Dopo più di 12 anni si può dire, finalmente, di essere alla conclusione di questo incredibile e travagliato viaggio. Nel corso di tutto questo tempo, The Walking Dead è stato moltissime cose finendo per essere, a malincuore, una terribile e cocente delusione. Partita come una serie imperdibile che ha riportato in auge gli zombie, passando all’essere uno show discreto che commette qualche passo falso ma che propone diverse puntate spettacolari e terminando come una intollerabile palla al piede per i pochi coraggiosi che sono riusciti, in qualche modo, ad arrivare al traguardo.
Ora, terminata la visione di “Family”, si è come all’ultimo giorno di scuola: emozionatissimi e trepidanti di essere lasciati liberi e senza pensieri per sempre. Sicuramente per molto tempo si avranno degli incubi, ma almeno non si avranno più: villain inadeguati, dialoghi ripetitivi senza mordente, personaggi immortali a piacimento ed Eugene, soprattutto niente più Eugene.
“For the longest time, we were just fighting to survive. Trying to get back what we lost. This family, my family, we would do anything to protect each other. And we’re fighting now for something else. Something bigger. A new beginning. But that comes with a cost. There’s always a cost.”
UN DECLINO INARRESTABILE
“Non ce la faccio, troppi ricordi” si potrebbe dire ad ogni intro di questa ultima parte di stagione. Eppure, l’emozione finisce quasi sempre al termine del racconto di Judith, perché lo show, nemmeno al suo penultimo episodio di sempre, sembra avere qualcosa da raccontare, nemmeno la propria conclusione.
Nonostante a volte la serie abbia tentato di sconvolgere, per modo di dire, il proprio pubblico in questo ultimo arco narrativo, con la sua coerenza a tratti lodevole, nel riproporre gli stessi soliti schemi narrativi, la totale apatia del pubblico non ha vacillato nemmeno un momento. Anestesia emotiva da parte del “fan” memore di un p(i)attume che ha degli strascichi dalla fine della saga che vedeva Negan come villain, arrivando ora al culmine in queste ultime due stagioni.
The Walking Dead si è dimostrato un cane che si morde la coda, imperterrito nella sua ignoranza e incapacità di darsi un contegno, vedasi la variante zombie, ottima ed interessante trovata che sarebbe dovuta e potuta essere introdotta nel migliore dei modi negli scorsi anni, ridotta ora ad una semplice cafonata per creare deus ex machina all’interno della puntata.
E ORA, COSA ASPETTARSI?
Dato che un finale all’acqua di rose è praticamente infattibile (si spera), è finalmente terminato il tempo dell’immortalità per i sopravvissuti all’apocalisse zombie, esclusi ovviamente i personaggi confermati per uno spin-off: Maggie, Negan, Daryl, Rick e Michonne. Tutti gli altri character sono potenzialmente sacrificabili per dare un pretesto ai personaggi appena citati di dividersi e spargersi per gli USA. Sono aperte quindi le scommesse per il toto morte che si era interrotto dalle prime stagioni dove ogni personaggio era a rischio dipartita.
Oltre alle bet ci si può anche interrogare su potenziali ritorni, con Rick e Michonne che dovrebbero in qualche modo ricordare allo spettatore della loro presenza per poter pubblicizzare la serie interamente dedicatagli. In assenza di un loro ritorno, o di un qualche flashback/flashforward, sarà dura per lo spettatore più distratto invogliarsi ad assistere il loro show, anche se in realtà è davvero dura avere voglia di qualsiasi altro prodotto dell’universo di The Walking Dead, vista la pessima qualità degli ultimi anni.
Si è quindi avviati verso la conclusione di una saga tremendamente insufficiente che era partita con un piglio potenzialmente intrigante, ma che si è rivelata essere la pietra tombale dell’interesse. Pamela e Lance non sono stati in grado di essere dei villain carismatici, come i protagonisti non sono riusciti a tenere alto l’interesse nonostante il ritorno di Maggie.
Si prospetta una pessima conclusione per uno show che verrà ricordato come un esempio da non seguire per il modo in cui è riuscito a rovinarsi dopo tutto ciò che di buono era stato all’inizio. Un vero peccato.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Nonostante Judith in pericolo di morte, Lydia senza più un braccio e gli eroi dello show attanagliati da un’orda di zombie, “Family” ha un altro grandissimo pregio: aprire le porte al finale di serie.
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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.