corregidor”, padre di Remedios, vuole infatti il matrimonio in chiesa. Tempio da costruire, perché gli abitanti del villaggio non ne hanno mai sentito il bisogno.
La vita della ragazza passa quindi dalla massima naturalezza alla massima inquadratura formale. Dalla delicatezza della scena in cui le viene il menarca, mentre sogna di essere nella foresta vergine, alla morte prematura con i due gemelli nel suo grembo.
Di lei resta solo una foto. Quella che, come sa chi ha letto il libro, decenni dopo nipoti e pronipoti guarderanno stupendosi di come quella ragazzina possa essere la loro nonna e bisnonna.

PERSONE MOLESTE


Nel mondo di Cent’anni Di Solitudine, i personaggi non vengono presentati secondo la classica divisione in buoni e cattivi. Sicuramente, però, una storia ha bisogno di degni antagonisti per andare avanti.
C’è quindi Rebeca, figura eccessiva e fastidiosa sin dal suo comparire. Sembra essere venuta al mondo come spina nel fianco per chi le sta vicino, a cominciare da Amaranta.
Se poi si vuole un “cattivo”, il corregidor Apolinar Moscote si candida autorevolmente al ruolo.
La rigidità dei suoi principi, abbinata alla tortuosità del suo agire, causano enormi danni. Si parte dall’ordine di dipingere le case di azzurro, si passa per il sequestro dei coltelli in tempo di elezioni e si finisce in un vero e proprio scontro armato.
Alla fine non lo sopporta più neanche suo genero Aureliano, cioè la persona più timida e schiva mai apparsa sulla Terra.

POLITICA E TESSITURA


La politica è grande protagonista di “Colonel Aureliano Buendia”. Ancor più del matrimonio tra Rebeca e José Arcadio II, di ritorno da stupefacenti avventure in alto mare trasformato in Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.
Si avvicinano le elezioni che vedono contrapposti il fronte azzurro dei conservatori e quello rosso dei liberali. (Come nell’Italia della cosiddetta Prima Repubblica c’erano D.C. e P.C.I.). Tra i rossi emerge la figura di Arcadio Buendia. Peccato che la compagine sia guidata da un finto dottore e composta di simpatici perditempo, senza idee precise.
Da lodare c’è comunque il modo in cui gli eventi sfumano l’uno nell’altro mediante una costruzione sapiente e graduale.
Se in altri casi si è parlato di ballerini che fanno grandi salti e piroette, ma sbagliano i piccoli passaggi di collegamento, qui ogni dettaglio è curato con amore. Sembra paradossale dirlo in una storia ricca di magia, ma il filo logico procede senza interruzioni.

COLONNELLO AURELIANO BUENDIA


In modo lento ma deciso viene tratteggiato anche il percorso psicologico di Aureliano, da ragazzo silenzioso e sottomesso a colonnello dei ribelli. Tutto avviene senza forzature, col passare degli anni.
Intanto a Macondo è scoppiata una vera e propria guerra, anche se la capitale da cui arrivano gli ordini non si vede, è un’entità astratta. Questo serve a non rompere comunque la bolla fatata in cui il villaggio sembra avvolto. Si vedranno gli sviluppi nelle prossime puntate.
C’è poi da segnalare un dato agghiacciante quanto veritiero: lo scontro armato sembra non volerlo nessuno, avviene senza un vero perché, quasi per una misteriosa forza d’inerzia.

 

THUMBS UP 👍 THUMBS DOWN 👎
  • Remedios Moscote
  • Arcadio
  • Aureliano
  • Grandi temi trattati con delicata poesia
  • Tessitura dell’opera
  • Rebeca
  • Apolinar Moscote

 

Nelle vicende, apparentemente quotidiana, di una singola famiglia fanno irruzione temi immensi ed universali come il tempo, il sesso, il desiderio, la religione e la politica. Il tutto viene narrato con grazia e fluidità. Giova anche la colonna sonora dove brani sudamericani tradizionali si mischiano a pezzi d’opera.
Il merito della buona riuscita di una simile operazione va certo a Gabriel Garcia Marquez per quanto riguarda la pagina scritta, ma anche ai registi Alex Garcia Lopez e Laura Mora, con tutto il team degli sceneggiatori.
Adesso mancano solo due episodi, poi inizierà l’attesa per la seconda parte del progetto.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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