Recensione film Black Widow Marvel Vedova Nera
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Black Widow

Recensione del film Black Widow, che racconta le avventure di Natasha Romanoff dopo gli eventi di Civil War.

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Uno sguardo nel passato di Natasha Romanoff, conosciuta come la Vedova Nera, che è determinata a chiudere i conti col proprio passato.

 

Dopo praticamente due anni, caratterizzati anche da ottime uscite televisive, i Marvel Studios tornano sul grande schermo. Ci sarebbe da chiedersi se Black Widow, primo (e unico?) film stand-alone sulla Vedova Nera, sia rimasta la stessa pellicola in programma di uscire nel lontano 29 aprile 2020 in Italia. Sicuramente nel frattempo c’è stato modo di conoscere Jac Schaeffer, qui in veste di soggettista, che è entrata nel mondo Marvel con la bellissima WandaVision. Black Widow, ambientato subito dopo i catastrofici eventi di Captain America: Civil War, offre uno sguardo alle vicissitudini dell’agente Natasha Romanoff nel periodo di latitanza in cui, costretta alla fuga, si è ritrovata immischiata in un conto aperto da molti anni a Budapest.
Era sicuramente una missione difficile far riavvicinare al cinema il pubblico del MCU dopo due anni di pausa con un film basato su un protagonista di cui si conosce già il triste epilogo. Eppure Kevin Feige vince la sua scommessa, concedendo il giusto commiato a una degli Avengers fondatori, laddove la sua scomparsa era stata un po’ sminuita in Avengers: Endgame. Ne risente positivamente anche l’intera industria cinematografica, che sta finalmente gustando i risultati del primo vero blockbuster (o popcorn movie) post-pandemia.

VIOLENZA MARVEL


Parlando un po’ del film in sé, Black Widow è certamente il più violento film dell’intero Marvel Cinematic Universe. L’impressione è quella di star assistendo a uno dei film Fox dedicato ai mutanti, per ambientazioni, tematiche e crudezza. Forse la Casa delle idee sta iniziando a spostare il suo target, o forse, i prodotti si stanno iniziando a diversificare per raggiungere fette di pubblico più ampie. Spesso e volentieri la violenza è associata al personaggio di Taskmaster, villain misterioso (dato il suo iconico travestimento) e capace di imitare le tecniche di combattimento di chiunque si trovi di fronte. Le origini di questo personaggio, sebbene siano state profondamente modificate rispetto alla sua controparte fumettistica, risultano di forte impatto e in grado di lasciare il segno.
Un altra nota inedita è la presenza dei titoli di testa, storicamente spesso contenuti nei cinecomic, tranne che nel MCU. Una sequenza molto esplicativa, che in poco più di un minuto racconta le atrocità e i crimini commessi all’interno della terribile Stanza Rossa, solamente accennata in Avengers: Age of Ultron. Finalmente poi si scoprono i dettagli sulla famosa “missione di Budapest” accennata da Clint Barton in The Avengers. La questione, che incuriosiva maggiormente i fan, viene gestita benissimo. Pochi flashback la raccontano insieme a semplici informazioni più dettagliate distillate qua e là tra i dialoghi. Budapest, inoltre, assume un’importanza ancor maggiore, in quanto l’incompletezza della missione che fu determina l’innesco per le vicende raccontate in Black Widow.

WE ARE FAMILY


Natasha veniva presentata in Iron Man 2 come una vera Vedova Nera, solitaria e senza scrupoli. Col passare dei film il suo personaggio si è evoluto, grazie anche all’ottima caratterizzazione impressa da Scarlett Johansson, passando dall’essere un agente dello S.H.I.E.L.D. solitario a personaggio amato all’interno della famiglia Avengers. Dopo gli eventi di Civil War, però, Natasha si ritrova nuovamente ad un punto di partenza, senza la sua famiglia acquisita. Non gli resta che tornare da quella che era stata la sua finta famiglia durante una missione durata tre anni nell’Ohio.
I membri di questa strampalata famiglia sono:

  • Alexei (David Harbour), aka Red Guardian, unico super-soldato sovietico che ha addirittura affrontato in duello Captain America (vero? Falso? Isaiah?);
  • Melina (Rachel Weisz), scienziata per la Stanza Rossa e madre di Natasha e Yelena;
  • Yelena (Florence Pugh), “sorella” minore di Natasha, la più forte Vedova Nera in circolazione.

In particolare il personaggio di Yelena è molto ben delineato. Riesce a dare, insieme al “padre” Alexei, la giusta vena comica che alleggerisce la pellicola e garantisce il giusto mix di intrattenimento. La new-entry di Florence Pugh è sicuramente un personaggio destinato a durare nell’universo cinematografico Marvel, soprattutto dopo aver assistito alla scena post-credits.
C’è anche un grande approfondimento, dovuto e necessario, sul mondo sovietico nella Marvel. L’organizzazione della Stanza Rossa rispecchia lo S.H.I.E.L.D., in tutto e per tutto, nascondendo anche parecchi segreti che faranno gola ai fan più longevi. Il direttore Dreykov (Ray Winstone) è un personaggio subdolo e malvagio, che rispecchia in toto la banalità del male stessa. Un uomo infimo capace di sfruttare donne, rubate alle loro vite normali, per assicurarsi il potere in ogni angolo del mondo, senza alcun minimo rispetto per le loro vite. Una giusta metafora per dar ancor più voce a un problema esistente nel mondo, con la speranza che tutti i Dreykov facciano la stessa fine.

UN OTTIMO SPIN-OFF


Tuttavia Black Widow rappresenta più uno spin-off nell’universo Marvel. Un film necessario, che presenta nuovi importanti personaggi come Yelena e Taskmaster, ma che rimane per ovvi motivi abbastanza marginale nell’economia della trama orizzontale raccontata finora tra i vari film. Cate Shortland riesce nel suo obiettivo, facendo affezionare lo spettatore fin da subito ai nuovi personaggi, e dirige la Johansson nella sua migliore interpretazione di Natasha Romanoff.
Non mancano certo i richiami (numerosissimi) agli altri film dello stesso universo condiviso, così come una certa citazione a Mission: Impossible per l’utilizzo di alcune maschere. È impossibile non sentire un brivido sul finale per le note di Alan Silvestri e per l’intera sequenza finale. La Marvel dopo i fuochi d’artificio siglati Infinity War/Endgame sta ripartendo dal basso, ricostruendo pezzo per pezzo le sue fondamenta, con film che devono emozionare lo spettatore anche senza troppa carne al fuoco.


Black Widow è una boccata d’aria fresca. Arriva dopo il tempo necessario a smaltire il gran finale della Fase 3 e inizia a muovere i primi passi con l’introduzione di Yelena. La Johansson saluta il suo amato personaggio concedendo un’ultima gloriosa uscita. Eric Pearson ha scritto un film capace di inserirsi retroattivamente nell’universo Marvel senza smuovere alcuna pedina, parlando di attualità e dando spunti per il futuro. In quest’ottica la comparsa di un personaggio di The Falcon And The Winter Soldier potrebbe far ben sperare.

 

TITOLO ORIGINALE: Black Widow
REGIA: Cate Shortland
SCENEGGIATURA: Eric Pearson

INTERPRETI: Scarlett Johansson, Florence Pugh, David Harbour, Rachel Weisz, O.T. Fagbenle, William Hurt, Ray Winstone, Olga Kurylenko
DISTRIBUZIONE: Walt Disney Studios
DURATA: 133′
ORIGINE: USA, 2021
DATA DI USCITA: 07/07/2021

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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