In comedy come Miracle Workers è sempre molto rilevante controllare chi è lo sceneggiatore di turno perchè la scrittura e la comicità dipendono moltissimo dalla penna che firma la puntata. Nel bene o nel male, quando lo showrunner di turno è al lavoro (in questo caso il duo composto da Dan Mirk e Robert Padnick) detta sempre un umorismo ed un modus operandi che gli altri sceneggiatori del team devono rispettare, però è sempre interessante constatare la libertà creativa che viene concessa.
In questa terza puntata la penna che firma la sceneggiatura è quella di una certa Ashley Wigfield, un nome non noto ma che ha nel suo curriculum diversi episodi di Marvel’s Runaways, del sequel/remake di Gossip Girl firmato HBO Max cancellato dopo due stagioni e della sit-com Great News. Vanno citate tutte queste esperienze precedenti perché uno sceneggiatore difficilmente si può muovere tra serie drammatiche e serie comiche con successo, ma a giudicare da “The MatriXXX” il risultato (tutto sommato più che positivo) è piuttosto sorprendente visto il passato più “drammatico” che “comico”.
IL DILDO MATRIXXX
Dei cinque attori protagonisti di Miracle Workers ne sono stati presi addirittura quattro per la storyline anche più rilevante a livello di trama orizzontale, ovvero quella relativa alla coppia composta da Sid e Freya.
Se la qualità degli episodi di Miracle Workers fosse sempre questa allora si starebbe parlando di una gran serie comedy visto che il mix di citazionismo e di comicità straniante sciorinato in questa sezione di puntata è molto difficile da trovare oggigiorno, e in tal senso bisogna fare un plauso ad Ashley Wigfield per il risultato. L’assurdità di certe scene, come quella del sesso a tre con una roccia che attizza sessualmente Sid, utilizza sia l’ambientazione post-apocalittica di questa stagione, sia delle peculiarità di ciascun character. Il risultato è estremamente piacevole e fa piuttosto ridere, cosa che non accade così frequentemente nella serie.
Al contrario invece per la porzione di trama con protagonista Morris “The Junkman” Rubinstein la Wigfield si è completamente dimenticata di questo approccio.
NECROFILIA PORTALO VIA
A compensare negativamente quanto di buono si è visto all’interno del MatriXXX ci pensa tutta la parte che vede sfortunatamente protagonista Steve Buscemi che si ritrova a dover recitare da solo con un set di scheletri per metà puntata. Se da un lato l’idea di utilizzare la necrofilia può sicuramente essere molto buona sulla carta specialmente visto il limitato uso nelle comedy essendo un tema piuttosto difficile da far accettare al network che produce lo show, dall’altro dipende sempre da quello che viene messo in scena e il risultato in questo caso non è sufficiente.
Nonostante Steve Buscemi rimanga un ottimo attore, da solo e con uno script piuttosto stupido e banale non può comunque sostenere con successo metà episodio da solo, dove con “successo” si intende la capacità di far ridere e/o sorridere lo spettatore medio. Sicuramente se fosse stato aiutato dalla presenza di un paio di attori secondari come Scraps The War Dog il risultato sarebbe stato leggermente migliore.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Nel complesso questo episodio fa abbastanza ridere ma utilizzare Steve Buscemi in questo modo è un insulto alle sue capacità di attore e un ottimo esempio di cosa non fare in una comedy. Con un pizzico di intelligenza in più nella sua storyline si avrebbe potuto toccare vette importanti e invece ci si ritrova a dare una sufficienza invece che qualcosa in più. Peccato.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.