Indira: “Cosa diavolo è successo?”
Dr. Edison Cardosa: “Forse Sam ha penetrato il condotto uditivo con il suo membro?”
Indira: “Tutta qua la tua capacità di osservazione? Che Sam ha scopato il cranio di Bob?”
Dr. Edison Cardosa: “Lui è Greg. E… non lo so.”
Il finale della precedente puntata non lasciava intravedere uno sviluppo diverso rispetto a quello mostrato in “The Whole Truth”: Sam ed Emma fuggono dalla prigione sotterranea della Godolkin (dal Bosco), lasciando alle proprie spalle una scia di sangue e morte. L’intro, in uno stile perfettamente tipico di questo show e della serie madre The Boys, apre ai circa cinquanta minuti che si ritrovano con l’ingrato compito di riavvicinare tutti i vari personaggi in scena. Sia quelli in fuga, sia quelli alla ricerca della verità.
TEEN DRAMA: EVITATO!
Una puntata prettamente statica, considerata l’assenza di vere scene action e di scontro, viene salvata dall’arrivo all’università di Tek Knight, un giornalista/intervistatore intraprendente e pronto a rompere la resistenza di chiunque gli si pari di fronte.
La costruzione del personaggio sembra ricordare lo Sherlock Holmes di Cumberbatch, soprattutto per i modi di fare decisamente sopra le parti e di difficile inquadramento. Una trovata narrativa che, fortunatamente, allontana di scena la possibilità di scadere nel blando teen drama. Certo, avere dei protagonisti che sono anagraficamente teen è già di per sé indice della tipologia di storia che si vuole raccontare, ma se si possono evitare i cliché del genere tanto meglio.
Un salvataggio quello di Tek Knight che avviene solamente a metà perché in qualche modo gli sceneggiatori riescono ad imbastire addirittura due storie d’amore in una sola puntata: Sam-Emma e Jordan–Marie. Se ne sentiva il bisogno? Evidentemente no, ma per ora non sembrano esserci forzature tali per cui queste storie possano infastidire in negativo la storia principale.
SAM, IL FRATELLO RITROVATO
La giusta attenzione viene riposta nel personaggio di Sam, il fratello di Golden Boy, così come nella sua progressiva perdita di sanità mentale. Il suo lento declino verso la pazzia colpisce soprattutto perché l’incolumità di Emma potrebbe essere messa a rischio vista e considerata la pericolosità del ragazzo.
Sarebbe sciocco privarsi di un personaggio principale da parte dello show, soprattutto arrivati a questo punto della storia, ma potrebbe trattarsi di una trovata da tenere in considerazione per gli ultimi episodi.
IL SOTTERRANEO DEGLI ORRORI
Ci sono alcuni elementi che, tuttavia, lasciano un po’ l’amaro in bocca in termini di sceneggiatura. Il primo elemento concerne la percezione negativa del laboratorio sotterraneo alla Godolkin.
È da tenere ben presente il contesto narrativo di cui si sta parlando: un mondo dove ai bambini viene iniettata una sostanza (il compound V) per farli diventare dei super e di conseguenza diventare famosi. Motivo per cui nella terza puntata i veri “villain” erano i genitori dei giovani dell’università: pronti a tutto pur di spingere il proprio figlio a risaltare rispetto agli altri così da potersi accaparrare maggiori attenzioni e la possibilità di diventare uno/una dei Seven.
Fa abbastanza sorridere quindi che, in un contesto del genere, ci si stupisca di un laboratorio sotterraneo dove dei giovanissimi supereroi vengono tenuti rinchiusi per essere utilizzati come cavie. Risulta davvero così tanto incredibile?
Ulteriore elemento su cui riflettere: Cate Dunlap, la fidanzata di Luke nonché manipolatrice di menti. Lei è presente nella stanza insieme a Luke e Sam nei flashback mostrati nella scorsa puntata, quindi è a conoscenza di tutto (Bosco, esperimenti, supereroi tenuti in ostaggio ecc ecc). Sarebbe così improbabile che la ragazza sia una specie di infiltrata/spia se non di Indira (la rettrice) quanto meno di qualche alta carica della Vought?
Ad aumentare le probabilità di questa opzione c’è da tenere presente gli ultimi concitati minuti di questa puntata, dove i personaggi si risvegliano bruscamente in un altro luogo dopo aver perso totalmente la coscienza di se stessi. Cate li ha controllati tutti quanti per riconsegnare Sam a qualcuno? Oppure è intervenuto un altro super non ancora palesatosi?
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Con ancora metà degli episodi da mandare in onda Gen V si dimostra un prodotto che, quando vuole, riesce senza eccessivi problemi a seguire le orme della serie madre. Alcune volte pecca e si concede un’eccessiva attenzione al teen drama che finisce per sviare la narrativa principale. Senza contare il plot twist finale che, a conti fatti, sotto certi aspetti risulta anche abbastanza telefonato.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.