The Woman In The House Across The Street From The Girl In The Window 1×03 – Episodio 3TEMPO DI LETTURA 3 min

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Recensione The Woman In The House Across The Street From The Girl In The Window 1x03Il nuovo show con il titolo più lungo della storia del piccolo schermo ha dei grossi ed evidenti problemi di ritmo. Il suo voler giocare, almeno sulla carta, con il thriller e con la dark comedy, con all’interno un neanche troppo velato british humor, potrebbe essere una carta vincente. Se fatta bene.
Purtroppo, in TWITHATSFTGITW (ovvia parodia de The Woman In The Window) l’alternanza dei generi non è eseguita con la maestria necessaria per far godere allo spettatore di tale dualismo, facendo arrivare il fan al termine della puntata più confuso che altro. Una grossa pecca che disturba, e non poco, la visione e che non può che essere contata ai fini del risultato finale.
Tutto questo è un gran peccato perché il trio dei creatori Rachel Ramras, Hugh Davidson e Larry Dorf avevano un incipit più che promettente sulla carta.

UNA SPY STORY MOLTO POCO INTERESSANTE


“Meredith Coleman drowns in a tragic accident at the lake. Husband of the victim brought in for questioning. Neil Coleman named person of interest in wife’s death. Oh my God.”

Lo show, volendo avere una trama prettamente orizzontale ed ignorando la classica struttura verticale delle comedy, è entrato nella fase di mezzo, cioè di sviluppo dell’unica storyline della serie che porterà, negli episodi conclusivi, ad un epilogo.
In questa fase, in cui un drama classico ha molte possibilità avendo, solitamente, più sottotrame disponibili per riempire la puntata, TWITHATSFTGITW si ritrova nella situazione di dover proseguire, con espedienti più o meno sensati, con la risoluzione del caso del presunto omicidio di Lisa. Nonostante gli episodi vadano dai 25 ai 30 minuti, il compito di portare a casa ben otto episodi per questa prima (e forse ultima) stagione non è di certo semplice. Difatti, nonostante l’ottimo lavoro di Kristen Bell, la penuria di comprimari risulta incidere non poco sulla godibilità del prodotto Netflix.
Per lo spettatore è complicato interessarsi concretamente della spy story capitanata da Anna dato che questa si basa sul nulla, con la donna senza una qualsivoglia prova di quanto sia accaduto, senza un “alleato” e senza uno status adatto a poter accusare nessuno, visti i suoi evidenti problemi. Un caso, apparentemente, perso in partenza.

UNA CONTINUA PARODIA


Come già accennato precedentemente il difetto più grande della serie è la mal commistione tra i due generi, con il lato thriller che dovrebbe prendersi decisamente meno sul serio e il lato comedy che dovrebbe avere più spazio e forse essere più diretto. Quando quest’ultimo viene sfruttato per divertire lo spettatore, come nel flashback della detective con l’interrogatorio con Massacre Mike, il più improbabile assassino e cannibale che si sia mai visto in una serie, c’entra senza ombra di dubbio l’obiettivo.
Altro esempio in cui la serie è riuscita a strappare un sorriso è proprio nel finale, con una fotografia di Neil che sembra una parodia della docuserie di Netflix Making A Murder.
Altro dettaglio degno di nota, ma velato ai più, è l’incredibile assomiglianza tra Douglas, l’ex marito di Anna (Michael Ealy), e Chidi di The Good Place (William Jackson Harper). Una bizzarra somiglianza che non può far prendere ancora meno seriamente, almeno per chi ha visto l’ennesimo capolavoro di Michael Shur, il nuovo show di Kristen Bell.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • British Humor
  • L’interrogatorio di Massacre Mike
  • Foto finale
  • La serie si prende troppo sul serio
  • La crime story 

 

Il terzo episodio di The Woman In The House Across The Street From The Girl In The Window spinge meno sul dark comedy e di più sul thriller, non riuscendo così a trovare una quadra con quanto successo nei precedenti episodi. Trovare l’equilibrio tra i due generi potrebbe essere la soluzione vincente per lo show, ma la strada sembra essere alquanto lunga per raggiungere un risultato più che soddisfacente.

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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