Dopo una puntata totalmente incentrata su Clare, The Time Traveler’s Wife torna ad abbracciare una narrazione corale allargando il cerchio e mettendo a confronto Clare ed Henry con i loro amici (o, per lo meno, del futuro) ed il loro segreto.
Lo show HBO mette in mostra una storia d’amore non convenzionale dove il rapporto della coppia viene dato per assodato perché, nel passato o nel futuro, qualcuno ha informato i due protagonisti di essere fatti l’uno per l’altra. L’intera fase del corteggiamento e della conoscenza viene diluita in anni e anni di incontri superficialmente casuali la cui data è stata prontamente dettata da Henry alla piccola Clare già al loro secondo incontro. Una chimica tra i due che si percepisce, tuttavia quando Clare ed Henry della stessa linea temporale si incontrano qualcosa sembra sempre non funzionare, quasi non fossero ancora effettivamente pronti per la loro vita insieme. E così è.
Henry è uno scavezzacollo, mentre Clare è cresciuta e diventata adulta adorando l’Henry leggermente più vecchio. Sarà proprio la ragazza che con il suo modo di fare e la sua umanità riuscirà a limare il carattere del ragazzo trasformandolo in quell’uomo che amerà con tutta sé stessa.
LA MORTE
Questo quarto episodio, di fatto, racconta proprio dell’inizio di questa trasformazione. La cena carica di imbarazzo nell’appartamento di Clare non è solamente un modo per la ragazza di far conoscere Henry ai suoi migliori amici, bensì si tratta di un espediente utilizzato nella sceneggiatura per portare allo scoperto l’intero plot twist del viaggiatore nel tempo. Una cena a cui partecipa anche Ingrid, giusto il tempo per costringere Henry a suggerire l’idea che la ragazza morirà prima di poter invecchiare come tutti gli altri.
Una puntata che cerca di affrontare la tematica della morte e non solo parlando di Ingrid visto che Henry rivela a Clare di non essersi mai incrociato con sé stesso oltre i 42 anni di età, suggerendo la possibilità che o sia morto, oppure che sia in qualche modo riuscito a risolvere il problema dei viaggi nel tempo.
Due opzioni entrambe valide, ovviamente, ma considerato il tenore dello show e il pathos creato durante il dialogo con Ingrid, la strada più percorribile è quella della morte viste e considerate le avvisaglie di incidenti di cui lo show ha già anticipato qualcosa nei precedenti episodi (lo sparo del padre di Clare a caccia, i piedi congelati e privi di corpo in mezzo al bosco). Insomma, i due episodi che si prospettano all’orizzonte avranno il compito non solo di dissipare i dubbi attorno al futuro di Henry, ma anche di regalare quella sensazione di circolarità narrativa che The Time Traveler’s Wife ha fino ad ora solamente accennato, avvicinandone la narrazione a show sui viaggi nel tempo di altro spessore (Dark, volendo tornare ad esempi già palesati nelle precedenti recensioni).
PICCOLI DETTAGLI DI TROPPO
Punto a favore dello show è sicuramente la godibilità durante la visione visto e considerato che gli oltre cinquanta minuti circa a puntata rappresentano spesso e volentieri uno scoglio difficile da superare. Tuttavia lo show creato da Steven Moffat regge senza eccessivi patemi d’animo. Ogni tanto si percepisce qualche rallentamento di troppo, ma tutto bene o male finisce per risultare utile nell’approfondimento generale dei personaggi. L’intera sequenza amorosa tra Gomez, Charisse e Clare, per esempio, potrebbe risultare forse eccessivamente protratta considerata l’utilità ai fini della trama, ma aiuta lo spettatore a cogliere il legame tra i tre e porsi ulteriori domande sulla verità delle parole di Henry che li presenta alla versione più giovane di sé come “i suoi futuri migliori amici”. Difficile crederlo al momento.
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The Time Traveler’s Wife continua a raccontare la particolare storia d’amore tra Henry e Clare, nonostante la poca considerazione da parte della critica che sembra quasi stroncare lo show HBO. Difficile comprenderne il motivo visto che intrattenimento, regia e recitazione sarebbero più che sufficienti a “salvare” (secondo il metro di giudizio di RecenSerie) questo show. Se poi si aggiunge una storia d’amore inusuale, i ringraziamenti sono dietro l’angolo. Evidentemente per la critica bisognerebbe continuare a propinare i soliti plot narrativi come su molti altri canali continuano a fare. Quest’aria di novità, invece, non fa affatto male tutto sommato.
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.