Episodio dopo episodio è sempre più difficile trovare una motivazione valida per continuare a proseguire con la visione di questa serie.
Se con i prodotti Apple TV+, in casa Recenserie, ci si approccia in modo sicuro e tranquillo in quanto raramente ci si imbatte in show che non superano standard qualitativi di un certo livello, per Invasion si può dire di essere di fronte alla famosa eccezione che conferma la regola e il risultato è davvero imbarazzante. Non si parla del lato tecnico che, come di norma per la piattaforma della mela mangiata, è di tutto rispetto, ma una sceneggiatura da mani nei capelli e un cast che non ha minimamente lo star power per tenere in piedi lo show rendono i 50 minuti di puntata un vero supplizio che nessuno meriterebbe di patire.
IL NULLA COSMICO
La serie ideata da Simon Kinberg & David Weil resterà nei loro curriculum come una macchia indelebile e farebbero bene a chiuderla il prima possibile. Si è appena arrivati al crocevia della stagione, ad uno dei momenti in cui gli show dovrebbero sfornare uno dei migliori episodi annuali, ma così non è, anzi, “A Voice From The Other Side” è un autogol di interesse. Il mid-season di Invasion ha avuto 3 storyline come protagoniste: quella di Trevante; quella di Aneesha e quella di Mitsuki.
Concentrandosi sulle prime due non si capisce il motivo per cui questi due personaggi, e i relativi co-primari, siano ancora on screen dato che non si prova in alcun modo interesse sul loro destino. Anzi, è difficile non iniziare a tifare per gli invasori sperando in una fine veloce e dolorosa per tutti loro. Soprattutto per i figli di Aneesha.
ARRIVAL WANNA BE
Mitsuki: “Who are you?”
Alieno: “You know who we are. We thank you.”
Mitsuki: “Who is we? Answer me. Who are you? What do you want? Do you understand why I’m here? I came here to stop the aliens.”
Alieno: “You came here because of how you hurt us. How you hurt me.”
Mitsuki: “What did you say?”
Alieno: “You remember our first time in Odawara? With the cherry blossoms, you said they looked like…”
Mitsuki: “A sunset. What have you done with her?!?”
Nell’oramai lontano 2016 uscì un film che fece innamorare moltissimi spettatori e che agli Oscar di quell’anno, nonostante molte nomination, sì portò a casa una sola statuetta: Arrival. Il film di Denis Villeneuve è una pellicola emozionante, intensa e agrodolce. Il rapporto che il personaggio di Amy Adams instaurò con gli alieni fu complicato, ma allo stesso tempo di successo in quanto riuscì a stabilire un contatto e a comprendere le intenzioni degli extraterrestri.
Il rapporto che invece instaura la giapponese non segue una vera logica, lei per qualche motivo riesce a comprendere parzialmente l’alieno tanto da ideare un piano per stanarlo e istigarlo a fare quello che vuole lei. Una sottotrama del tutto assente di epicità, di intimismo ed emozione quando invece sarebbe bastato copiare per bene dal film di Villeneuve.
In sintesi, Invasion fallisce in tutto quello che può fallire confermandosi una serie che non vale nemmeno la pena di guardare a tempo perso ma che, invece, ruba il tempo a show decisamente più meritevoli che sono in circolazione, anche e soprattutto in casa Apple TV+.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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“A Voice From The Other Side” è un episodio che non vale la visione e che non vale soprattutto i 50 minuti spesi inutilmente. Solo per una cosa sarebbe utile una puntata di questo tipo: per darle fuoco in una bella sera d’inverno per scaldarsi attorno al caminetto insultando pesantemente gli attori e gli sceneggiatori di questa inutile serie.
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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.