Killing Eve termina in maniera raffazzonata e quasi distratta questa quarta ed ultima stagione. E lo fa mantenendo intatto il livello narrativo fin qui espresso: uno show insufficiente, non in grado di chiudere le proprie storyline con la dovuta attenzione ai particolari e gestendo in maniera frettolosa personaggi, reunion ed ennesimi voltafaccia.
DOWN MEMORY LANE
Dopo una stagione passata lontane l’una dall’altra, Villanelle ed Eve si ritrovano finalmente a condividere l’intero episodio per conto loro, la prima mezz’ora in totale solitudine, tra l’altro, occupate in una sorta di road movie. Eve ha infatti avuto la meglio su Gunn dopo uno scontro in puro stile Game Of Thrones e si ritrova a fare team up con Villanelle, nuovamente, per tentare di eliminare questi fantomatici Dodici.
Sui Dodici bisognerebbe aprire una parentesi a sé rispetto a questa recensione: persone dalle fattezze di figure mitologiche, tanto sono state decantate in oltre quattro stagioni senza effettivamente mai apparire proattivamente in scena. Ed anche in questo episodio non si smentiscono venendo uccise senza pietà da parte di Villanelle senza essere mostrate.
Alle due beniamine dello show si ricongiungono anche Carolyn (ed il suo immancabile bisogno di apparire più utile di quello che è effettivamente nello show) e Pam (il personaggio-soprammobile introdotto in questa stagione che svolge il proprio compitino da scuola elementare e nulla di più).
UN FINALE ORRENDO
La puntata ha un non so che di assurdo, se ci si ferma a riflettere alla fine della visione. L’obbiettivo finale di Eve e Villanelle, esattamente come quello di Carolyn, è quello di eliminare i Dodici. Punirli per il loro atteggiamento da divinità e per il loro maniacale controllo delle vite altrui. Una punizione che si traduce, all’interno dello show, in una sequenza di meno di trenta secondi in cui Villanelle agita un coltello in una stanza uccidendo delle persone che vengono sempre e soltanto mostrate di spalle. E, in aggiunta, con una computer grafica dedicata agli schizzi di sangue da far rabbrividire tanto è stata gestita in maniera oscena.
Tutto qui? Dopo quattro stagioni di dialoghi, di sete di vendetta, di desiderio di rivincita… finisce tutto così? Surreale ed assurdo.
Ma proprio perché tutto sembrava troppo normale all’interno della puntata ecco che Killing Eve cala l’asso nella manica facendo morire Villanelle (azione orchestrata da Carolyn) sotto lo sguardo terrorizzato di Eve.
L’ex contract killer affonda nelle scure acque del fiume, Eve torna a galla, arrivano il buio che precede il “THE END” e poi i titoli di coda. Fine. Se fosse stato un film, probabilmente ci sarebbe stata la coda alla cassa per chiedere il rimborso dopo questo increscioso spreco di tempo. Difficile comprendere come Laura Neal (produttore esecutivo della stagione, nonché sceneggiatrice proprio del finale) abbia anche solo potuto pensare che una cosa di questo tipo avrebbe potuto soddisfare il proprio pubblico.
Certo, se ci si sofferma alle chiusure “sentimentali” si potrebbe anche essere soddisfatti: un intero episodio che vive attorno alla chimica di Eve-Villanelle; il viaggio in camper tra le due e il loro bacio appassionato; una buona mezz’ora di puntata. Ma un misero contentino di questo tipo potrà andare bene per quella porzione di pubblico che circoscrive la propria visione di serie tv attorno ai singoli personaggi e non alla trama in sé.
Per tutti gli altri, inutile dirlo, “Hello, Losers” è un finale terribile sotto tutti i punti di vista: gestione fallimentare dei veri villain dello show; sottotrame gestite frettolosamente; nuovi personaggi senza appeal; scontro Villanelle vs Dodici totalmente no sense; morte di Villanelle ingiustificata; titoli di coda che arrivano in modo prematuro quando si sarebbe potuto tranquillamente tentare di dare qualche spiegazione in più al tutto. Ma tant’è. Questo è quello che è stato propinato da BBC America e ritornare sull’insufficienza narrativa dello show in questa quarta stagione risulta ridondante visto lo spazio già dedicato a questo show. Killing Eve è semplicemente un’ottima occasione sprecata in maniera indegna.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La votazione potrebbe essere tranquillamente più bassa, ma volendo mantenere una linea logica con quanto mostrato per questa intera quarta stagione, uno Slap è quanto di più adatto visto e considerato che “Hello, Losers” non ha fatto più o meno schifo rispetto ad altre terribili puntate. Caro Killing Eve, ognuno per la propria strada e facciamo finta che i nostri cammini non si siano mai incontrati.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.