Telefilmicamente parlando possiamo affermare che il 2021 sia stato l’anno della Corea del Sud. Entrato a gamba tesa nel panorama seriale con il successo mondiale di Squid Game, confermato dall’ancora più recente Hellbound, il paese del k-pop ha dato del filo da torcere ai suoi avversari, imponendosi nell’Olimpo del piccolo schermo.
C’era quindi da aspettarsi che la Corea continuasse a cavalcare l’onda della popolarità e concludesse il suo anno con un’altra produzione originale.
The Silent Sea, il nuovo sci-fi mystery thriller, è sbarcato su Netflix la mattina della Vigilia come un regalo gradito che attende di essere scartato. I protagonisti sono una goduria per gli occhi degli spettatori che hanno subito riconosciuto Gong Yoo (Squid Game), Bae Donna (Sense8) ed Heo Sung-tae (Squid Game).
NON SERVE ANDARE TROPPO LONTANI
La trama principale di The Silent Sea è estremamente semplice e, da questo punto di vista, poco originale: la sopravvivenza del genere umano è messa in pericolo dalla mancanza di acqua potabile. I mari, fiumi e gli oceani si stanno prosciugando, costringendo i governi a razionare l’accesso ed il consumo di acqua e a trovare metodi di coltivazioni alternativi.
Questa realtà distopica, dunque, fa da sfondo alla missione spaziale ideata dal governo coreano che dovrebbe portare alcuni astronauti e scienziati sulla Luna, per recuperare dei campioni molto importanti. Ovviamente, nulla è come sembra ed i segreti sul vero obiettivo della missione sono subito resi palesi.
La storyline, inoltre, spazia tra presente e passato, intrecciando i piani temporali per non appesantire troppo la narrazione, ma anche per focalizzarsi sulla protagonista principale: l’astrobiologa Song Ji-an. La donna, infatti, sembra avere dei conti in sospeso con la Stazione Bahlae, destinazione finale della missione.
OVVIAMENTE QUALCOSA VA STORTO
The Silent Sea nasce dalla mente di Choi Hang-yong che decide di adattare un suo cortometraggio del 2014 intitolato The Sea Of Tranquility, mentre alla sceneggiatura troviamo la penna di Park Eun-kyo.
Il primo episodio è puramente introduttivo e, sebbene soffra di alcuni momenti di estrema lentezza, il tutto risulta funzionale per gettare le basi della storia.
Il mondo descritto da “Balhae Lunar Research Station”, con un accesso all’acqua potabile diviso in classi, è un’esplicita critica all’indifferenza verso il cambiamento climatico e alla consapevolezza che a rimetterci saranno sempre i più deboli e poveri.
La puntata comincia a movimentarsi da metà minutaggio in poi quando un problema tecnico mette a serio rischio la missione e la vita degli astronauti. Prendendo spunto dalle miriadi di produzioni sci-fi, infatti, il regista e la sceneggiatrice scatenano il caos all’interno del gruppo di scienziati che si trovano costretti ad un allunaggio di emergenza.
WE WANT MORE
The Silent Sea ha avuto a disposizione sicuramente un budget consistente per la sua realizzazione, data l’importanza della resa visiva e scenica. La sequenza dell’allunaggio e dell’atterraggio di emergenza, infatti, non hanno nulla da invidiare ai classici film catastrofici andati in onda negli anni.
Anche l’ambientazione lunare è curata nei minimi particolari, così come le movenze dei personaggi che devono lottare contro una forza di gravità inferiore, il tempo che scorre e l’ossigeno che scarseggia.
Per adesso il mistero attorno al quale ruota la trama viene solo accennato, ma le porte della stazione lunare, così cupe e lugubri, quasi opprimenti, lasciano presagire l’inferno nascosto al suo interno.
“Balhae Lunar Research Station” è un pilot che fa il suo sporco lavoro ed invoglia il pubblico a cominciare l’ennesimo binge-watching durante le feste di Natale.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La nuova serie coreana ambientata nello spazio si presenta con un buon biglietto da visita. Gli ingredienti per un mystery-thriller di qualità ci sono tutti, sebbene la storia pecchi di lentezza in alcuni punti. La Corea del Sud sembra non volersi accontentare dei recentissimi successi telefilmici e gliene siamo grati.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.