Sconfort Zone 1×03 – Fagiolini ricotta e melogranoTEMPO DI LETTURA 3 min

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La spirale creata dalla cura Braggadocio inizia a vorticare attorno a Maccio Capatonda: shitstorm online; si inasprisce il rapporto con Myriam licenziata da lavoro; la serie commissionata viene cancellata. Però Maccio avrebbe notato qualcosa di positivo dal momento che prosegue con le varie prove, corretto?
Un quesito che si è portati a sollevare dal momento che nel primo episodio le visioni erano state il fattore scatenante tanto da far ricredere Maccio e farlo di conseguenza proseguire nella cura; nello scorso episodio la sfuriata in diretta aveva riacceso la sua libido una volta tornato a casa.
E in questo terzo episodio? Sembrerebbe essere privo del fantomatico ragionamento “continuo perché mi dà una soluzione a problema X”. Ma nonostante ciò le sedute sembrano proseguire in automatico.

SEMPRE CON QUESTI INTRIGHI INTRIGHI


Se da un lato si può annotare questa superficialità nella trama verticale, in quella orizzontale questo terzo episodio introduce il vero plot twist che andrà sicuramente ampliato nei restanti episodi.
Il Braggadocio fin qui mostrato in scena (Giorgio Montanini) altro non è che un uomo che il vero Braggadocio avrebbe in cura. Sarà interessante scoprire se questo scambio è parte di un’altro complicato processo di cure oppure se si tratta di un piano ben architettato per riuscire a colpire in qualche modo Maccio.
Dovesse essere questa seconda opzione, il piano starebbe perfettamente riuscendo considerata la debacle pubblica e privata del comico, ma sarà interessante scoprire la direzione che questo spunto narrativo vuole dare allo show.
Soprattutto perché arroccarsi attorno ad una narrazione prettamente procedurale non sembra la soluzione adatta alla tipologia di show: una struttura di questo tipo poteva funzionare con The Generi, per particolarità della storia e legame al surrealismo che lo permeava; in Sconfort Zone risulta di altro taglio e con un livello di intrattenimento rivedibile.

MACCIO E LE DONNE


Il plus della puntata è sicuramente quello della rottura: non solo Myriam, ma anche a livello di impatto sociale il cambiamento che si pone di fronte a Maccio è decisamente grosso. Complice, come se fosse necessario, il fatto che “l’amante” è la compagna del suo migliore amico/agente.
Interessante poi lo scopo interrogativo che ha l’episodio, addentrandosi di fatto nel rapporto tra Maccio e le donne: prima le fan, poi la sua più grande cotta da adolescente (Ilaria Galassi, ex ballerina di Non è la Rai) e, infine, delle complete sconosciute ad un bar.
I risultati sono chiaramente nulli appunto perché Maccio realizza di non essere mai stato in grado nemmeno con le donne di abbandonare la propria comfort zone, lasciando a loro il “compito” di approcciarsi.
“Fagiolini ricotta e melograno” è un episodio che alza leggermente l’interesse nel prodotto, se raffrontato al precedente “Il Ballo”, ma che mostra ancora margini di miglioramento specie per la presenza del gigantesco deus ex machina su cui tutto si basa per ora: se la cura prosegue c’è la serie tv, se si interrompe la cura non c’è nessuna serie tv.
Il finale di puntata però restituisce grandi speranze sia per il plot twist, sia perché uno spunto di trama orizzontale di questo tipo dato in mano a Maccio Capatonda lascia veramente ben sperare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Alla ricerca disperata di una donna con cui tradire la propria fidanzata
  • Colpo di scena nel finale di puntata: chi è il finto Braggadocio che consiglia Maccio, quindi?
  • Evoluzioni in arrivo come conseguenza del tradimento di Myriam
  • Il momento di confronto con Lundini, Ferrario e Fru
  • Un procedurale che non convince totalmente, ma che recupera con una trama verticale che inizia a prendere forma

 

Arrivati a metà stagione ci si attesta al di sopra della sufficienza. Non è da intendersi come un demerito: Sconfort Zone non è la tipica storia “alla Maccio” dove il surreale è imperante. Il surrealismo è sì presente, ma lascia spazio ad un’analisi dei personaggi e a un lavoro di scrittura non presente nei suoi precedenti lavori. Maccio è arrivato a un nuovo livello di maturità artistica oppure si è solo momentaneamente stancato di essere ancora al suo passato?

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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