Cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia: si potrà mettere in pericolo qualsiasi strutturato (tra i pochi rimasti in Grey’s Anatomy) e il risultato sarà sempre un tentativo di plot twist per dare fiato alla storia, puntare allo stupore e coinvolgere il pubblico.
Cosa è cambiato? Semplicemente sono trascorsi quasi vent’anni e quindi è naturale che nel momento in cui una formula si trova riproposta per l’ennesima volta, questa perda di vigore. Come si scriveva nella recensione di “We’ve Only Just Begun”, lo stato di salute di Teddy poco ha colpito, quindi. Vuoi per una mancanza di energia nel plot twist, vuoi per un disinteresse nei confronti di un personaggio tornato nello show dopo essere sparito (letteralmente) e solo di recente diventato importante in quanto ha iniziato a gravitare attorno alla trama di Owen. Niente di sconvolgente, quindi: uno dei personaggi principali ha rischiato di morire. Un dato di fatto, nemmeno più una sorpresa in Grey’s Anatomy. Meglio voltare subito pagina.
IL TEMPO CHE PASSA
“Keep The Family Close” archivia rapidamente le problematiche di salute di Teddy, ormai guarita e pronta a rimettersi al lavoro rapidamente, proseguendo in parallelo il ritorno di Miranda alla gestione degli specializzandi. Una gestione che lei dice ad inizio puntata non spaventarla perché “certe cose non cambiano”. Vero, ma anche qui sono trascorsi vent’anni quindi la modalità di approccio che aveva avuto con la prima celebre classe che il pubblico aveva conosciuto è funzionale ma… gli anni sono passati per Miranda, un macigno che sembra averle appesantito spalle e mente, rendendole complicato poter comprendere e sopportare certe dinamiche all’interno del gruppo di specializzandi focalizzati al successo personale piuttosto che al benessere del paziente.
Grey’s Anatomy era partito proprio da qui, mostrando una duplicità difficile da far collimare: da una parte un gruppo di spregiudicati che vuole fare carriera e diventare nota; dall’altra la morte che si annida all’interno della sala operatoria. “It was part of the game”, no?
AMELIA E WINSTON: LA COPPIA CHE SCOPPIA?
Per il resto, la puntata segue i soliti meccanismi dello show della ABC: sesso, problemi di coppia, drammi in ospedale (una famiglia che litiga e un paziente che scopre di essere affetto da HIV), riavvicinamenti di inizio stagione, specializzandi e ancora problemi di coppia.
Alcune dinamiche potrebbero essere interessanti da osservare nel prosieguo della stagione. In primis il paziente affetto da HIV sembra sentimentalmente interessato a Levi, ma anche il riavvicinamento tra Winston e Amelia potrebbe essere valido per tenere “vivi” due personaggi che iniziano ad essere quasi un corpo estraneo all’interno della storia. Finché il riavvicinamento resta all’interno del campo dell’amicizia, ovviamente. Altrimenti si starebbe osando davvero troppo per entrambi i personaggi.
Winston già di suo ha perso di significato nel momento in cui Maggie ha abbandonato lo show, soprattutto perché era arrivato all’interno della trama in sua funzione, quindi ora occorre fare un lavoro di scrittura ben articolato. E questo non può essere “facciamolo mettere insieme ad Amelia”, perché altrimenti si starebbe rasentando il livello di idee delle stagioni peggiori.
JOHN DOE 2.0
Altro caso interessante introdotto nella puntata che potrebbe diventare un punto narrativo attorno a cui costruire in maniera più attenzionata gli specializzandi è quella riguardante Dorian, il misterioso paziente arrivato in ospedale dopo essere stato ferito da più colpi di pistola, mentre nascondeva nei pantaloni diverse decine di migliaia di dollari.
Gli elementi per costruire una stagione degna ci sono tutti. A dare maggiori speranze da questo punto di vista sono anche gli episodi, ridotti a 10 e che quindi danno per forza di cose meno spazio a possibili lungaggini o trame diluite. Certo, si sta sempre parlando di Grey’s Anatomy quindi tutto è possibile.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un altro episodio nella norma: nulla da segnalare di trascendentale, nulla che faccia scappare lo spettatore dalla visione. L’ennesima puntata di Grey’s Anatomy da sufficienza piena.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.