Freeridge 1×01 – The BoxTEMPO DI LETTURA 4 min

Cosa succede se si vuole inserire tutto ciò che piace agli adolescenti di oggi in un unico programma televisivo? Se fatto con criterio e con professionalità il risultato potrebbe essere a dir poco esplosivo ed accattivante come è stato per Mercoledì, prodotto che ha dominato le classifiche mondiali di Netflix per diversi mesi. In alternativa, se il lavoro viene svolto con la sola intenzione di farsi promuovere la serie “dall’algoritmo” inserendo a mo’ di figurine tutto ciò che va di moda, il risultato non può che essere Freeridge.
Tuttavia è necessario partire dal principio per comprendere ciò che il nuovo show di mamma Netflix ha fallito nel suo primo episodio.

“It’s a curse that we’re gonna reverse. We’re gonna save my dad.”

LE ORIGINI

Freeridge è una teen comedy spin-off di On My Block, show sempre di Netflix che è vissuto dal 2018 al 2021 apparendo diverse volte agli Teen Choice Awards durante le sue quattro stagioni. Questo risultato setta interamente la filosofia con cui il nuovo prodotto di Lauren Iungerich deve essere visto per poter essere apprezzato. Non si può quindi immaginare di avere a che fare con l’Euphoria di Netflix ma bensì con una serie estremamente leggera e frivola, che una volta conclusa sarà presto dimenticata nonostante la potenziale buona compagnia che potrebbe portare.
Un punto a favore della serie è l’essere facilmente fruibile e adatta al binge-watching con i suoi solo otto episodi della classica durata di poco più di venti minuti a puntata. Altro fattore importante è che gli attori scelti, nonostante in realtà siano tutti più che ventenni, sembrino essere più che adatti al ruolo risultando totalmente credibili, ben più dei tanto amati “ragazzini” di Stranger Things. Tra questi spicca Keyla Monterroso Mejia, vera protagonista della serie nei panni di Gloria, la leader del gruppo, attrice già apparsa in diversi show come Curb Your Enthusiasm e Abbott Elementary. Tutt’altro che una novellina.
Le carte in regola, quindi, per poter risultare essere un buon prodotto sembrano esserci tutte, eppure il risultato di “The Box” è tutt’altro che invidiabile.

Demi: “We’re cursed.”
Gloria: “We’re not.”
Demi: “But we took things from the box. We all touched it. We’re all part of it now. We have taken the darkness in. We need to reverse the curse.”
Gloria: “Or what?”
Demi: “Don’t know! Every curse has its own rules!”

MAL DI TESTA

Questo è quello che si prova dopo aver concluso i 28 minuti di episodio. Sensazione che, in show complessi e particolarmente difficili da digerire, sarebbe accettabile dopo la visione di un episodio particolarmente ostico, ma assolutamente non accettabile in una qualsivoglia comedy da meno di 30 minuti. Difficilmente un inizio di show avrebbe potuto essere più fastidioso e confusionario di questo, “merito” probabilmente di quanto discusso all’inizio della recensione. La volontà di creare un prodotto con una velocità di messa in scena pari a quella dei video di TikTok, con continui salti di narrativa da un personaggio all’altro ad una velocità insostenibile, tanto da destabilizzare completamente lo spettatore, è a dir poco ingiudicabile. Se un prodotto vuole adeguarsi ai ritmi sempre più frenetici dei giorni d’oggi questo deve avvenire con criterio e con uno stile che non mette in difficoltà la storia che deve essere il motore di un qualsivoglia prodotto cinematografico, in primis in un pilota di una serie televisiva.
Per il resto “The Box” non si distingue né per personaggi particolarmente approfonditi, né per una storia troppo accattivante, ma non si può dire che non funzioni mettendo in prospettiva Freeridge come una serie mediocre di una piattaforma che ha un catalogo estremamente variegato che, senza tanti giri di parola, porterà lo show a procurarsi una nicchia di fan senza arrivare al pubblico mainstream.

Il primo episodio di Freeridge, show spin-off di On My Block, è un pilota caratterizzato da un enorme problema: l’essere così frenetico da destabilizzare lo spettatore. Mercoledì è riuscita nell’intento di creare ed inserire nella serie un momento alla TikTok in modo magistrale. Lauren Iungerich, invece, ha tentato di inserire il ritmo di TikTok in un prodotto seriale, portando ad un risultato tutt’altro che soddisfacente.