Invasion continua ad andare in una direzione opposta rispetto a quella percorsa da una serie tv di qualità. Questa seconda stagione si ostina, episodio dopo episodio, a portare avanti storylines poco interessanti in maniera discutibile.
Lo spettatore ne ha le scatole piene di questa fastidiosa lentezza narrativa e di sottotrame costruite solo per allungare il brodo: da Aneesha e la figlia scomparsa di cui non potrebbe fregar di meno, all’inutile Trevante.
Le caratterizzazioni dei personaggi sono pessime, non essendoci nessun character con cui il pubblico possa empatizzare e, di sicuro, nessuno che riesca a bucare lo schermo.
L’unica trama leggermente più coesa e accattivante è quella di Mitsuki e la sua interazione con la creatura aliena, mentre tutto il resto potrebbe essere tranquillamente bypassato.
LA TRAVERSATA DELLA MANICA PIÙ BREVE DELLA STORIA
Durante il secondo episodio il gruppetto di scappati di casa (letteralmente) aveva deciso di intraprendere un viaggio verso la Francia, per salvare Caspar. In men che non si dica, i teenagers giungono alle porte del Tunnel della Manica e decidono di percorrerlo a piedi. Certo, quale ragazzino di 14 anni non vorrebbe percorrere un tunnel di 50 km senza battere ciglio?
Soprattutto dopo che un’unità di ricerca – mandata all’interno del tunnel per investigare su un treno bloccato – era misteriosamente scomparsa.
Ovviamente durante questa scampagnata ne succedono di tutti i colori: dall’alieno morente, all’acqua che ribolle e trasmette messaggi, fino agli alieni-lupo (che ricordano per certi versi gli ibridi di Hunger Games).
Il contrattacco che avevano scagliato gli umani alla fine della scorsa puntata si è rivelata una lama a doppio taglio. Gli alieni, infatti, non si arrendono così facilmente e si evolvono in un altro stadio, questa volta immuni perfino al fuoco.
L’unica nota positiva di questa porzione di trama è il capovolgimento del personaggio di Monty (un più che convincente Paddy Holland): il ragazzino, infatti, noto per essere stato un bullo durante la prima stagione, ora tira fuori il suo lato più vulnerabile e protettivo con la sorellina minore.
TUTTE LE SERIE TV PORTANO IN FRANCIA
La Francia sta vivendo un periodo d’oro per quanto riguarda i prodotti seriali, specialmente quelli statunitensi. La Grand Nation – come direbbero ironicamente i tedeschi – è diventata una location super gettonata dove protagonisti di serie tv si ritrovano a portare avanti le loro storylines.
Così Daryl si risveglia improvvisamente grazie al profumino di un pain au chocolate e Caspar si ritrova sotto stretta osservazione e studio in un ospedale francese.
Qui si vedono anche altri ragazzini che sembrano possedere qualità molto simili a quelle di Caspar e sembrano, anche loro, connessi alle entità aliene. Sicuramente era improbabile pensare che Caspar fosse l’unica persona con suddette capacità, ma il fatto che ci siano altri ragazzini come lui (did you say “Stranger Things?”) tende a sminuire il suo ruolo e la sua importanza all’interno della narrazione.
Durante il minutaggio l’ospedale viene attaccato dagli alieni 2.0 che quasi sembrano sentire il richiamo di Caspar. Il pubblico ancora brancola nel buio e non è dato sapere se siano gli alieni a controllare il ragazzino o se lui – indirettamente ed inconsciamente – abbia richiamato le creature a sé.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Quando gli highlights di una puntata sono dati da un gruppo di ragazzini che attraversano il Tunnel della Manica in pochissimo tempo, mentre sono inseguiti da ibridi alieni-lupo-scarafaggio, questo la dice lunga sullo spessore qualitativo di una serie come Invasion.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.