Sconfort Zone 1×05 – A togliere!TEMPO DI LETTURA 3 min

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Sconfort Zone si avvicina alle origini di Maccio Capatonda per chiudere il cerchio narrativo e accompagnare lo spettatore al finale di stagione.
Una fase interlocutoria, ma necessaria per riportare al punto di partenza il comico. L’ennesima prova di Braggadocio (quello finto) vede Maccio doversi liberare di tutti i propri averi: come San Francesco deve donare (a degli sconosciuti) soldi, oggetti che possiede e quant’altro. Deve essere fatta tabula rasa, tutto va distrutto per poter essere ricostruito e ripartire. Il pubblico, che ormai è a conoscenza della cattiveria di fondo di questa cura, la vive con sufficienza, quasi fosse una fesseria. Maccio, d’altra parte, crede ormai fermamente ad ogni dettame del medico e il dubbio che all’inizio sembrava sorgere spontaneo è totalmente sparito.
Abbandona la casa in cui prima viveva con Myriam; dona tutti i suoi soldi al WWF; consegna a completi sconosciuti auto, cellulari, altri soldi ancora e oggetti vari. Tutto seguendo il mantra “soldi = demonio”. Una frase che penetra nel cervello di Maccio tanto da stimolargli un vero e proprio effetto pavloviano ogni qualvolta viene pronunciata la parola “soldi” (come accade a tavola con la propria famiglia).

RITORNO AL PASSATO


Liberatosi di tutto, a Maccio non resta che tornare a casa e ripartire in tutti i sensi da zero.
L’incontro con i genitori e qualche dialogo con Valerio gli suggeriscono che l’unica cosa che ha veramente tenuto uniti i suoi genitori per 50 anni di matrimonio è proprio lui, il sostegno che entrambi gli hanno dimostrato era genuino e teneva saldo il rapporto. O, per lo meno, quello che bastava per continuare a vivere in serenità.
E’ l’ennesimo tassello di un puzzle che Maccio sta ricomponendo da inizio stagione e che si può tranquillamente incasellare come una vera e propria ricerca di sé. Non c’è un banale viaggio geografico che si tramuta in viaggio interiore in Sconfort Zone, quanto piuttosto una serie di prove che aiutano il personaggio ad imparare qualcosa di nuovo su di sé. L’allontanamento dalla fantomatica zona di comfort è solo una conseguenza di questo percorso conoscitivo e introspettivo: avvicinandoci alla “sconfort zone”, Maccio apprende qualcosa di più sugli altri, su se stesso e su ciò che lo circonda. Tutte cose di cui inconsciamente era con tutta probabilità già a conoscenza, ma la serie di prove ha aiutato Maccio a focalizzarle con maggiore attenzione.

L’ATTESA PER IL FINALE


La costruzione come procedurale assume quindi più valore e peso, nonostante forse abbia debilitato in alcuni frangenti il messaggio dello show, apparendo leggermente pesante nella visione.
Come si è detto anche nelle precedenti recensioni, tuttavia, la trama orizzontale ha coperto tutte le possibili debolezze di quella verticale e lo show ne sta giovando.
Un’opera più matura, sicuramente, delle precedenti a cui manca solo la “benedizione” nel voto complessivo. Un passaggio strettamente collegato al plot twist riguardante Valerio e il finto Braggadocio: sarà fondamentale vedere che peso avrà all’interno della storia e soprattutto se e come lo show tenterà di ripristinare parte dello status quo iniziale. In particolar modo riguardo la vita lavorativa e sentimentale di Maccio.
La strada sembra molto impervia a questo punto, ma tutto potrebbe accadere negli ultimi 30 minuti circa di puntata.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il ritorno a casa
  • I dubbi di Valerio
  • Maccio si libera dei suoi averi
  • La drammaticità e serietà del finale di puntata
  • Soldi = demonio
  • Il plot twist creato alcune puntate fa si porterà il peso di alzare ulteriormente il voto

 

Sconfort Zone resta uno dei prodotti più maturi di Maccio Capatonda, ad ora. Ma sarà anche uno di quelli più completi? Difficile riuscire a fare un pronostico, ma le aspettative e il percorso creato passo dopo passo lascia ben sperare nella riuscita.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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