Il bello di The Midnight Club è che ogni singolo episodio è di fatto un omaggio ad un sottogenere del fantastico. Un vero e proprio atto d’amore da parte di Mike Flanagan al genere, che viene sviscerato attraverso le diverse storie e personalità dei personaggi scelti, di volta in volta, come co-protagonisti delle storylines verticali.
Questa volta tocca ad Amesh (Sauriyan Sapkota), il cui racconto rivela la sua personalità di puro geek ed è, al contempo, un omaggio ad una certa narrativa distopica cyberpunk degna di Philip K. Dick.
AMESH E LA FILOSOFIA DI FLANAGAN
Questa particolare storyline verticale è ciò che, di fatto, tiene in vita tutto l’episodio in questione. Un episodio che altrimenti non farebbe altro che riprendere lo schema dei precedenti: partenza con una buona base introduttiva (la quasi-morte di Anya) con l’introduzione di nuove verità riguardanti il caso di Julia Jayne e il passato del Brightcliffe Hospital; arresto a metà narrazione con tanto di passo indietro nel finale.
Nel mezzo c’è il bellissimo racconto di Amesh e la filosofia romanica legata al concetto di “morte” e aldilà” che è tipica di Mike Flanagan. Momenti di pura poesia narrativa legata al concetto dell’anima (sviscerati però in un contesto puramente laico) erano già stati la chiave portante di Midnight Mass. Ora tali concetti vengono ripresi e rielaborati in maniera diversa (visto anche il target diverso dei character rappresentati) ma sempre in modo vivido e intenso a livello di dialoghi e simbolismi.
C’è una vitalità incredibile, da parte dei personaggi di The Midnight Club, nonostante la propria condizione, che non può non commuovere lo spettatore. Inoltre, forse per rimarcare meglio il legame di queste due miniserie, Flanagan richiama ben due dei suoi attori-feticcio, Raul Kohli e Michael Trucco, mostrando, per la prima volta, alcuni character da “adulti”, quasi a volergli lasciare una possibile speranza di vita per il futuro. In generale, dunque, un episodio che si discosta un po’ dai precedenti perché esplora un tipo di horror diverso, ma anche perché in fondo è una delle poche puntate veramente “ottimiste” (come morale finale e come storia) di tutto lo show.
MISTERI A GOGO MA POCHE SOLUZIONI
Per il resto, come già detto, la puntata si rivela una lunga sequenza di indizi e intuizioni disseminate in maniera più o meno strategica (come Ilonka trova la soluzione alla clessidra nella classificazione Dewey è quanto di più casuale ci possa essere) ma nulla che porti a qualcosa di concreto.
Viene spiegata (letteralmente) in pochi minuti, la storia di Paragon e i possibili legami con Julia. Ma, in attesa che la novella-detective-geniale Ilonka scopra ulteriori indizi nascosti nel libro, ci si deve accontentare delle solite visioni horror ad intermittenza che ormai hanno perso tutta la loro potenza in termini di suspense. Nonostante l’abilità di Flanagan (e in particolare dei suoi scenografi e tecnici del suono) nel creare l’atmosfera giusta e prendersi i propri tempi sia ormai assodata, alla lunga uno schema del genere rischia di diventare fin troppo ripetitivo e dannoso per lo show stesso, a meno di non far arrivare il tutto ad un “dunque”. Quantomeno per dare modo ai character interpretati da Heather Langenkamp e Samantha Sloyan di fare qualcosa di più che non le solite figure ambigue che, tuttavia, rimangono sempre sullo sfondo senza avere (almeno per il momento) un ruolo attivo in tutta la vicenda.
CONCLUSIONI
Rimane comunque un riuscito affresco corale per quanto riguarda lo sviluppo dei character principali, ossia gli adepti del Midnight Club. Non è una novità, ad esempio, lo sviluppo di Anya, che qui aggiunge nel finale un ulteriore tassello al proprio background, utile a far capire molte cose del suo comportamento. E forse, chissà, ad aprire nuove potenzialità per tale personaggio in vista del finale.
Molto bello, inoltre, il coinvolgimento di Cheri (Adia) nella vicenda orizzontale con l’escamotage delle parrucche. Anche perché tale personaggio era rimasto, negli ultimi episodi, parecchio in ombra rispetto agli altri. Il suo entusiasmo in questo episodio la rende adesso la più papabile come prossima “narratrice” per il Midnight Club, ma per scoprirlo bisogna necessariamente procedere nella visione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Racconto di mezzanotte fra i migliori di quelli raccontati finora. Da segnalare la presenza di due “attori-feticci” di Mike Flanagan, Rahul Kholi e Michael Trucco, che impreziosiscono ancora di più tale racconto. Ancora troppo abbozzato invece tutto il resto, soprattutto la storyline orizzontale che segna l’ennesima battuta d’arresto.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!