Torna il famoso ladro gentiluomo nato dalla fantasia di Maurice Leblanc e rivisitato in chiave contemporanea da Netflix e da Omar Sy, in questa produzione prettamente “made in France” (con buona pace dell’avversione dei francesi per gli inglesismi).
Questa seconda stagione (le prime due parti erano un dittico di una stagione unica) si apre esattamente da dove si era interrotta la precedente.
Assane Diop è ormai diventato una celebrità nel suo paese dopo la rivelazione dei traffici illeciti di Pellegrini (cavalcando uno stereotipo di ladro-giustiziere che da La Casa De Papel in poi è diventato quasi ridondante in casa Netflix) e si tiene nascosto per non far passare dei guai alla sua famiglia, mentre l’integerrimo ispettore Guedirà (Soufiane Guerrab) cerca di trovarlo, convinto che la soluzione sarà sicuramente in uno dei libri del suo beniamino.
Sarà proprio l’amore per la sua famiglia a far decidere ad Assane di uscire dal suo buen retiro e a tornare in azione per risolvere alcune problematiche rimaste in sospeso dal suo ultimo colpo.
LA PERLA NERA
L’occasione per tornare in scena è un furto che Assane aveva tentato precedentemente, ovvero quello di una preziosissima perla nera custodita all’interno di un hotel di lusso.
Un colpo che ha una precisa valenza retorica e simbolica visto che si tratta di un furto sempre ai danni di una certa borghesia “ricca” oltre che semplicemente logistica.
L’80% dell’episodio dunque descrive le varie fasi della realizzazione del piano di Assane. Nel farlo gli autori si servono di tutti i vari trucchi del mestiere. Così fra flashback, flashforward e lunghe sequenze con voice-off, lo spettatore impara, passo per passo, i vari passaggi del piano che porterà al furto della perla. Va detto che tale sequenza si rivela ben costruita, almeno a livello emotivo. Rimangono sempre i vari buchi di trama e passaggi che sono abbastanza prevedibili e scontati (con annessi cliché narrativi e plot twist al limite dell’assurdo), ma nel complesso l’episodio scorre abbastanza rapidamente e senza troppi problemi.
NUOVA STAGIONE, NUOVI PERSONAGGI
Rimane sempre una certa propensione per il sensazionalismo spinto, le esagerazioni e i colpi di fortuna al limite del ridicolo (il “travestimento” di Assane sarebbero delle semplici lenti colorate?), ma ormai lo spettatore, se è sopravvissuto indenne alla prima stagione, vi è abituato.
Rimane, purtroppo, anche una certa tendenza, come in tutte le serie mainstream, ai toni prettamente soapish che appesantiscono eccessivamente la trama. Di questi ne fanno le spese soprattutto i flashback sull’infanzia e l’adolescenza di Assane, utili solo per inserire (un po’ forzatamente) personaggi che poi si rivelano utili nel presente. Anche gli stessi famigliari di Assane rientrano in questa categoria, qui con l’aggravante di rimanere semplicemente sullo sfondo come “spettatori” delle gesta di Assane, e quindi perdendo tutta la propria forza come personaggi.
Per fortuna, come ogni nuova stagione che si rispetti, vengono anche inseriti character nuovi che ravvivano la narrazione arricchendone la trama.
In questo caso si tratta di due giornalisti che si contendono gli scoop legati ad Assane per un giornale di Parigi. Fra i due svetta la giornalista Fleur (Martha Canga Antonio) che, visto il minutaggio concessole, si presuppone potrebbe avere un ruolo determinante per i successivi episodi.
CONCLUSIONI
Questo nuovo corso di Lupin si rivela dunque abbastanza ripetitivo nelle sue storylines e nella costruzione dei vari intrecci narrativi. Il che è abbastanza normale dal momento che lo show ha avuto un’interruzione abbastanza lunga e molti degli spettatori devono tornare ad avere confidenza con le varie sottotrame. In particolare, quello che si nota maggiormente è la mancanza di un villain abbastanza carismatico dopo l’uscita di scena di Pellegrini.
Al momento, infatti, il villain principale di Lupin è la sfortuna che lo porta ad un inaspettato cliffhanger finale ad alto livello di suspense. Il che rappresenta anche la sua fortuna dal momento che è il motivo principale per procedere con le successive puntate. C’è da sperare che da qui in poi la trama si evolva in maniera più rocambolesca e interessante per Assane e la sua famiglia.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Torna Assane Diop aka Lupin, ladro-giustiziere qui impegnato a riprendersi la propria libertà e famiglia per fuggire dalla Francia e vivere serenamente. Episodio che abbandona fortunatamente i toni soapish della precedente stagione per concentrarsi sul ritmo narrativo e sui piani sempre più elaborati. Forse un po’ troppo elaborati, quasi al limite della fantascienza.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!