Alzi la mano chi, in questi mesi, ha sentito la mancanza di Grey’s Anatomy. Probabilmente nessuno, eppure, allo scoccare della season premiere, si è tornati puntuali a sintonizzarsi con Seattle e il suo rinomato ospedale.
C’è chi lo chiamerebbe rapporto tossico da cui sembra impossibile allontanarsi, in realtà è semplice abitudine e voglia, dopo quasi 20 anni passati insieme, di accompagnare la serie fin proprio alla fine.
Grey’s Anatomy torna in onda sulla ABC dopo ben 10 mesi di assenza forzata dovuta agli scioperi di sceneggiatori e attori che hanno colpito l’industria cinematografica e televisiva dello scorso anno. Una stagione in ritardo che ne ha compromesso l’intera produzione: gli episodi della 20esima stagione saranno infatti solo 10.
IL NUOVO CHE FUNZIONA
Nonostante una perseveranza al limite, Grey’s Anatomy è giunto dunque alla sua 20esima stagione. Un risultato non da tutti ma che, nell’ultimo periodo, giova di un rinnovamento della sua storia. In realtà, parlare di “rinnovo” appare un po’ esagerato dato che l’essenza della serie è rimasta sempre la stessa, ma qualcosa è sicuramente cambiato.
Come già sottolineato più volte nel corso delle recensioni della scorsa stagione, l’arrivo dei nuovi specializzandi e il loro utilizzo nelle dinamiche del passato ha dato i suoi frutti. Riproposizione di vecchie trame si, ma attraverso personaggi freschi e nuovi che sembra funzionare. “We’ve Just Begun” ne è l’ennesima prova.
Sicuramente i problemi di cuore che colpiscono Lucas e Simone o Jules e Kwan non lasciano lo spettatore col fiato sospeso per conoscerne l’epilogo come succedeva in passato, ma risultano piacevoli da guardare. Ancora meglio, quando gli specializzandi passano ad occuparsi della loro formazione medica. Rimettere il gruppo di giovani medici al centro della medicina e dei casi settimanali è stata la mossa vincente. Un focus più specifico sulla loro formazione e il relativo effetto emotivo, rendono il tutto più appassionante e anche i casi di questa premiere (seppur continuazione dello scorso season finale) ne sono stati una dimostrazione.
Ciliegina sulla torta da questo punto di vista, il nostalgico rimando al passato con la presa in carica della Bailey.
“I have five rules…”
IL VECCHIO CHE STANCA
Ma per qualcosa che funziona, c’è altro che non va. Anche questa ennesima season premiere ha dimostrato come il rimando al passato sembra funzionare con le nuove leve, risultando invece ripetitivo e stancante con i vecchi personaggi.
“We’ve Just Begun” ripropone infatti due vecchi stilemi narrativi tanto cari alla serie. Da un lato c’è la crisi medica di Teddy, rimasta in un limbo tra vita e morte sin dallo scorso finale. Una storia vista e rivista che, proprio per questo motivo, non ha creato nessun tipo di pathos narrativo, fungendo solo da mero riempitivo.
Da un altro punto di vista, c’è invece la questione Webber. Nel corso della sua storia, Richard ha ottenuto perlopiù tre trame: Alzheimer, alcolismo e pensione. Soprattutto questi ultimi due temi sono stati riproposti con regolare cadenza. Ritrovare dunque il personaggio immerso nuovamente nella medesima situazione, non ispira una storyline che appare già stantia, per quanto reale possa essere.
CAPITOLO MEREDITH
Infine, c’è il capitolo dedicato a Meredith. Che l’addio della Grey della scorsa stagione non fosse definitivo era risaputo, ma a quanto pare le gite a Seattle saranno più numerose del previsto. Meredith, infatti, sarà presente in almeno quattro episodi di questa stagione (sui 10 totali), portando avanti la sua personale storyline.
Una storyline disegnata ad hoc per mantenere costante la presenza della Grey che, collegata ad Amelia, risulta abbastanza organica e per niente forzata. La ricerca sull’Alzheimer è sempre stato un punto focale della storia di Meredith e forse vederla andare via senza raggiungere un risultato a tal riguardo non avrebbe chiuso degnamente il suo percorso.
Nota a margine per una futura visita a sorpresa: Jessica Capshaw tornerà al Grey-Sloan con la sua Arizona in alcuni dei prossimi episodi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
In generale, tutto molto godibile. Nonostante questo, però, si spera che il titolo dell’episodio non sia una reale minaccia.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
3
Nessun voto per ora
Tags:
Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.