La nuova stagione di Them funziona perché si addentra in diversi territori e non fornisce mai una spiegazione netta per quanto riguarda l’evolversi dei fatti.
Negli scorsi sei episodi, infatti, la trama principale riguardante i vari omicidi e il serial killer ha assunto varie sfumature, dal mero procedurale, passando per l’horror sovrannaturale con una bella spolverata di critica sociale.
Puntata dopo puntata, gli autori sono stati in grado di mantenere alta la tensione narrativa e, allo stesso tempo, disseminare nel corso dei vari minutaggi alcuni indizi per completare il puzzle.
Oltre alla storyline del serial killer che sembra possedere fattezze e abilità sovrannaturali, si intersecano, le une con le altre, le vite della detective Dawn Reeves e di Edmund Gaines che, si scopre, essere gemelli.
“LORD HAVE MERCY. I HAD TO PUT HIM BACK INTO THAT PLACE”
In una toccante ed intensa sequenza viene finalmente raccontato da Athena il passato di Dawn e suo fratello gemello Edmund. La donna, infatti, aveva adottato entrambi i bambini dalla casa famiglia maledetta di Bernice Mott.
Una casa famiglia, come si viene a sapere nel corso delle puntate, dove regnavano dolore e crudeltà e dove i vari bambini subivano violenze fisiche e psicologiche dalla stessa Bernice.
Purtroppo, per quanto impegno Athena e suo marito ci mettessero, Edmund continuava a dimostrarsi troppo segnato dai traumi subiti e, quindi, un bambino impossibile da gestire e, nonostante la vergogna nell’ammetterlo, da amare.
Anche gli altri genitori adottivi di Edmund (il dottor Gaines e la moglie, visti nel quarto episodio) avevano abbandonato il ragazzino al suo dodicesimo compleanno, frantumando ancora di più il cuore e l’autostima di Edmund.
Edmund è cresciuto, così, senza mai sapere cosa volesse dire essere amati, protetti, spronati e compresi. Un’esistenza fatta di rinunce, vessazioni e abbandoni che lo rendono il profilo perfetto di un serial killer.
LA PARTE MALVAGIA DI EDMUND
Dopo la drammatica ammissione di Athena, Dawn comincia ad unire i puntini e capisce che quello che aveva sempre considerato il suo “amico immaginario”, in realtà, altro non era che il ricordo di Edmund, suo fratello.
Sempre più convinta che il suo gemello sia legato a doppio filo alla scia di omicidi, Dawn contatta il suo partner Diaz, il quale le rivela che Edmund è morto circa due anni prima.
Them: The Scare aveva già svelato al suo pubblico che le due storylines principali – quella di Dawn e quella di Edmund – non erano ambientate nello stesso arco temporale, ponendo il declino mentale di Edmund antecedente di due anni rispetto all’inizio delle indagini.
Con la conferma della morte di Edmund, dunque, si potrebbe ipotizzare che “the man with the red hair” sia la materializzazione della parte demoniaca di Edmund, che vuole vendicarsi di tutto il male subito da bambino.
Un’entità sovrannaturale e demoniaca utilizzata come espediente per raccontare quanto possano incidere le ferite dell’anima. Come detto con ipocrisia dal dottor Gaines, nel cuore di un bambino che non viene ascoltato e amato si può insinuare qualcosa di marcio, che lo accompagnerà per tutta la vita.
UN TRIPUDIO DI VENDETTA E DOLORE
Questa ipotesi trova conferma nell’ultima parte dell’episodio, con il faccia a faccia tra Edmund ed Athena e il successivo omicidio di quest’ultima.
La sequenza all’interno del negozio di giocattoli (svelato anche come mai Athena avesse buttato via un intero scatolone di Raggedy Ann) è un tripudio di magnificenza seriale: dai movimenti ansiogeni della macchina da presa, all’uso di scenografie claustrofobiche e luci rosso sangue, fino alla bellissima ed ipnotica “Gifted” del compositore Cristobal Tapia de Veer (vincitore di due Emmy per le sue musiche nella serie The White Lotus).
La parte malvagia di Edmund, dunque, prende le sembianze di una bestia dai capelli rossi – come la stessa bambola Raggedy Ann tanto amata dal ragazzo – che ricorda, per certi versi, la personalità della Bestia del film Split.
L’uomo dai capelli rossi prende di mira tutto ciò che ad Edmund ricorda il suo tragico passato: Bernice Mott in primis, i gemelli (Curtis, le due sorelle), Athena ed ora sembra intenzionato a fare i conti proprio con sua sorella Dawn.
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Un piccolo gioiellino di puntata di una serie ingiustamente poco conosciuta. Regia, sceneggiatura, attori, fotografia e colonna sonora rendono la visione di “One Of Us Is Gonna Die Tonight” una traumatica, ma magnifica esperienza seriale.
