Fine di un’era. Una frase spesso usata durante questi anni di visione di Grey’s Anatomy ma che adesso racchiude un significato ancora più estremo e reale.
Dopo ben 19 stagioni, Ellen Pompeo lascia il medical drama della ABC portandosi via il personaggio di Meredith Grey e chiudendo, di fatto, l’era originale dello show.
Si, perché sin dal suo esordio, datato 27 marzo 2005, prima di raccontare la love story con Derek, o il cammino in ambito medico dei primi ed originali specializzandi, Grey’s Anatomy è stato innanzitutto la storia di Meredith Grey, da cui lo show prende appunto anche il nome. Un concetto ben chiaro a tutti i suoi fan che, nonostante il passare del tempo e l’entrata in scena di molti altri protagonisti, non avevano mai messo in dubbio questo indelebile legame. Nella mente dello spettatore, infatti, Grey’s Anatomy si sarebbe concluso solo con l’addio di Meredith Grey perché uno show senza la sua protagonista non avrebbe avuto senso (coff coff, Billions, Homeland e tanti altri). Network e showrunner hanno invece deciso diversamente.
UN “ORDINARIO” ULTIMO GIORNO
Negli scorsi episodi si era già avuto modo di assimilare la notizia dell’addio di Meredith apprezzandone anche le motivazioni. Dopo quanto affrontato in questi anni, la motivazione legata ai figli era apparsa sin da subito l’unica organica per il trasferimento. “I’ll Follow The Sun” non cerca dunque di costruire nient’altro attorno a questa scelta, non ci sono drammi in vista o situazioni in bilico, l’ultimo giorno di Meredith al Grey-Sloan è semplicemente una giornata di lavoro come tante altre.
Una decisione, questa, che ai più potrebbe risultare deludente a causa della “pochezza” narrativa ma che, invece, appare essenziale, diretta e semplicemente giusta. Non c’era bisogno di addii intensi e strappalacrime, dopotutto, come sottolineato dalla stessa Grey, Boston è dietro l’angolo (bugia) e sarà facile tornare in visita (non si dubita della disponibilità di Ellen Pompeo per qualche comparsata futura).
L’ultimo episodio di Meredith racconta così una tipica giornata in ospedale dove ad esaltare il tutto ci pensano i casi medici, ultimamente rinvigoriti dal modo di essere portati in scena, che svolgono un compito egregio nell’aumentarne la vena emotiva. L’ultima scena della Grey sull’aereo con i figli è così una chiusura semplice e delicata per un character che ormai non aveva più niente da raccontare.
THE SUN
“But if I have to choose, I pick me, I pick my kids, and I pick what is best for us. And I’m not going to beg you to love me.”
Ma tra un brindisi e un saluto, l’addio di Meredith è riuscito a lasciare anche una zona d’ombra per quanto riguarda la sua storyline attuale. A farne le spese, la relazione con Nick che risulta decisamente mal gestita.
Portato a Seattle con il solo scopo di diventare il nuovo e stabile interesse amoroso di Meredith, il personaggio interpretato da Scott Speedman rimane piantato in asso senza una definizione ben precisa per il suo personale prosieguo.
Sicuramente studiata è stata la scelta degli autori che hanno voluto rappresentare la crescita di Meredith attraverso il riferimento ad una delle sue frasi più iconiche. Il “pick me, choose me, love me” della giovane Grey si trasforma così in un consapevole distacco da parte di una donna ormai adulta che al primo posto mette i suoi figli. Una presa di posizione che ben racchiude il percorso di Meredith fatto in questi anni e che appare comprensibile e apprezzabile. O quasi. La scelta finale in ambito amoroso, infatti, non può essere davvero giudicata soddisfacente, lasciando nell’ultimissima scena della telefonata un retrogusto amaro per una storia che arriva al capolinea con freddezza e poca comprensione reciproca.
“I’ve flown rockets and slayed dragons, I’ve saved lives and I’ve had my life saved. I’ve been through broken bones and a broken home and the death of people I love but I’m still here.”
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Probabilmente ci si aspettava di più da questo “ultimo giorno” di Meredith a Seattle. Tuttavia, dopo 19 stagioni passate da protagonista tra gioie e dolori non c’era davvero nient’altro da fare tranne che accompagnare Meredith Grey verso l’orizzonte.
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.