È arrivato il momento dell’addio anche per Killer Frost in casa The Flash.
La comparsa di Deathstorm dura giusto il tempo per spaventare il team Flash qualche episodio e poco più, venendo annoverato come l’ennesimo villain che compare, viene mostrato come invincibile per poi sparire nel nulla nel giro di un paio di appuntamenti. Scelta narrativa di cui ormai si è fatto il callo in The Flash ed è per questo che il capitolo in oggetto potrebbe tranquillamente incasellarsi, come votazione finale, in uno Slap o in un Burn. Tuttavia la decisione di far sacrificare Killer Frost (o Hellfrost) per uccidere Deathstorm è abbastanza interessante per far rivalutare quanto visto.
Ovviamente non si tratta di un balzo considerevole a livello di votazione, tuttavia questo colpo di scena basta per rendere l’episodio importante per l’economia generale della serie visto che il team Flash si ritrova privato di una validissima metà umana.
CONFRONTI NON NECESSARI
L’intero episodio viene costruito attorno al confronto di Barry, Chester, Allegra, Joe, Iris con i rispettivi fantasmi del passato. Un espediente un po’ banale soprattutto perché per ognuno di essi è stato dedicato ampio spazio nel corso delle passate stagioni. Spazio evidentemente ritenuto insufficiente visto che Chester si ritrova a dialogare con il “fantasma” del padre dopo che pochi episodi fa si era dedicata un’intera puntata proprio a questo rapporto. Stesso schema anche per Allegra con Esperanza Garcia.
Non contenti, però, ci sono anche gli altri personaggi (Barry, Allegra e Iris) che ovviamente hanno ben poco da aggiungere a quanto già ampiamente detto. Fatta eccezione per Barry che viene sfruttato come elemento per far tenere a mente al pubblico del problema con il tempo che assilla Iris, in questo episodio lasciato totalmente in disparte come se in “Death Rises” la ragazza non avesse fatto svanire nel nulla Deon, la Still Force. Risulta ancora incomprensibile l’utilità di Sue all’interno di questa stagione visto che la presenza del personaggio è tranquillamente paragonabile a quello di un soprammobile abbandonato sullo sfondo in una stanza.
UNA MORTE DA GUERRIERA
L’unico elemento degno di nota è, di fatto, lo scontro tra Hellfrost e Deathstorm. Ma anche qui occorre contestualizzarlo ed estraniarlo da tutto ciò che gli viene cucito attorno. La trasformazione di Killer Frost in Hellfrost appare come il solito power up da supereroi necessario per superare un’impasse narrativo. Un banale deus ex machina, in pratica.
E si può etichettare come deus ex machina il rapidissimo risveglio di Caitlin (in coma per tutto l’episodio) giusto in tempo per tentare di salvare Hellfrost dopo lo scontro. Evidentemente i medici erano finiti all’interno del cast quindi occorreva far riprendere velocemente l’unico disponibile.
Lo scontro, come si diceva, merita però di essere citato in quanto per la prima volta da tempo immemore la CGI non fa totalmente schifo. Anzi, la battaglia aerea tra Hellfrost e Deathstorm è godibile e intrattiene. Cosa che sarebbe stata impronosticabile in altre situazioni. Evidentemente erano rimasti un po’ di fondi a disposizione quindi la produzione ha deciso di investirli dove necessario (e non nell’esorbitante stipendio di Grant Gustin).
Il finale punta alle emozioni mostrando l’intero team Flash in lacrime dopo la notizia della dipartita di Killer Frost: slow motion, pianti, volti stravolti dal dolore e musica di accompagnamento. Una morte da guerriera.
“Senti, io non capisco: perché non mi hai fatto a pezzi quando ne hai avuto la possibilità?”
“Troppo facile, gran bastardo! Guardati: bipolare, con tendenze sadomaso…anfetaminico, drogato di violenza, accoltellato, fatto a pezzi, mentre urli in mezzo al tuo sangue e ai tuoi escrementi! Sarebbe… sarebbe il massimo, una morte da guerriero. Probabilmente ti piacerebbe!” (Crank)
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Ennesimo episodio dimenticabilissimo per questa ottava stagione di The Flash. Se non fosse avvenuto il sacrificio di Killer Frost si starebbe parlando di un voto decisamente diverso: il personaggio si è sacrificato sia per eliminare Deathstorm, sia per aumentare la nostra votazione a questo episodio. Comportamento ragguardevole, ma non basterà eliminare un personaggio ed episodio per far aumentare la qualità dello show. Forse.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.