“Pick A God And Pray” è come un secondo episodio che deve raccogliere i cocci lasciati da quello che l’ha preceduto. Più che parlare di cocci è forse il caso di parlare di ceneri, vista la morte di Javi arrivata in maniera piuttosto anticlimatica, però il concetto principale rimane.
A tal proposito si può quindi ridimensionare le aspettative nei confonti di un episodio che deve fare da collante tra due parti di Ozark in cui ci sono degli equilibri completamente differenti che devono essere ritrovati. Ecco quindi che i Byrde provano a ritrovare il loro patto con l’FBI; Ruth deve cercare un nuovo modo di andare avanti; Navarro vuole riprendere in mano il suo cartello; l’FBI è il solito burattino. Praticamente qui si gettano le fondamenta per il finale di serie ed i precedenti quattro episodi.
Nelson: “How’d you know he wouldn’t kill you? I’m just saying, it was a bold move getting him out of solitary. He did tell you he was gonna kill you.”
Marty: “[…] Well, it… it was, uh, it was Wendy’s idea. She’s… she’s got good instincts.”
IL BLUFF DI WENDY E L’IMPOTENZA DI MARTY
Tra gli elementi estremamente positivi di questo episodio c’è senza dubbio il focus dato ai personaggi di Wendy e Marty, ma non solo a livello singolo quanto come coppia. Perché la coppia in questione non è mai stata una coppia di fatto, ognuno ha sempre operato come singolo e continuano a farlo anche qua, con la differenza che i compiti ed il rispetto erano mutui. C’era parità, c’era: tempo imperfetto.
Le lacrime di Marty ad inizio puntata nel confronto “lontano da occhi indiscreti” sono esemplificative di una personalità che si è rotta, non ce la fa più, è oggettivamente stanca e ha compiuto un percorso inverso rispetto a quello della moglie. Wendy infatti, dopo essere stata trascinata in questa nuova vita, ne ha abbracciato sempre di più tutti i lati, dall’adrenalina al potere, vendendo la sua anima per tutto questo.
Marty ha ancora una parvenza di quest’ultima, ci tiene e lo dimostra soprattutto solo con Ruth che è più figlia sua che Jonah e Charlotte, e con l’assassinio a sangue freddo di Javi qualcosa si è rotto definitivamente in lui. La stessa proposta di andare in Messico a gestire il cartello da lì suona praticamente come una missione suicida, probabilmente lo è, ma è anche una mossa che chiarisce il suo attuale status quo, ovvero quello di eseguire ordini piuttosto che dettarli.
Wendy, con un bluff non di poco conto ai danni dell’FBI e della sua famiglia, finisce per guadagnarsi nuovamente il rispetto di Navarro con un comportamento che in altri momenti avrebbe sancito una faida famigliare non di poco conto con Marty, che però ora è troppo stanco per poter argomentare e, vedendo la luce (l’immunità dell’FBI) in fondo al tunnel per la 3° volta, semplicemente guarda oltre. Una dinamica veramente interessante.
Wendy: “Why do you choose everyone else over your family? You’re so desperate to be the good guy.”
Marty: “[…] I’m just sick of having blood on my hands, Wendy. Doesn’t… doesn’t… It doesn’t bother you?“
IL FASTIDIO DELLE STORYLINE SECONDARIE
Se tutto quello che si è discusso finora si può annoverare nella colonna dei Thumbs Up, a fare da contraltare nella colonna dei Thumbs Down ci sono diverse storyline secondarie che lasciano abbastanza perplessi.
Quella in assoluto più fastidiosa è collegata a filo doppio al padre di Wendy, un character che non è mai stato preso troppo sul serio e che ora è stato forzatamente reinserito all’interno di quest’ultima parte di stagione sia per creare un po’ di disagio a livello famigliare, sia per riportare in gioco Mel Sattem, l’investigatore privato. Il fatto è che, nonostante il possibile interesse che si può provare verso questa scelta, le ramificazioni e le conseguenze di questa reintroduzione sono scontate e portano ad un paio di morti (molto verosimile quella di Sattem che è sacrificabile ai fini della trama ma non è scontata nemmeno quella del padre di Wendy, Nathan), un coinvolgimento di Jonah che si ricrederà alla luce del flashforward visto in “The Beginning Of The End” ed infine un po’ di confusione con l’FBI.
È davvero così necessario ai fini della trama? Probabilmente no, nemmeno per il minutaggio eccessivo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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“Pick A God And Pray” non è il miglior episodio di Ozark ma è comunque su un livello invidiabile per metà delle serie andate in onda nell’ultima decade. Se non ci fossero state le stagioni precedenti sarebbe serenamente sul Thank Them All, ma la reiterazione di alcuni eventi (l’arrivo del padre di Wendy) portano con sé alcune conseguenze piuttosto prevedibili e di cui si poteva fare a meno.
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.