Them: The Scare 2×08 – The BoxTEMPO DI LETTURA 3 min

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Them 2x08 recensionePer affrontare l’analisi del finale di Them (in Italia arrivato col titolo Loro) bisogna ricordare che la serie è stata concepita come una serie antologica, ovvero ogni stagione è indipendente l’una dall’altra e quindi può essere recuperata in qualsiasi modo. Questo incipit iniziale è importante poiché implica che la fruizione ed il potenziale apprezzamento del progetto non siano direttamente collegati a fatti avvenuti in altre stagioni. Plot twist: non è più così.
Tralasciando il concetto cardine della serialità televisiva e di chiunque abbia un minimo di senso dell’ordine e/o soffra di disturbi ossessivi-compulsivi, ovvero che una serie non si recupera partendo dalla seconda-terza-quarta stagione per poi recuperare gli episodi iniziali, le serie antologiche possono potenzialmente essere vittime di questo tipo di recuperi non cronologici, il che inficerebbe l’effetto del finale di Them visto il collegamento diretto con la prima stagione.
Con questo si apre ovviamente una forbice con una porzione di spettatori più sfortunati e vittime delle loro stesse decisioni che apprezzeranno relativamente poco il salto temporale nel finale e la rivelazione di chi sia la madre di Edmund e Dawn, mentre l’altra porzione di pubblico (la maggioranza) che ha visto la serie in ordine cronologico di uscita avrà applaudito apprezzando la scelta di Little Marvin che, oggettivamente, non ci si aspettava. Un collegamento che lascia le porte aperte ad un possibile proseguimento off-screen nel caso la serie venga rinnovata per una terza stagione, ma un collegamento che termina il percorso stagionale con domande in sospeso che potenzialmente potrebbero infastidire qualcuno, proprio per il concetto di “stagione antologica” che viene così tradito.

Fuck the police.

LINEARITÀ E MALEDIZIONI


Se si volesse cercare un lato negativo in “The Box” allora bisognerebbe guardare alla semplice chiusura prevedibile e senza troppe ripercussioni nel confronto tra Dawn e le sue due nemesi. Se dal punto di vista scenico e d’intrattenimento non si può dire niente, da quello dello spettatore rodato si ha la sensazione di aver già visto questo tipo di risoluzioni (Supernatural docet in questo caso), risoluzioni che tra l’altro sembrano essere scritte da mani diverse rispetto a quelle che hanno tagliato la testa alla mamma adottiva di Dawn, per esempio.
L’aver “liberato” Edmund, grazie all’amore finalmente ricambiato, è scontato, potenzialmente funzionale per la chiusura della storia, ma pur sempre scontato. Dawn illesa (a parte un calcio) anche nel confronto con McKinney è un po’ banale, ed è quel genere di banalità che viene confermato da quel breve momento di suspense che separa il rumore dello sparo dalla scoperta di chi ha ricevuto il proiettile che, ovviamente, non è la protagonista.
Poi però Them si ricorda di essere Them, sforna un collegamento con la prima stagione che lascia con la bocca spalancata e lancia anche l’idea di una possibile maledizione che affligge la famiglia Emory e che potrebbe essere il filo conduttore per la terza stagione. Potrebbe…

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Confronto tra Edmund e Dawn
  • Continua l’empatia nei confronti di Edmund
  • Flashback per spiegare il passato di Dawn
  • Il ritorno dell’uomo tip-tap nel salto temporale
  • Lieto fine troppo lineare, si poteva ambire a qualcosa di più 
  • Se non si è vista la prima stagione (per qualsiasi ragione) non si potrà capire e apprezzare il finale

 

“The Box” è un gran bell’episodio vittima di una linearità nella chiusura delle sue trame che poco si addice con quanto visto in precedenza e, soprattutto, con il finale a base di mamme a sorpresa e del ritorno dell’uomo tip-tap, decisamente poco prevedibile. Con l’augurio che la serie venga rinnovata da Amazon Prime Video, ci si può definire serenamente soddisfatti da un prodotto che qualitativamente rimane altissimo e degno di essere visto e scoperto grazie al passaparola.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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