Il secondo episodio di questa diciannovesima stagione di Grey’s Anatomy avrebbe potuto confermare o ribaltare il buon risultato ottenuto nel primo.
Il titolo “Wasn’t Expecting That” racchiude in sé proprio ciò che il pubblico di Grey’s Anatomy si è trovato davanti: un episodio fresco, ben studiato e riuscito.
NUOVE DINAMICHE E CASI INTERESSANTI
Gli stagisti si confermano il vero motore delle dinamiche e portano una ventata di aria fresca (nonostante i voluti e numerosi rimandi ai cinque specializzandi originali) all’interno del Grey-Sloan Memorial Hospital.
Lo stesso si può dire dei casi clinici, che acquistano ancora più importanza perché visti con occhi nuovi da specializzandi inesperti. La scena in biblioteca alla ricerca di una spiegazione dei sintomi di un paziente è un chiaro riferimento ad alcune situazioni nei primissimi episodi della serie, quando Meredith e Cristina erano alle prese con casi apparentemente irrisolvibili e inspiegabili.
Ogni specializzando continua a rivelarsi pian piano e in ogni scena il pubblico può scoprire alcuni dettagli in più, uno stratagemma formidabile per mantenere alta l’attenzione.
L’episodio scorre veloce, proprio grazie al perfetto equilibrio nell’amalgamare personaggi vecchi e nuovi, tutto merito del team di sceneggiatori capitanato anche per quest’anno da Krista Vernoff.
Ogni personaggio e ogni sua scelta concorre alla buona riuscita della narrazione generale, caratterizzata da tante piccole storyline apparentemente slegate. Anche quelle meno interessanti e probabilmente meno riuscite (Owen e Teddy) in qualche modo trovano la propria collocazione senza perdere la loro funzionalità.
OWEN E TEDDY
Proprio su Owen e Teddy occorre soffermarsi, poiché anche se in qualche modo funzionali alle nuove dinamiche, non convincono pienamente. Ci sta il character development, come ci sta che dopo così tanti anni non si riesca a trovare nuove idee originali, tuttavia non si può certo negare che i personaggi interpretati da Kevin McKidd e Kim Raver abbiano subito un’involuzione. Osservando Owen Hunt oggi, è difficile riconoscere lo stesso uomo che ha dovuto combattere demoni più grandi di lui, così come la profondità della sua relazione con Cristina e la sua necessità di avere un figlio. Lo stesso vale per Teddy, che si limita ora a sgridare il marito in scene tragicomiche spesso al limite della sopportazione. Forse alcuni personaggi andrebbero sacrificati e congedati, proprio per evitare forzature che non fanno altro che snaturare il loro carattere originale.
IL DESTINO DI MEREDITH
Il pubblico più informato già saprà che Ellen Pompeo comparirà solo in 8 episodi della stagione 19. Quello che non è chiaro ancora è come il personaggio di Meredith sarà allontanato da Seattle o dall’ospedale. Le speculazioni potrebbero proseguire all’infinito, anche perché l’ultima scena dell’episodio suggerisce che forse Zola potrebbe essere la causa del temuto allontanamento della beniamina dallo show.
Ora che Meredith ha finalmente dichiarato senza dubbi i suoi sentimenti a Nick, la carne sul fuoco è davvero tanta.
Se stare con il dottor Marsh poteva essere la motivazione più plausibile per andarsene, ora Meredith ha una situazione delicata da gestire e dovrà essere presente per sua figlia. Mancano ancora 6 episodi, eppure qualcosa di drastico dovrà succedere, più che altro per rendere convincente e motivata la scelta di non comparire più negli episodi a venire.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Nonostante alcune sbavature e direzioni incerte, “Wasn’t Expecting That” convince e intrattiene come solo il vecchio Grey’s Anatomy sapeva fare. Sembra di respirare un’aria nuova ma familiare allo stesso tempo. Lo show ha trovato la giusta direzione: non resta che sperare che rimanga sulla retta via, piuttosto che incappare in sentieri tortuosi e incerti.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.