Finalmente una puntata sui mandaloriani e Mandalore: visto il nome della serie la cosa non dovrebbe sorprendere, invece non è così.
Sicuramente quanto appena descritto è uno dei problemi maggiori di questa altalenante terza stagione, infarcita di filler e quest saltuarie, ma questo episodio segna un deciso cambio di rotta. Almeno si spera.
La puntata si può suddividere in una prima parte introduttiva e molto lenta, forse troppo, e una seconda parte dove il ritmo narrativo aumenta notevolmente e si arriva allo scontro finale tra mandaloriani e imperiali.
MANDOVERSE
Con “The Spies” si assiste ad un allargamento dell’universo narrativo della serie di casa Disney e si può dire che la trama, partita dal mandaloriano Din Djarin, ora coinvolga direttamente tutti i mandaloriani, andando a raccontare il destino di un intero popolo che cerca di rimpossessarsi del proprio pianeta.
La riunione delle due fazione di mandoloriani, diverse per retaggio e tradizioni, sotto la guida di Bo Katan e la sua Darksaber fa da preludio al ritorno su Mandalore, nonostante vi sia un evidente rancore tra gli appartenenti ai due gruppi e la convivenza risulti molto complessa.
Tramite Bo Katan vi è anche un interessante approfondimento sulla Notte delle Mille Lacrime e la successiva Purga di Mandalore con i tentativi della leader del clan Kryze di negoziare una pace e salvare tutta la popolazione e venendo poi tradita da Moff Gideon e privata della Spada Oscura.
Da citare anche l’improvviso arrivo di un gruppo di pirati mandaloriani, superstiti della Purga, di cui forse Din Djarin e soci si sono fidati fin troppo rapidamente.
MOFF GIDEON
Il ritorno del villan Moff Gideon, sempre splendidamente interpretato da Giancarlo Esposito, è sicuramente un evento fondamentale per l’economia dello show e un deciso passo in avanti per l‘avanzamento della trama orizzontale, spesso abbandonata a causa dei numerosi filler proposti in questa stagione.
Si assiste ad un ribaltamento dell’immaginario collettivo di Star Wars dove stavolta l’apparato è rappresentato dalla Nuova Repubblica mentre la “Resistenza” è ciò che rimane dell’Impero.
Durante lo Shadow Council vengono fornite agli spettatori molte informazioni importanti tra cui le imponenti forze di cui godono ancora gli imperiali, il mai sopito interesse per la clonazione e il “Progetto Negromante” che potrebbe riguardare l’ex Imperatore Palpatine.
Si parla inoltre del ritorno del Grande Ammiraglio Thrawn che, non a caso, è stato nominato e mostrato nel trailer di Ashoka uscito pochi giorni fa per lanciare la nuova serie in arrivo quest’estate su Disney+.
Complessivamente, tutta la porzione di trama dedicata agli imperiali esercita un enorme fascino nello spettatore e non potrebbe essere diversamente d’altronde.
LO SCONTRO SU MANDALORE
L’imboscata tesa da Moff Gideon ai mandaloriani scatena un violento scontro tra gli imperiali e i seguaci di Bo Katan che sono in netta difficoltà, visto anche l’upgrade delle truppe di Gideon che ora indossano delle armature fatte di Beskar.
La regia delle scene action è ottima e lo scontro è avvincente da vedere e si evolve in maniera realistica con i mandaloriani costretti ad una fuga precipitosa, possibile solo grazie al sacrificio di Paz Vizsla, ucciso dalla guardia pretoriana di Gideon in una scena dal notevole impatto sia visivo che emotivo.
Resta ora da capire chi sia la spia e quanto siano compromessi i mandaloriani al loro interno, per un tradimento che potrebbe eliminare ogni possibilità di riprendersi il proprio pianeta natio, impresa di per sé già complessa per la situazione in cui versa il pianeta Mandalore.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Una puntata splendida, sicuramente la migliore di questa terza stagione e complessivamente una delle migliori di tutta la serie. Ad un solo episodio dal termine della stagione, dopo tanti bassi e pochi alti, lo show aveva estremamente bisogno di un salto di qualità e dell’avanzamento della trama orizzontale, sperando che “Chapter 23” non resti un semplice caso isolato. La valutazione è ampiamente positiva e si ferma ad un soffio dal massimo dei voti a causa di una prima parte di puntata che non ha convinto molto. Non resta che aspettare il finale di stagione che si prospetta estremamente interessante.
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.