Lo scandalo del Watergate è uno degli eventi più noti – sia all’interno degli USA che nel resto del mondo – della politica statunitense di tutti i tempi. Il nome dello scandalo si riferisce al Watergate Complex, un complesso edilizio di Washington D.C. che ospitava, agli inizi degli anni ’70, il Quartier Generale del Partito Democratico. L’effrazione del Quartier Generale da parte di uomini riconducibili all’amministrazione Nixon ha permesso ai giornalisti Bob Woodward e Carl Bernstein di svelare tutte le operazioni clandestine (e illegali) di spionaggio e sabotaggio degli avversari politici autorizzate dal Presidente in persona.
Data la notorietà dell’evento, innumerevoli film e serie tv sono stati realizzati nel corso degli anni. L’opera più famosa è certamente All The President’s Men, il film – vincitore di 4 Premi Oscar – con protagonisti Dustin Hoffman e Robert Redford nei panni dei due iconici cronisti del Washington Post. Altri film hanno invece visto come protagonista il Presidente in persona, come nel caso di Nixon (1995) oppure dell’apprezzato Frost/Nixon, ambientato 3 anni dopo le dimissioni dalla Presidenza. Di conseguenza è difficile, nel 2023, realizzare uno show originale sul tema del Watergate.
Nonostante ciò, HBO ha provato a realizzare esattamente ciò. Il risultato di questo tentativo è White House Plumbers, miniserie dal tono surreale con protagonisti gli stagnari, ossia i due uomini che conducevano nel concreto le operazioni clandestine.
Gordon Liddy: “So, uh, what are we talking about here?”
John Dean: “Espionage, sabotage, infiltration, disinformation, electronic surveillance, recruiting and planting moles, your various and sundry dirty tricks. Same shit they do to us every election.”
GLI STAGNARI
Richard Nixon era un uomo complesso e tormentato, e fortemente paranoico. In una conversazione telefonica del dicembre 1972, ad esempio, Nixon chiese al Segretario di Stato Henry Kissinger di scrivere sulla lavagna 100 volte la lista di tutti i nemici della sua presidenza e dell’America. La lista conteneva, tra le altre cose, professori universitari, giornalisti e l’establishment di Washington.
In virtù di questa paranoia, nel 1971 Nixon era molto irrequieto. Il Presidente, infatti, era convinto che il Partito Democratico potesse sconfiggerlo nelle elezioni del 1972. Inoltre, era anche convinto che i Democratici volessero realizzare dei brogli elettorali, come nel 1960. Per questo motivo, nel 1971 Nixon chiese a John Dean (White House Counsel) di creare un gruppo dedito allo svolgimento di attività clandestine di spionaggio e sabotaggio degli avversari politici. Questo gruppo divenne noto come Plumbers, tradotto con il termine stagnari nel celebre libro di Woodward e Bernstein.
I protagonisti di questa miniserie sono proprio i due stagnari a capo delle operazioni. Il primo è Gordon Liddy (Justin Theroux: The Leftovers, The Mosquito Coast), ex agente FBI con simpatie per il nazismo. Il secondo, invece, è E. Howard Hunt (Woody Harrelson: True Detective, Triangle Of Sadness), ex agente della CIA caduto in disgrazia dopo il fallimento dell’assalto alla Baia dei Porci nel 1961. Da sempre descritti come figure secondarie, meramente esecutrici, per la prima volta sono i protagonisti di un prodotto cinematografico/televisivo.
NON SOLO IL WATERGATE
Nell’immaginario comune, l’effrazione alla sede del Partito Democratico è sicuramente l’evento più famoso, tra quelli che hanno portato alla caduta di Nixon. Di certo, quello scassinamento fu l’inizio della fine del Presidente, dato che Woodward e Bernstein iniziarono a indagare proprio su quel fatto. Tuttavia, le operazioni degli stagnari sono state molte di più ed erano iniziate mesi prima del Watergate.
Dato che lo show vede come protagonisti Liddy e Hunt, la scelta dei creatori Alex Gregory (Veep) e Peter Huyck (Veep) – che sono anche gli sceneggiatori di tutti gli episodi – è stata quella di iniziare dagli albori delle attività dei Plumbers. Come ricostruito da inchieste giornalistiche e giudiziarie, infatti, il primo atto delle operazioni clandestine è rappresentato dall’effrazione nell’ufficio californiano del dottor Fielding, lo psicologo di Daniel Ellsberg.
Seppur sostanzialmente sconosciuto ai giorni nostri, Ellsberg è stata una figura centrale nei movimenti sociali e culturali dell’epoca. Ex analista dell’FBI, Ellsberg copiò – nel periodo tra il 1969 e il 1971 – ben 7.000 pagine di dossier riservati sulla guerra in Vietnam. Nel 1971, giornali come il New York Times e il Washington Post pubblicarono questi documenti.
Questa pubblicazione di documenti riservati – noti come The Pentagon Papers – incrementò notevolmente la paranoia di Nixon. Alla luce di questo evento, lui e John Ehrlichman (White House Domestic Affairs Advisor) decisero che fosse il momento di reagire. Poco dopo, il gruppo degli stagnari prese forma.
SURREALISMO E RISCHIO ESAGERAZIONE
Il 7 novembre 1972, Richard Nixon è stato rieletto Presidente degli Stati Uniti. Per di più, la sua vittoria fu nettissima, avendo ottenuto 520 collegi elettorali, contro i soli 18 dello sfidante democratico, George McGovern. Raramente, nella storia degli Stati Uniti, un presidente ha vinto un’elezione con tale margine. Questo elemento è il primo tassello da conoscere per capire la natura puramente surrealista del Watergate. Nixon avrebbe vinto in ogni caso, non aveva alcun bisogno di compiere operazioni illegali per vincere.
Alex Gregory e Peter Huyck sono partiti esattamente da questo presupposto quando hanno realizzato White House Plumbers. Sin da subito, infatti, il tono è volutamente esagerato e surreale. I personaggi – in primis i due protagonisti – sono caratterizzati come delle macchiette, come degli individui prettamente ridicoli che hanno compiuto operazioni illegali per via delle paranoie di un uomo che vedeva fantasmi ovunque.
Concentrandosi sullo show, è evidentemente presente il rischio di esagerare con la vena comica e grottesca della narrazione. Questo rischio riguarda sia la sceneggiatura dei due creatori, sia le interpretazioni dei protagonisti che rischiano di sfociare nell’overacting. Nel corso del pilot, in ogni caso le interpretazioni di Harrelson e Theroux sono state convincenti.
SIMPATIE NAZISTE E ORIGINALITÀ
Per quanto riguarda le caratterizzazioni dei due protagonisti, è evidente il desiderio degli autori di enfatizzare il fatto che si tratti di due agenti mediocri che pensano di compiere missioni spionistiche di alto livello. Ciò è particolarmente vero per Gordon Liddy, il personaggio maggiormente sopra le righe.
Mentre Hunt è un classico conservatore e oppositore della controcultura – della quale 2 dei suoi figli sono convinti esponenti – Liddy è invece caratterizzato come un simpatizzante del nazismo. La scena della cena di coppia, in cui Liddy fa ascoltare i discorsi di Hitler a Hunt e sua moglie, è la nota stonata del pilot perchè è eccessivamente macchiettistica e surreale. Tuttavia, l’ammirazione di Liddy nei confronti di Hitler e dei suoi discorsi è reale ed è stata certificata da diversi lavori giornalistici.
Nel complesso, ciò che emerge dal pilot è che i due creatori abbiano realizzato questa miniserie avendo una domanda costante nella testa: per quale motivo, nel 2023, è necessario realizzare l’ennesimo show sul Watergate?
Il loro desiderio, dunque, è quello di creare un prodotto peculiare, che si discosti da tutto quello che è stato raccontato fino ad ora. Questa scelta si vede dalla scelta dei protagonisti, ossia due figure marginali rispetto ai grandi protagonisti della vicenda. Tipicamente, infatti, le narrazioni si concentrano su Woodward, Bernstein, Ehrlichman, Nixon, Hugh Sloan, John Mitchell, Donald Segretti e la misteriosa Gola Profonda (ossia Mark Felt, che appare brevemente nel pilot).
Inoltre, il desiderio di originalità si può vedere nel tono nella narrazione, volutamente macchiettistico e sopra le righe, che ha l’obiettivo di trasmettere allo spettatore ciò che sono state le vicende del Watergate nella loro natura più profonda: una grande farsa pensata da un uomo paranoico e messa in atto da individui prettamente incapaci.
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Un’altra serie tv sul Watergate? Nel 2023? Al netto dei legittimi timori, il pilot ha mostrato delle buone potenzialità.
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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.