Una Roma del dopoguerra fa da sfondo alla storia di Delia, sposata con un uomo violento da cui ha avuto tre figli. Apparentemente impassibile e passiva davanti alle angherie, Delia, con mezzi risicati e con umiltà, riesce in più di un’occasione ad aggiustare situazioni e a rimediare agli sbagli di tutti. Il suo grande cruccio è quello che i suoi figli possano vivere una vita migliore della sua e non ripetere i suoi stessi errori. Alla fine, però, si leverà un sassolino dalla scarpa anche per sé stessa, rischiando tutto e conquistando una libertà insperata. |
Sabato 4 novembre C’è Ancora Domani, il nuovo film di e con Paola Cortellesi uscito il 26 ottobre, è ancora al primo posto del box office italiano con 5,6 milioni di euro complessivi guadagnati in poco più di una settimana. Una grande soddisfazione che si prende il cinema italiano, considerando che le sale in questo momento sono piene di film Americani sia blockbusters, sia d’autore.
La soddisfazione è doppia perché l’opera prima di Paola Cortellesi è un film semplice, ben girato, godibile e inaspettatamente significativo. Che la Cortellesi fosse un’attrice e una comica di serie A il pubblico ne era ampiamente a conoscenza. Che con più di trent’anni di esperienza potesse confezionare un film discreto si poteva intuire, ma che tirasse fuori un risultato così convincente e di così tanto successo, forse in pochi lo potevano prevedere.
Ad aiutarla nell’impresa è anche un cast molto azzeccato, in primis il co-protagonista maschile Valerio Mastandrea, a seguire la giovanissima Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Vinicio Marchioni, Giorgio Colangeli e Francesco Centorame.
Attingendo alla tradizione della commedia all’italiana con degli spunti registici e di scrittura contemporanei, la Cortellesi regala al cinema italiano una piccola perla che si spera possa continuare a dominare il box office anche nei prossimi weekend autunnali.
LA MEMORIA COLLETTIVA
Esiste qualcosa che accomuna tutti, che rende lo spettatore parte attiva e partecipativa di un film. È qualcosa di universale ma non mainstream, ed è la memoria collettiva. La regista è riuscita a raccontare una storia che in qualche modo può arrivare a tutto il pubblico, infiltrarsi nei suoi ricordi o in quelli indiretti, nelle storie che ha sentito dai propri nonni o dai nonni di qualcun altro. Se si riesce a usare bene questo potere, il potere della memoria, si è già ad un buonissimo punto per arrivare al cuore dello spettatore.
La seconda Guerra Mondiale è una ferita ancora aperta per la società occidentale, ma forse ancor più importante è il racconto del dopoguerra che ha posto le basi dell’ Italia di oggi.
In questo sfondo così denso di significato, la storia che la Cortellesi racconta è piena di violenze, di rivalsa, di amore, ma anche di leggerezza e di godimento delle piccole cose. Una vita semplice che sembra così lontana ma che, in realtà, è custodita nel cuore insieme ai ricordi.
UN FEMMINISMO SUSSURRATO
Paola Cortellesi ha dedicato questo film a sua figlia Laura e altro non poteva fare. In un momento storico in cui la parola femminismo ha assunto molteplici sfaccettature, tanto che spesso viene usata per attaccare ulteriormente il genere femminile tacciato di esprimere il proprio dissenso in maniera isterica o urlata, la regista e attrice sceglie il suo primo film da autrice per mandare a tutti un messaggio molto chiaro, definito e senza dubbio con un occhio di riguardo per le donne.
Lo fa con delicatezza e con il suo stile innatamente elegante, lo fa tra le strade della sua Roma attingendo a personaggi femminili che lei stessa avrà incontrato nella sua vita e che creano un bellissimo spaccato di un tempo che per fortuna non esiste più ma che sembra così vicino. La Cortellesi attrice regala un’interpretazione misurata e intensa e insieme a Emanuela Fanelli crea un duo irresistibile sullo schermo (si spera di vederle presto ancora insieme). Una menzione speciale va fatta per Romana Maggiora Vergano che interpreta Marcella, la figlia maggiore della coppia Cortellesi-Mastandrea, la giovane attrice infatti risulta all’altezza dei suoi colleghi più esperti e buca lo schermo.
LO STILE
Volendo usare un inglesismo molto azzeccato, il film potrebbe essere inquadrato nel genere dramedy. Nonostante gli eventi raccontati siano drammatici, l’apice del dramma è sempre sapientemente alternato a momenti di leggerezza e comicità. La regista ha optato inoltre per il bianco e nero e per i 4/3, entrambi ben inseriti nel film che non si potrebbe immaginare a colori e in 16/9. Nonostante sia un’opera prima, C’è Ancora Domani” ha un suo stile definito che si immerge tra contemporaneità e classico creando qualcosa di nuovo.
Anche la regia è curata e si lascia andare ad alcune opzioni originali, tra cui è doveroso menzionare una delle scene di violenza subita da Delia, che diventa una scena di coreografia a due bellissima. Lo stile adoperato riesce a rendere il film commuovente ma mai pietistico.
Un film delicato, intenso e significativo. C’è Ancora Domani entra nel cuore del pubblico, fa sorridere e piangere, ricordare e riflettere sulla condizione della donna nelle società senza mai forzare la mano o scadere nella banalità. Quando la semplicità è ben esercitata ripaga sempre e il successo al botteghino ne è la riprova. A volte non serve urlare, se il messaggio è forte lo si può anche sussurrare, lavorare dietro le quinte senza azioni eclatanti: se quello che si ha da dire ha senso, arriverà a chi deve arrivare.
TITOLO ORIGINALE: C’è Ancora Domani REGIA: Paola Cortellesi SCENEGGIATURA: Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi INTERPRETI: Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Vinicio Marchioni, Giorgio Colangeli, Romana Maggiora Vergano, Francesco Centorame, Emanuela Fanelli, Lele Vannoli. DISTRIBUZIONE: Vision Distribution DURATA: 120′ ORIGINE: Italia 2023 DATA DI USCITA: 26/10/2023 |