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The Hot Zone: Anthrax 2×03 – 2×04 – Neither Rain Nor Sleet… – Dream Boldly, Live FullyTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Hot Zone 2x03 recensioneDopo aver visto i primi due episodi e aver passato la metà della stagione con i nuovi “Neither Rain Nor Sleet…” e “Dream Boldly, Live Fully”, appare chiaro che quest’annata focalizzata sull’antrace sia di gran lunga superiore a quella precedente sull’ebola.
Il motivo, oltre ad essere meramente legato ad una storia più interessante, è anche dovuto al connubio del terrorismo e dell’approccio politico fazioso sempre, purtroppo, molto attuale (e proprio per questo intrigante). Un connubio che fa da contorno a delle indagini che fanno dei passi avanti ma sono anche molto difficili visto il raggio d’azione di queste lettere, la difficoltà nel tracciarne l’origine e l’influsso politico repubblicano che, come si era già detto, nel post 11 Settembre vedeva attacchi terroristici di natura religiosa ovunque. Chiaramente anche per giustificare le future guerre in Iraq e Afghanistan.
Ed è esattamente su queste strane dinamiche e influenze che prosperano questi episodi centrali, insieme, ovviamente, ad una sorprendente verità circa il vero terrorista dietro l’antrace. Due lati di una stessa medaglia che tengono alto il valore di entrambe le puntate.

Ruiz: Spores from the Leahy letter on the left, Iraqi spores on the right.
Ryker: The powders are nothing alike.

LA FAZIOSITÀ DELLE INDAGINI


Assistere alle varie discussioni tra Ryker e il suo capo Copak fa ritornare alla mente alcuni modi di affrontare delle indagini già viste nell’ottimo The Looming Tower. Indagini che sono profondamente influenzate dall’alto, ovvero da coloro che pagano lo stipendio e che, volontariamente, puntano ad ottenere dei risultati che possano essere usati a vantaggio e supporto personale.
The Hot Zone: Anthrax sottolinea questa dipendenza dalla politica in maniera evidente e lo fa anche provando a far riflettere il pubblico circa l’impatto che tutto ciò ha avuto, e ha tuttora, su qualsiasi tipo di indagine. Un impatto che rende difficile la ricerca della verità, soprattutto se si cerca una spiegazione forzata ad un qualcosa che non necessariamente può essere legato a quello che il governo di turno vorrebbe.
La fortuna, in questo caso, è di aver avuto un agente dell’FBI come Ryker che si sia sentito in dovere di non seguire l’imposizione data dall’alto e, anzi, combatterla il più possibile. Cosa che ovviamente non accade poi così spesso.

The Hot Zone 2x04 recensione

Ivins:I was mistaken. I think I was confused, and I, I, I might have, I had another one of those out-of-body experiences.
[…] I found a poem that I sent to a friend, but I don’t remember writing it.
And the other day, I was sitting at my desk, but at the same time, I was standing a few feet away, watching myself work.
It’s like I’m a passenger on the ride of my own life, you know? Nothing like living in the first-person singular and the third-person singular, am I right?

LA SORPRENDENTE IDENTITÀ SEGRETA


Si può dire di essere rimasti piuttosto sorpresi dalla rivelazione su Dr. Bruce Irvins. Una rivelazione che arriva come una doccia fredda da un lato, presentando una versione del personaggio che non si era assolutamente pronti a vedere, mentre dall’altro aiuta a dare un senso alla cronologia degli eventi.
Si cercava infatti un esperto di antrace, il che delimita di qualche milione il numero di possibili sospettati e lo delimita anche dal punto di vista geografico, rendendo di fatto Irvins uno dei principali indiziati anche agli occhi dell’FBI.
L’unica nota che va fatta però è che, nonostante Tony Goldwyn riesca molto bene nell’impresa di creare due personalità distinte nello stesso character, la regia a volte può sembrare un po’ contorta nella sua spiegazione. Soprattutto in “Neither Rain Nor Sleet…” per via del suo vedersi dall’esterno, un passaggio che non era risultato molto chiaro per chi scrive e che, verosimilmente, poteva essere fatto leggermente meglio.

An anthrax expert, secret codes, a man who plays twisted games with people using the US mail system? Does that not sound familiar to you?

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Plot twist sulla vera identità del terrorista
  • Sempre ottima rappresentazione dell’impatto politico sulle indagini
  • Ottima rappresentazione di come gli effetti dell’antrace si siano sparsi sia nei luoghi di lavoro che a livello temporale: anche applicabile a ciò che si vive negli ultimi due anni
  • Buona chimica tra Matthew Ryker e Jody Hall
  • Potrebbe risultare non facilissimo capire tutti i passaggi circa i disturbi di personalità di Dr. Ivins nonostante la regia provi a fare del proprio meglio

 

The Hot Zone: Anthrax continua nella direzione giusta mettendo insieme un bel colpo di scena e restringendo le indagini che porteranno, verosimilmente, vero la cattura del Dr. Irvins.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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