“You have ambition. That’s fine. You want to go beyond the fucking horizon expand, I get it. But you got to clean up your own fucking house first, okay? You made a big move on Callahan, and you missed. I can give him to you and I’ll put down the Russian”.
Finalmente venne il giorno in cui la trottola girò nel modo corretto. Nel corso delle recensioni di questa stagione e delle precedenti, spesso è stata utilizzata la metafora della trottola per descrivere le attività svolte da Mike durante i vari episodi. Il sindaco, infatti, passa gran parte del tempo in macchina, correndo ai quattro angoli di Kingstown e chiamando al telefono qualsiasi personaggio losco che risieda in città, cercando di trovare – senza successo – un equilibrio impossibile che soddisfi tutte le parti in causa.
In questa puntata, Mike ha proseguito a muoversi come una trottola, ma con una sostanziale differenza. Questa volta, infatti, non è stato in costante balia degli eventi, bensì ha provato a svolgere un ruolo centrale e di definizione degli eventi stessi, mediante una serie di trattative che si incastrano in maniera concatenata. Sebbene persistano alcuni difetti, il cambio di passo ha portato a un deciso miglioramento.
PROMESSE E NEGOZIATI
L’evento che mette in moto l’intero episodio è rappresentato dall’evasione di Raphael dal tribunale. Sfruttando ciò, infatti, Mike ha deciso di andare a negoziare con i 3 attori principali che – insieme a lui – compongono l’universo criminale di Kingstown.
Convincendo la polizia a ritardare l’arresto di Raphael, infatti, Mike ha potuto riallacciare i rapporti con Bunny, rinsaldare quelli con Merle e costruirne di nuovi con Konstantin. A ciascuno di loro, in particolare, ha promesso un risultato diverso derivante dalla fine della latitanza del luogotenente dei Crips:
- Partendo con Bunny, infatti, la sua promessa è stata quella di far uccidere Merle da Raphael e poi garantire – tramite Evelyn – che le accuse saranno ritirate una volta calmatesi le acque. A sua volta, questo arresto di alto profilo avrebbe aiutato Evelyn dal punto di vista politico;
- Andando a trovare Merle in ospedale, invece, la promessa è stata quella di far fuori definitivamente Bunny;
- Infine, parlando con Konstantin, la sua promessa è stata quella di aiutare i russi a mettere le mani sull’arsenale di Bunny, in cambio di una percentuale dei profitti.
AUCTORITAS
Nella città di Kingstown, come si è appreso nel corso degli anni, le ciambelle escono molto raramente col buco, e anche il piano di Mike non fa eccezione (almeno parzialmente). Dato che Raphael non è riuscito a uccidere Merle, infatti, l’arresto di Evelyn è stato molto meno prestigioso di quanto previsto originariamente. Inoltre, il fatto che Merle sia ancora in vita non permette ai Crips di considerare vinta la guerra contro gli ariani.
Per di più, l’episodio centrale della puntata – ossia l’evasione di Raphael – può essere considerato come un grande Deus Ex-Machina. Il modo in cui riesce a fuggire dal tribunale, infatti, è alquanto semplicistico. Inoltre, non essendoci menzioni di una regia e di una pianificazione negli episodi precedenti, tale evasione è un momento estemporaneo e poco credibile che serve a sbloccare convenientemente una trama che si era ingolfata.
In ogni caso, ciò che conta è che il penultimo episodio della terza stagione ha finalmente dotato una ragion d’essere al protagonista dello show. Mike è il sindaco di Kingstown. Al fine di ricoprire tale carica, è necessario possedere un certo livello di auctoritas. Dopo mesi e mesi in cui era in balia degli eventi, il sindaco sembra finalmente aver ritrovato il proprio prestigio, come mostrato anche dalla prova di forza nei confronti di Robert e della SWAT.
NON ESCLUDO IL RITORNO
All’interno di una puntata molto Mike-centrica, alcuni sviluppi rilevanti possono essere osservati anche per i personaggi secondari, tra cui Ian e Tracy. Il punto principale, però, non può che riguardare Milo. Il suo ritorno era infatti atteso sin dal finale della seconda stagione, quando vi erano indizi per confermare che l’esplosione fosse una messinscena.
L’arrivo in scena del personaggio interpretato da Aidan Gillen è una vera manna dal cielo per lo show. Al netto dei buoni spunti di questa puntata, infatti, la terza stagione è stata gravemente insufficiente. Il miglior villain era probabilmente l’unica speranza di avere un finale soddisfacente e si può dunque anche soprassedere sul fatto che – in uno show con una sceneggiatura coerente e strutturata – Milo sarebbe morto e nessuno avrebbe più parlato di lui.
Per di più, il ritorno di Milo è coinciso con uno sviluppo – seppur minimo – delle vicende legate ad Iris. Pur rimanendo il character maggiormente in cerca di autore, il suo dialogo con Konstantin ha rappresentato una notevole presa di posizione e di coscienza da parte sua. La mafia russa le ha rovinato la vita, non solo Milo. E lo stesso è stato compiuto verso innumerevoli altre ragazze (alle quali, similmente, Konstantin avrà scelto un nuovo nome e avrà finto di ritenerle speciali). Aiutare Mike a far fuori l’intero clan russo potrebbe essere la realizzazione che gli sceneggiatori provano a darle da tre stagioni.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Al penultimo tentativo, Mayor Of Kingstown riesce finalmente a sfornare un episodio con una valutazione sopra l’insufficienza o la sufficienza striminzita.
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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.