Loki 2×01 – OuroborosTEMPO DI LETTURA 4 min

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Loki 2x01 recensioneA distanza di più di due anni, Loki, serie di punta del Marvel Cinematic Universe ritorna, ma il panorama globale in cui esordisce “Ouroboros” non è in alcun modo paragonabile con quello che ha accolto “Glorious Purpose“.
Da allora ci sono stati diversi passi falsi sia a livello cinematografico che (soprattutto) seriale e, pertanto, c’è un misto di scetticismo e rassegnazione che aleggia nell’aria sia tra i fan che tra gli spettatori occasionali che non ingurgitano tutti i prodotti dell’MCU.
La 2° stagione di Loki, oltre a dover confermare tutto ciò che aveva reso grande i primi sei episodi, ha quindi il compito di rinsaldare i ranghi e muovere un po’ la trama orizzontale che è rimasta piuttosto ferma negli ultimi tempi. A farlo però non c’è più quel Michael Waldron che era assurto agli onori della critica per la gestione della prima stagione ma c’è un nuovo showrunner e si chiama Eric Martin, già fidato collaboratore di Waldron in Heels ma anche sceneggiatore di quel “The Nexus Event” (che è sicuramente uno degli episodi più belli, se non il migliore) e del season finale.
Quindi Martin arriva con un ottimo biglietto da visita e anche con un importante cambiamento rispetto alla stagione precedente visto che non ci sono altri sceneggiatori a firmare le sceneggiature ma Eric Martin diventa one-man-show.

OB:You heard about how if you fall into a black hole you turn into spaghetti?
Loki:No.”
OB:Good. The less you know about that, the better.

“A LOKI WHO REMAINS”


Eric Martin fa ripartire questa stagione esattamente da dove era terminata la precedente, ovvero dal cliffhanger in cui Loki rincontrava Mobius ma quest’ultimo non lo riconosceva. Un momento cataclismatico per un membro della TVA che “in teoria” dovrebbe essere immune a cambi temporali e nuove linee del multiverso.
Come si può però appurare dopo un po’ di riflessioni sulla puntata, in realtà la morte di He Who Remains non ha creato un multiverso di TVA, ma piuttosto è tornato indietro nel tempo in un momento in cui Mobius e lui non si erano ancora incontrati.
E qui lo spettatore medio potrebbe dire: questo costante salto nel passato non può non condizionare gli eventi del futuro dello stesso Loki e di OB visto che è anche alla base dell’intero Avengers: Endgame, o sarebbe una contraddizione. E qui Eric Martin potrebbe semplicemente rispondere: nella TVA il tempo non scorre allo stesso modo.
Discutibile o meno che sia, la gestione dei viaggi nel tempo è (e sempre sarà) una questione molto complicata da gestire e quindi per godersi la serie bisogna semplicemente accettare le regole del gioco imposte in questo caso alla TVA. Il vero problema è piuttosto la gestione troppo veloce del cliffhanger iniziale che avrebbe potuto essere esplorato con un po’ più di calma e con diverse ripercussioni.

Loki:We should be dealing with the bigger problem here: He Who Remains.
Mobius:I understand and we’ll get to that. In order to do that, I need a Loki Who Remains. We need to address the fact you keep disappearing.

L’OUROBOROS CHE CI SI MERITA MA NON QUELLO CHE SI VOLEVA


Il titolo dell’episodio è ovviamente riferito al nuovo character interpretato da Ke Huy Quan (Everything Everywhere All At Once), l’ingegnere tuttofare della TVA che viene introdotto e nominato per la prima volta in questa season premiere.
Un personaggio che sembra creato ad hoc per portare l’attore nella serie (che per chi scrive è un piacevole valore aggiunto) ma che a livello logico non ha moltissimo senso, specialmente se si pensa ai 400 anni in cui OB dice di non aver ricevuto visite da parte di nessuno.
Certo, l’escamotage narrativo di un congegno suggerito dallo stesso Loki anni prima è molto divertente da vedere ma per ora non giustifica la presenza di Ke Huy Quan nei panni di Ouroboros. Un nome tra l’altro non casuale visto che nella mitologia norrena corrisponde a Jörmungandr, il serpente che è talmente lungo da poter circumnavigare il globo con il suo stesso corpo e riuscire a mordersi la coda, coda che se rilasciata scatenerebbe il Ragnarok. Qualcuno ha detto spoiler per caso?

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tom Hiddleston sempre maestoso nel ruolo di Loki
  • Owen Wilson altrettanto ottimo nel ruolo
  • Continui salti temporali molto apprezzabili, soprattutto nella prima parte
  • Un po’ troppa confusione iniziale
  • Risoluzione istantanea del cliffhanger della stagione precedente
  • L’inserimento di Ouroboros per ora sembra più un pretesto per avere Ke Huy Quan nel cast che altro

 

Un buon inizio che però è vittima della troppa confusione iniziale, di un cliffhanger risolto in velocità e di un periodo storico in cui la diffidenza verso i prodotti Marvel è onnipresente. Dopo questo preludio iniziale, ora si può incominciare a fare sul serio.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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