The North Water 1×05 – To Live Is To SufferTEMPO DI LETTURA 5 min

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The-North-Water-1x05Raggiunto l’apice con i due precedenti episodi risultava quasi d’obbligo attendersi una conclusione d’alto livello, con il tanto atteso scontro tra Drax e Sumner e tutto ciò che sarebbe da esso conseguito. Tuttavia il precedente finale, con il salvataggio del dottore ad opera di un mastodontico deus ex machina, forse poteva lasciar presagire che non c’era da attendersi una sontuosa conclusione narrativa. E così, purtroppo, è stato.
La consueta ora di appuntamento settimanale si confà di quasi mezz’ora di fastidiosi silenzi alternati da dialoghi/monologhi sui massimi sistemi della vita che, considerata l’efferatezza dei vari personaggi in scena, ben poco si addice.

IL NON CONVINCENTE INIZIO PUNTATA


La persona ad aver tratto in salvo Sumner è un prete (interpretato da Peter Mullan, già visto in Ozark e Westworld) che si trova in quella landa desolata fatta di acqua e ghiaccio per una propria missione evangelizzatrice. Accoglie il dottore, lo cura e lo accudisce trovandosi spesso e volentieri ad interloquire con lo stesso della natura dell’uomo, del valore culturale e della lingua parlata. Tutti concetti di per sé validi ed interessanti in prima battuta, ma che cozzano come si diceva con la tipologia di show che è fin qui stato The North Water. Ed oltretutto risultano, considerata la necessità di tempo per Sumner di rimettersi in sesto, un mero riempitivo sfruttato malamente dallo show per arrivare al consueto minutaggio di circa sessanta minuti. Un appesantimento strutturale che si protrae per i primi venti minuti e che viene scosso dai soli elementi che potrebbero far risvegliare uno spettatore appisolatosi durante la visione di The North Water: sparatorie, combattimenti e sangue.
Dopo un periodo di circa cinque mesi trascorsi da Sumner in compagnia del prete, il dottore fa ritorno sulla terra ferma e si reca da Baxter, già in precedenza informato degli avvenimenti, per ritirare il suo pagamento relativo alla spedizione e per dargli gli ultimi dettagli riguardanti il plurimo omicida fuggito beffardamente al levar del Sole.

IL NON CONVINCENTE FINALE


Baxter fiuta che Sumner abbia dedotto della truffa assicurativa, quindi incarica Drax (che intanto risiedeva nel sottoscala di casa Baxter come se niente fosse) di assassinarlo per poi incaricare un proprio personale scagnozzo per liberarsi a sua volta di Drax. Un triplogioco che si concluderà con un nulla di fatto, ma che rappresenta la sequenza più interessante dell’intero episodio visto e considerato che porta in scena lo scontro, conciso ma importante, tra due personalità talmente distanti ed inavvicinabili quali quella di Drax e quella di Sumner. Uno scontro che si conclude con il killer fuggitivo rantolante a terra, colpito a morte da una lama di coltello dritto alla gola.
È proprio questa irruenza scenica, questo crudo realismo narrativo a rappresentare il fulcro narrativo per eccellenza di The North Water, una serie apertasi come puro e semplice racconto di una nave di balenieri in cerca di fortuna è diventata via via sempre più cruda e sanguinosa. Si è passati da Drax che uccideva balene all’assassinio di Brownlee; anche questa puntata dal canto suo è riuscita a mantenersi in linea con le precedenti sotto questo aspetto presentando sia la caccia delle foche, sia la vistosa e sanguinolenta operazione all’addome del prete da parte del dottore. Animali e uomini trattati alla stessa maniera, senza distinzione alcuna perché accumunati dall’essere alla stregua di altri predatori o bloccati all’interno di una gabbia dalla quale non sono in grado di fuggire.
Proprio ad una gabbia (ed in particolare a quell’orso polare, fattore di salvezza per Sumner nello scorso episodio) la puntata fa ritorno con il secondo e definitivo flashforward, questa volta di svariati anni e con sfondo Berlino. Una conclusione che, esattamente come i primi venti minuti e più di puntata, fa storcere il naso in quanto mira ad un intimismo narrativo che poco si avvicina alle corde narrative di questo show. A precedere questa chiusura c’era stata un’altra sequenza, questa volta nelle corde dello show, in cui Sumner dimostrava la fragilità dell’animo umano messo in condizioni di non avere scelte valide tra cui scegliere. Un episodio quindi altalenante che presenta scene che catturano l’attenzione per la loro crudeltà, ma che vengono poco dopo diluite inutilmente da dialoghi/monologhi totalmente fuori contesto oppure da tentativi di intimismo da puro e semplice cinema d’autore. Elementi che non hanno nulla a che vedere con ciò che è stato fino all’episodio scorso The North Water e che finiscono solamente per lasciare inebetiti per il loro utilizzo all’interno del girato finale. Si poteva fare decisamente meglio considerate le premesse.

Drax: “If it’s an eye for an eye you’re after or a tooth for a cabin boy’s tooth, you’re looking in the wrong fucking place.”
Sumner: “You’re a fucking monster!”
Drax: “But you and me ain’t so different. We’re not so different at all. I wonder if your bollocks are mighty big enough. Huh? Aye.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Drax e Sumner
  • La consueta dose di sangue, combattimenti, operazioni chirurgiche riprese in maniera diretta
  • Sumner e l’assassinio di Baxter ed il calcio in faccia metaforico alla morale
  • Dialoghi/monologhi completamente fuori contesto
  • Sumner ed il prete: cosa c’entrano con l’intera narrativa? L’elemento della redenzione e del cambiamento dell’uomo potevano essere rappresentati in maniere decisamente diverse e ben più interessanti
  • Finale allo zoo con l’orso polare
  • Una macchina da guerra violenta e distruttiva come Drax che non uccide Sumner avendone la chiara opportunità prima che questi estragga il coltello
  • Sumner il magico a caccia di foche?

 

Nonostante un appuntamento finale decisamente sottotono, The North Water rappresenta una serie tv estiva di tutto rispetto e che merita d’essere vista. Un must watch mancato, purtroppo.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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