Il problema non è tanto dettato dalla sensazione durante la visione, o immediatamente dopo. Il problema è cosa rimarrà tra qualche giorno, non tra qualche mese.
Ci si diverte ormai in queste recensioni a ricordare bizzarre scelte narrative di Fear The Walking Dead, fratello maggiore di Daryl Dixon. Esplosioni nucleari, birra inserita a caso, sottomarini, navi: tutta roba assurda ma che lascia una scia, un ricordo (brutto) nello spettatore/recensore. Cosa lascerà questa prima stagione di The Walking Dead: Daryl Dixon? Verosimilmente nulla, se non gente in mezzo all’apocalisse zombie che parla in francese.
Il finale, in questo senso, non fa niente per aiutare la poco ispirata stagione, evitando qualunque tipo di climax, frammentando la narrazione e inserendo sequenze che sfiorano l’enigmatico senza comunque destare chissà che interesse.
EPISODIO FRAMMENTATO
Daryl, Isabelle, Laurent e compagni riescono a scappare dalla prigione della cattiva che si fa i drummini; il padre di Laurent diventa uno zombie dopato e muore; dialoghi, dialoghi, fuga, dialoghi; Daryl fa il meccanico e Isabelle si becca una coltellata.
Improvvisamente il tizio che desiderava vendetta per la morte del fratello decide di risparmiare tutti quelli cui aveva dato la caccia per un sacco di tempo, uccidere le persone intorno a lui e, di fatto, condannarsi da solo. Forse un potere messianico di Laurent? Probabile, ma sicuramente un deus ex machina talmente forzato e clamoroso che è difficile definirlo tale. Perché il tipo non uccide a prescindere Daryl, volendo risparmiare un ragazzino? L’unica spiegazione è riscontrabile nel campo spirituale, ma ciò non toglie che sia una scelta facile se non forzata.
Comunque segue il periodo nel nest con il recupero di Isabelle e poi Daryl se ne va a cercare la tomba del nonno. E alla fine non si capisce che fa. Ma sull’ambiguo finale si aprirà un discorso a parte.
Tutta questa successione di sequenze lascia lo spettatore con la sensazione di non assistere ad un finale di stagione (non di serie, come è anche palese dal finale), ma neanche di fronte ad un buon episodio. La dimensione filler dà adito a due pensieri: il primo è che gli autori non abbiano granché interesse a chiudere un cerchio, avendo trovato comunque una formula narrativa che a parere loro potrà essere spremuta e sfruttata adeguatamente; il secondo è che la dimensione francese verrà presto dimenticata e accantonata senza un gran seguito, a testimonianza di una scelta narrativa che non aveva grandi pretese e che, di fatto, non ha rappresentato un grande risultato.
UN FINALE A DIR POCO CONFUSO
Forse il recensore ormai non riesce più di tanto a mantenere un livello attentivo degno di questo nome con i prodotti targati TWD. Ma risulta un po’ enigmatica, per così dire, l’apparizione di Laurent in mezzo agli zombie sulla spiaggia. Cosa rappresenterebbe? Un’immagine simbolica che tratterrebbe Daryl in terra francese, a dimostrazione che il suo destino sarebbe al fianco di Laurent (suo discepolo) e Isabelle? Oppure veramente Laurent lo ha pedinato e ora si trova in mezzo ai walkers come un cretino e Daryl non sa se salire sulla nave o andarlo a salvare? É abbastanza più probabile la prima opzione. Anche se boh. Certo sarebbe bellissimo che sulla barca ci fosse Strand (questa è solo per i seguaci martiri di Fear The Walking Dead).
Per quanto riguarda l’apparizione finale di Carol, niente di nuovo. Classica preparazione per la stagione successiva, utile a creare hype (per così dire) e ad aumentare le aspettative e l’attesa per il ricongiungimento tra i due, trattando Daryl come moderno Ulisse che deve tornare nella sua Itaca.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Difficile pensare che quando si arriverà a ridosso della seconda stagione rimarrà un ricordo indelebile di questa prima. Non c’è più da sorprendersi di quanto si stia sfruttando un marchio che ha smesso di funzionare ormai molto tempo fa. Ma non sembra importare a nessuno.
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.