Dopo un doppio appuntamento mirato a salutare uno dei personaggi principali delle ultime stagioni, questa settimana ci si aspettava sicuramente un episodio meno incisivo. Di solito, almeno, questa è la prassi. Ecco perché, “Gunpowder And Lead”, che già di suo raccoglie all’interno innumerevoli storyline dall’importante carattere sociale, risulta ancora più efficace.
Niente filler o perdite di tempo questa volta, Grey’s Anatomy continua a presentare una stagione migliore delle ultime annate unendo quello che era stato il marchio di fabbrica delle stagioni d’oro: realtà/critica sociale e storie personali dei protagonisti.
DIFFERENZE E RISPETTO
Sin dall’episodio “Training Day”, che aveva visto il ritorno di Addison, era risultato palese come la storyline incentrata sulla lotta del personale medico ancora in grado di combattere e praticare il diritto all’aborto, sarebbe stata una battaglia parallela dello show stesso. L’episodio in questione, unito al successivo “Pick Yourself Up”, avevano illustrato una sconcertante realtà fatta di persecuzioni, assedi e violenza no sense. La mossa dello show è poi stata quella di prolungare la trama anche senza Addison, inserendo al centro la Bailey. Dopo alcuni input negli scorsi episodi, ecco che la stroyline arriva qui al suo apice, eppure in modo completamente diverso da quello che ci si poteva aspettare.
Conoscendo Grey’s Anatomy, era forse logico prevedere una vera e propria aggressione fisica di Miranda con conseguenze non solo psicologiche, invece gli autori hanno considerato fin troppo importante lanciare un messaggio positivo rispetto al mero spettacolo narrativo.
L’episodio, infatti, oltre a condannare in maniera netta e spietata l’ipocrisia e l’irragionevolezza di alcuni individui, così come sottolineato dal monologo della Bailey, decide di far prevalere uno spirito di pace, stigmatizzando la violenza ma mostrando e chiedendo rispetto per i credi altrui. Un tentativo apprezzabile di cui c’è assurdamente bisogno.
UN COMPLESSO MIX DI SOTTOTRAME
Nonostante la trama del duo Addison-Miranda sia già potente di suo, l’episodio non risparmia altri considerevoli argomenti. Anzi, “Gunpowder And Lead” si presenta stracolmo di sottotrame, la maggior parte a carattere sociale, tanto da chiedersi se non fosse più funzionale conservare qualcosa per i prossimi appuntamenti.
Tanti piccoli input che vanno da riferimenti a situazioni sempre attuali e da non far mai passare in secondo piano (il discorso di Owen sulle sparatorie), a temi che sicuramente saranno riproposti nei prossimi episodi (il burnout di Yasuda e le conseguenze del caso).
A questo si muove in parallelo la storyline che vede protagonisti Link, Jo e la piccola Luna. Il problema della bambina si è rivelato un buon espediente narrativo per far avanzare la loro sempre più palese love story riempiendo la loro trama con elementi più forti e dando anche a Jo la possibilità di riprendersi uno spazio maggiore nell’economia delle trame.
E ALLA FINE ARRIVA AMELIA
In questo mix funzionale di trame e sottotrame va però anche considerato ciò che invece non ha funzionato. Purtroppo, la storyline dedicata ad Amelia in questo episodio non ha colpito nel modo giusto, producendo forse l’effetto contrario a ciò che si voleva mostrare. É infatti innegabile che i traumi subiti da Amelia in passato ne abbiano delineato pregi e difetti e che soffrire di abbandono sarà sempre un tema caldo per la giovane Shepherd.
Tuttavia, le sfuriate di quest’episodio non aiutano di certo il personaggio, che anzi risulta tornare indietro nel suo percorso di crescita in maniera abbastanza raffazzonata. Non c’è sempre bisogno di far regredire i character per raccontare una nuova difficoltà, tantomeno trovare una nuova vittima per esasperare gli spettatori.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Una puntata apparentemente di routine che invece nasconde tanto altro. Considerando le ultime stagioni, arrivare al season finale non è mai stato così facile come quest’anno.
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.