The Time Traveler’s Wife 1×05 – Episode FiveTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Time Traveler's Wife 1x05Dalla puntata precedente la cerchia di personaggi a conoscenza del segreto di Henry e Clare si è ampliata, offrendo alla trama ulteriori spunti per creare scene e dinamiche non solo funzionali all’intrigata narrazione, ma utili anche a intervallare le molteplici riprese che ritraggono principalmente i due protagonisti.
Tra queste nuove facce sembra avere particolare importanza Gomez (Desmin Borges), l’avvocato dapprima miglior amico di lei e poi anche, forse soprattutto, di lui.
Altrettanto significativa appare la presenza di Alicia (Taylor Richardson) la sorella di Clare, che sebbene inizialmente possa effettivamente urtare i nervi per il suo atteggiamento “stravagante”, si rivela essere la giusta alleata di entrambi, l’unica dell’intera famiglia Abshire a supportare davvero i due innamorati.

COSA RESTA?


Henry: “You hang on to things from the past, like the past matters any more. You worry about the future and it’s not even here yet, when the only time is now. That’s the only time there ever is. Now. The past is what didn’t kill you, the future is what definitely will and in between is the only thing that matters.”

Fin dalla prima puntata il pubblico è consapevole che prima o poi accadrà qualcosa a Henry, non si sa quando né come, ma più la storia si infittisce e progredisce, più sembra essere vicina al suddetto momento. In “Episode 4” è Henry stesso ad alimentare la curiosità quando a un certo punto ricorda che la versione di sé più vecchia che ha incontrato è quella quarantenne. Tuttavia non c’è ancora molto da poter dire su questo che sembra essere un avvenimento fondamentale nella storia e a un solo episodio dal finale di stagione, lo spettatore si ritrova davanti a nuovi dettagli che non avrebbe molto senso lasciare in sospeso, il che lascia sperare per un rinnovo di serie.
Ciononostante “Episode 5” viene fuori come un vero e proprio episodio di svolta: grazie alla sua esperienza da, appunto, time traveler, Henry riesce ad aprire gli occhi a Clare sull’importanza di vivere il momento e lasciarsi alle spalle tanto il passato quanto il futuro. Non a caso, è proprio nella scena finale che questo saggio insegnamento sembra dare repentinamente il suo risultato, sebbene forse lontano dalle aspettative di alcuni.

LA MELA NON CADE LONTANO DALL’ALBERO


Clare: “When you’re young you only see what you want to see. Nothing gets in the way of the fairy tale. When you grow up, your vision clears and you see so much less.”

Come accennato all’inizio di questa recensione, è ormai possibile assistere ad una più fitta rete di rapporti che non concernono strettamente i futuri coniugi De Tamble. Tra questo e il quarto episodio infatti lo sguardo della telecamera si addentra nella realtà familiare di Clare, i cui genitori (Lucille e Philip Abshire, interpretati rispettivamente da Jamie Ray Newman e Michael Park) rispecchiano lo stereotipo della coppia ricca e colta ma non abbastanza aperta al mondo da accettare di non poter tenere sotto controllo la realtà intorno a sé. In virtù di ciò, durante la classica cena di famiglia iniziata male e destinata a finire anche peggio, Claire – piena della finta perfezione a cui i suoi continuano invano ad anelare – sbatte l’evidente verità in faccia a tutti.
Ciononostante, Clare sembra auto-contraddirsi (rendendosi poco credibile), quando dopo la sua sfuriata corre via in cerca dell’unico e vero Henry di cui sia mai stata innamorata: la sua versione adulta. In quell’attimo, mostra d’essere esattamente il “prodotto” degli Abshire: una cosiddetta figlia di papà cresciuta soltanto d’età, ma che non riesce a rendersi conto del fatto che la sua fantasia d’amore sia restata soltanto tale. Tant’è che Henry, quasi apparendo esasperato dalla perpetua scontentezza di lei o più semplicemente vittima del suo comportamento passivo aggressivo, finisce col prometterle di provare a essere la versione di sé che più l’appaga.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Alicia Abshire e il suo supporto per la sorella
  • La presa di posizione di Clare contro i suoi genitori
  • La maturità di Henry e il suo discorso sull’hic et nunc
  • Il crollo del castello dell’ipocrisia rappresentato attraverso tanti simboli materiali (come il camino finto a casa degli Abshire e la stanza blu che viene ridipinta ma mantiene il nome di “stanza blu”)
  • L’atteggiamento contraddittorio e passivo aggressivo di Clare
  • Quel saputello altezzoso di Mark Abshire

Sebbene il finale lasci tanti dubbi su quanto la relazione fra Clare ed Henry possa realmente essere sana e quanto lei possa davvero amarlo, non c’è invece da interrogarsi circa la bravura degli sceneggiatori e della regia tutta che continuano a portare avanti un lavoro di enorme qualità. Per questo motivo e con l’auspicio che la storia fra i due possa prendere una piega meno toxic, lo show resta ancora una volta a un passo dal massimo dei voti!

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Amante della letteratura, decisamente meno della matematica, procrastinatrice seriale la cui unica costanza nella vita è la pizza. Giunge a Recenserie per mettere a tacere i sensi di colpa del troppo tempo speso a guardare serie TV anziché studiare e farsi una carriera.

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