The Boys 3×02 – The Only Man In The SkyTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Boys 3x02 recensioneNel secondo appuntamento annuale della serie basata sui supereroi più depravati di sempre, si assiste al più classico capitolo di accordo con i vari personaggi che stanno trovando la loro strada all’interno della stagione. L’anno di pausa diegetico all’interno dello show si fa sentire e le varie sottotrame vertono totalmente su questo lungo periodo: ogni character sta vivendo momenti di assestamento e di riflessione in preparazione di capire come proseguire.
Attualmente solo una cosa è certa: Eric Kripke, showrunner, ha deciso di continuare a stupire i fan dello show non solo continuando con il citazionismo incontrollato al fumetto, interessanti tra l’altro gli x-ray di Prime Video che sviscerano aneddoti durante la puntata, ma aumentando sempre più di più lo splatter all’interno dei capitoli. Un buon modo per tenere incollati gli spettatori allo schermo.

“I’m not “just like the rest of you.” I’m stronger. I’m smarter. I’m better. I am better. I’m not some weak-kneed fucking crybaby that goes around fucking apologizing all the time. And why the fuck would you want me to be?
[…] All my life, people have tried to control me. My whole life. Rich people, powerful people have tried to muzzle me, cancel me keep me impotent and obedient, like I’m a fucking puppet. You know what? It worked. Because I allowed it to work. And guess what? If they can control me, then you can bet your ass they can control you. They already do. You just don’t realize it.
I’m done. I am done apologizing. I am done being persecuted for my strength. You people should be thanking Christ that I am who and what I am, because you need me. You need me to save you. You do. I am the only one who possibly can. You’re not the real heroes. I’m the real hero. I’m the real hero.”

VOUGHT INTERNATIONAL IS THE NEW EVIL CORP


Per creare un franchise di successo non è necessario solamente creare una trama e dei personaggi funzionali, è fondamentale realizzare una ambientazione iconografica e che si riesca a respirare. Il mondo di The Boys, escluse le persone con superpoteri, non è poi così distante dal mondo reale e nelle varie analogie spunta la Vought International.
Gli sceneggiatori, caratterizzando l’impresa proprietaria de I Sette, sembrano aver preso a piene mani dai problemi e dagli scandali delle multinazionali moderne, creando una corporation che potrebbe rivaleggiare, come sotterfugi ed imbrogli, con la Evil Corp di Mr. Robot.
Grazie alla scoperta di Hughie della situazione famigliare che vede Victoria come figlia adottiva (e pedina) di Edgar, si comprende sempre di più che il reale villain della serie non sia il Patriota, bensì proprio Vought.
Nel frattempo, si infittisce il mistero attorno a Solider Boy, anche se è un peccato che il fan sappia già come andrà a finire questa ricerca. Il team di anti-eroi, alla ricerca della squadra Payback, caduta in disgrazia dopo l’incidente al loro leader, sembra aver trovato la traccia per arrivare sia al super scomparso, sia all’arma necessaria per abbattere Homlander, e questa strada passa per Grace Mallory.

DUE LATI DELLA STESSA PROBLEMATICA MEDAGLIA


Più passano le puntate di questa terza stagione e più si notano somiglianze tra i due rivali di sempre. Homelander e Butcher si avvicinano sempre di più nei comportamenti, negli obiettivi e, nel finale di episodio, pure nei metodi. La rabbia e la frustrazione nei due crescono incontrollabilmente, così come il loro odio reciproco; eppure, l’alleanza proposta dal supereroe potrebbe diventare realtà. La Vought International, più che un peso, è talmente un problema per entrambi che, per arrivare al loro fatidico scontro, l’azienda deve venire distrutta.
Nel frattempo, il personaggio interpretato da Karl Urban, nella crisi più totale e dopo essere stato annichilito in un primo momento da Gunpowder, tradisce se stesso iniettandosi il Compound V temporaneo recuperato da Maeve. Una mossa alquanto scontata che si spera abbia delle conseguenze importanti, in modo da non poterla utilizzare nuovamente in quanto il bello della serie sta proprio nella inferiorità di mezzi e poteri dei protagonisti contro I Sette & Co..
Per concludere, “The Only Man In The Sky” è un buon episodio introduttivo per il terzo appuntamento annuale con The Boys; vi sono diverse incongruenze all’interno dello show, tuttavia la qualità rimane altissima e a certificarlo è il discorso alla nazione fatto da Homelander nel finale. Un monologo che trasuda la frustrazione e la rabbia del personaggio e che avrà, nell’immediato, delle conseguenze importanti.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il team sta tornando assieme
  • Splatter…
  • I problemi di Milk
  • Il discorso di Homelander
  • Butcher che usa il Compound V
  • … anche se esagerando potrebbe diventare stucchevole

 

La stagione sta entrando nel vivo e il gruppo storico sta per tonare assieme. Ci si aspetta un futuro rosso viscere.

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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