Miracle Workers: End Times 4×04 – The Grouping CeremonyTEMPO DI LETTURA 4 min

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Miracle Workers: End Times 4x04 Recensione

“I thought I was doing what was best for you. But really, I was just trying to make you more like me. It was wrong of me to do it. I’m proud of the person that you are.”

Nella televisione contemporanea, il primo miracolo compiuto da Miracle Workers è la sua stessa esistenza e sopravvivenza. Questo concetto è stato espresso molte volte nel corso delle nostre recensioni, ma è necessario ribadirlo e sottolinearlo con frequenza. L’idea che, nel 2023, possa esistere una comedy senza grandi ambizioni, che punta semplicemente a garantire 20 minuti settimanali di spensieratezza e qualche risata (non troppe, per la verità), è ai limiti del paranormale e del rivoluzionario. Nell’epoca delle cancellazioni eccellenti di show con budget stratosferici e/o un tripudio di complimenti da parte dei critici, Miracle Workers rimane sempre lì. Nella pressoché totale indifferenza generale, lo show creato da Simon Rich rimane saldo al suo posto e ottiene un insperato rinnovo ogni 12 mesi. Nel complesso, la qualità del prodotto non è eccelsa – Rich non scrive un episodio dalla première della seconda stagione – e la comicità non è esilarante. Tuttavia, Miracle Workers funziona. E ciò accade quasi del tutto grazie ai 3 attori protagonisti.

LA RAGION D’ESSERE


Nel corso delle stagioni precedenti, spesso tutte le vicende si ricollegavano a una grande storyline principale, che fungeva da punto di riferimento. Nella prima stagione, infatti, i protagonisti dovevano scongiurare la distruzione della Terra. Nella terza stagione, invece, l’obiettivo era raggiungere l’Oregon.
Questo quarto ciclo di episodi presenta una struttura diversa. Non c’è, infatti, alcuna meta finale ben definita e che il cui raggiungimento rappresenta la naturale conclusione della stagione. ‘End Times’ può dunque essere considerata come una comedy ambientata in un mondo post-apocalittico e composta da episodi prettamente auto-conclusivi.
Per uno show come Miracle Workers, non avere un punto fisso a cui fare riferimento nel corso della stagione poteva rappresentare un grosso svantaggio. Nonostante ciò, con fortune alterne, le prime 4 puntate sono riuscite a garantire lo stesso onesto intrattenimento di sempre allo spettatore.

GLI OMAGGI


Uno dei tratti caratteristici di alcune comedy è rappresentato dai costanti omaggi e riferimenti nei confronti di film iconici e di fama mondiale. In questa stagione, questo aspetto si è grandemente accentuato. Solo in questo episodio, infatti, sono presenti 2 omaggi piuttosto evidenti nei confronti di altrettante saghe cinematografiche.
Il primo omaggio è stato indirizzato nei confronti di Snowpiercer, ed è contenuto nella storyline di Freya e Tai. Se si esclude l’ambientazione post-apocalittica e il treno diviso per classi sociali, una vicenda di questo tipo non sarebbe fuori luogo in uno show come How I Met Your Mother. Si tratta, infatti, di una classica storia su due trentenni che si adattano alla vita da adulti e non riescono più a fare festa come ai tempi del college.
Il secondo omaggio, chiaramente, è dedicato a Harry Potter. Il protagonista, però, non è il personaggio interpretato da Daniel Radcliffe, bensì Timmy, il figlio di Morris Rubenstein.

GLI ATTORI PROTAGONISTI


Nello mondo in cui è ambientata questa stagione, tutti i ragazzi prossimi all’età adulta svolgono un esame al fine di essere assegnati a uno dei 5 gruppi in cui è divisa la società: Strong, Heroic, Kind, Wise e Malicious. L’idea, come si può vedere, è molto simile alla Casate di Hogwarts.
Questa storyline, inoltre, ha fornito anche i momenti migliori dell’episodio. I tentativi di corruzione della giuria da parte di Morris e il suo successivo pentimento – con tanto di momento padre/figlio nei momenti finali – rappresentano dei topoi narrativi abbondantemente già visti. Tuttavia, grazie alle interpretazioni di Buscemi e Radcliffe, il risultato è soddisfacente.
Come detto nell’introduzione, i 3 protagonisti sono la colonna portante di questo show. Radcliffe e Buscemi erano già noti al grande pubblico. Geraldine Viswanathan, pur essendo un nome meno altisonante, si è dimostrata all’altezza dei due colleghi già blasonati.
Le loro interpretazioni sono l’unico elemento sopra la media di tutto lo show e anche il motivo per cui – al netto dei limiti già menzionati – ogni recensione si conclude puntualmente con un voto uguale o superiore alla sufficienza.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Le interpretazioni dei 3 protagonisti
  • Gli omaggi a Snowpiercer e Harry Potter
  • La corruzione della commissione
  • Il livello complessivo continua a essere non esaltante
  • Alcune situazioni comiche non riuscite

 

Anche oggi, in un modo o nell’altro, Miracle Workers ha portato a casa la sufficienza.

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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