Snowpiercer è tratto da un fumetto francese: Le Transperceneige.
Questo però non implica il restare ancorati al fumettoso più semplice e banale anche nella trasposizione in serie tv. Il cambio di mezzo può, anzi dovrebbe, autorizzare cambiamenti anche importanti, utili alla resa ottimale del prodotto.
Questo pensiero sopraggiunge soprattutto guardando come viene presentata e trattata la figura del cattivo di turno, ovvero l’ammiraglio Milius. Un maggior approfondimento sul personaggio o su come siano sopravvissuti quanti non erano saliti sul treno sarebbe stato gradito.
Anzi, avrebbe dato più gusto ad un impianto d’azione già sufficientemente classico di per sé, con il dilemma tra il salvare la vita di una bambina innocente e, in definitiva, il mondo intero. Per fortuna ci sono un paio di ideuzze a salvare il pubblico dal colpo di sonno.
UN GRADITO RITORNO
“Ancora tu. Ma non dovevamo rivederci più?” (Lucio Battisti)
La puntata si svolge, di nuovo, tutta negli spazi chiusi, claustrofobici, dello Snowpiercer e del Big Alice. Le scene buie non rendono la visione particolarmente piacevole. Anche i personaggi si erano riabituati al piacere di vivere all’aperto e vedere il cielo.
All’improvviso, però, si rivede un redivivo Mr. Wilford. Sean Bean può così portare un po’ di movimento e simpatia umana nella vicenda. Molto interessante è soprattutto vederlo contrapposto e quasi sottomesso all’ammiraglio Milius.
La serie è ormai giunta a metà di questa sua ultima stagione. Si spera che il ritorno di un personaggio così importante possa rinforzare il materiale narrativo un po’ anemico visto finora. Tanto per dirne una, sembra che gli sceneggiatori abbiano paura di deludere il pubblico mettendo troppe scene all’esterno del treno, o comunque non d’azione. Si rilassino: il pubblico è già deluso a sufficienza.
L’INGEGNERE
“Sei un bravo ragazzo, Theon Greyjoy” (Game of Thrones 8×03)
L’altro elemento positivo dell’episodio è Ben, l’ingegnere di cui nel titolo e pilota dello Snowpiercer. A lui, nel ben consolidato schema della lotta dei buoni contro i cattivi, tocca il ruolo di quello che si sacrifica per il bene dell’umanità. Lo svolge con classe e abilità. Si perdona anche Ruth: forse avrebbe dovuto sapere che il meccanismo per sganciare le carrozze è all’esterno, ma l’effetto sorpresa arriva al momento giusto, né troppo enfatizzato né troppo telefonato. Ben si sarebbe meritato un avallo al suo sacrificio, come quello del Corvo con Tre Occhi della citazione sopra.
Con questa scelta, gli sceneggiatori si prendono praticamente l’obbligo morale di dedicare ai sopravvissuti di New Eden il tempo e l’attenzione necessari. Anche perché quella che dovrebbe essere la trama orizzontale, il binario principale della narrazione fatica a spiccare come dovrebbe.
LA TRAMA PRINCIPALE
Per qualche misterioso motivo, infatti, il tema della bimba da salvare e la possibilità di rendere il mondo di nuovo abitabile non riscuotono il dovuto interesse da parte dello spettatore. Probabilmente, è a causa della struttura fin troppo prevedibile, o di personaggi e situazioni appena accennati e non sufficientemente approfonditi.
Lo stesso André Layton non ha quel gran minutaggio nell’ambito dell’episodio e, purtroppo, in tema di legami padre – figlia è meglio vedere Mr. Wilford riallacciare i rapporti con Alex. Positivo comunque vedere la piccola Leila, anche solo per pochi istanti, in braccio a Mr. Wilford. Un cliché usato adeguatamente: almeno motiva personaggi e spettatori a proseguire, levando il sospetto di uno sforzo inutile, frutto dell’inganno.
A proposito dei genitori di Alex, continua a brillare per la sua assenza Melanie, di cui si deplorava la mancanza già nella recensione della puntata precedente. Il ritorno sulla scena di Jennifer Connelly, almeno stando alle sinossi pubblicate in rete, è previsto in futuro.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Con le loro interpretazioni, Sean Bean e Iddo Goldberg salvano questo episodio dagli schiaffoni. Ormai rimane solo la seconda parte di quest’ultima stagione. Chi è arrivato fin qui, quasi certamente vedrà anche le puntate rimanenti, per sapere come va a finire la storia. Questo però non vuol dire appiattire narrazione e personaggi al minimo sindacale. Per ora le migliori speranze di guizzi finali sono nel rientro in scena di Melanie, per vederla interagire di nuovo con Mr. Wilford.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).