The Walking Dead: Daryl Dixon 2×03 – 2×04 – L’invisible – Le Paradis Pour ToiTEMPO DI LETTURA 3 min

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The Walking Dead: Daryl Dixon 2x03 RecensioneIl brand The Walking Dead inizia ad essere talmente tanto vecchio e stantio che stanca pure dire che il brand The Walking Dead è vecchio e stantio.
Nello specifico, lo spin-off/sequel Daryl Dixon rappresenta un fantasioso ibrido, frutto di incapacità nel distaccarsi da figure rassicuranti e collaudate, mischiata con la voglia di esplorare nuovi ambienti e mostrare l’apocalisse zombie in Europa. La geografia e la sospensione dell’incredulità riguardante viaggi e spostamenti aerei quindi subiscono duri scossoni.
I due elementi sopra citati poi diventano palesemente predominanti di fronte a delle trame studiate con evidente superficialità, senza una buona distribuzione delle storyline.
L’importante è mostrare Carol davanti alla Gioconda e Daryl che biascica un po’ di francese.

ORIGINE E FINE DEL VILLAIN…


La 2×03 e la 2×04 mostrano origine e fine di una villain cui la nostra memoria non dedica particolare attenzione. Madame Genet è la classica cattiva delle serie survival che ha un’origine con cui non è possibile non empatizzare. Origine umile, bistrattata e maltrattata (tanto che poi in maniera super didascalica parteggia per un’inserviente), assiste alla morte del marito intrappolata nel Louvre, dove si è preferito proteggere le opere d’arte che gli esseri umani. Ecco quindi emergere un animo futurista-materialista-giacobino, contro tutto ciò che di immateriale può ancora esistere. Genet instaura la più classica delle dittature post-rivoluzionarie, un po’ storpiata un po’ caricaturale.
Comunque nel frattempo mette in campo una serie di esperimenti sugli zombie rendendoli velocissimi e brufolosi. Sarà proprio questa la sua fine. Genet sceglie di sporcarsi le mani e arrivare nella villetta dei due anziani a recuperare i fuggiaschi Daryl e Carol, beccandosi così da quest’ultima un dardo e morendo tra atroci sofferenze. Fine di Genet.

The Walking Dead: Daryl Dixon 2x04 Recensione

…MA COMUNQUE MANCANO ANCORA DUE PUNTATE


E appunto: come dice il titolo del paragrafo non è che proprio sia finita. Mancherebbero due episodi. Ma il finale della 2×04 ci mette di fronte ad un’amara realtà. “Potere temporale” e “potere spirituale” si uniscono alla ricerca di Laurent e dei due americani fuggitivi.
La verità è che questa alleanza ha forse ancora meno senso della precedente disposizione di schieramenti e della natura stessa dei villain. Forse proprio delle trame in generale.
Come specificato nell’introduzione, l’intera natura della stagione sembra fondere l’esigenza di vedere nuovamente Carol e Daryl insieme (veramente rapido il tempo in cui Carol raggiunge la zona dove si trova Daryl) e un nuovo ambiente. Quello che succede in questa fase poco importa. Gli equilibri che si delineano sono labili e a breve termine.
Unico lato interessante da questo punto di vista è un approfondimento sulla psiche di Carol, mai veramente approfondita a partire da un certo punto della serie madre. Inevitabile nostalgia televisiva subentra nel momento in cui viene rievocato il trauma di Sophia.

SVOLTE VARIE DI TRAME


Per il resto abbiamo la morte di Isabelle, personaggio che rischiava di diventare ingombrante con l’arrivo di Carol. Quindi perché non farla fuori con una anticlimatica coltellata?
Laurent inizia a creare degli imbarazzi negli sceneggiatori, quindi meglio toglierlo di mezzo per un po’ facendolo scappare a caso e non approfondendo la sua figura, inserendo invece una coppia di anziani un po’ inquietanti in uno scenario grottesco. Da manuale il tradimento finale di uno dei due che costa caro alla partner invece fedele e dai sani principi. C’è anche tempo per delle buone uova al tartufo.
Unica curiosità che rimane al termine dei due episodi è se il povero Ash verrà mostrato ancora e soprattutto come reagirà di fronte al fatto che Carol gli ha raccontato una serie di fesserie.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Approfondimenti sul trauma di Carol
  • Alla fine l’incontro tra Carol e Daryl fa sempre il suo bell’effetto
  • Buone le uova al tartufo!
  • Trame dalla dubbia efficacia
  • La fine anzitempo di Genet
  • Alleanza finale
  • Laurent sempre più inutile
  • Approfondimento e background stereotipato di Genet, con tanto di cameo della Monna Lisa

 

La grande speranza, dopo questa coppia di episodi, è che gli ultimi due rappresentino il canto del cigno di questa ennesima speculazione di un prodotto televisivo che ormai appartiene ad un’altra era e che ormai ha una bassissima ragione di esistere. Peccato poi che si sia venuti a sapere di una 3° stagione già confermata e in fase avanzata in Spagna.

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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