Them: The Scare 2×05 – Luke 8:17TEMPO DI LETTURA 3 min

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Them-2x05 The ScareDelle critiche riguardanti la prima stagione si era già fatta menzione nelle precedenti recensioni ed è indubbio che “Covenant I.”, quinto episodio del primo arco di questa serie antologica, sia quello più macabro da guardare. Delle sequenze definite dai più “black trauma porn”, nonostante la forza della storia alla base.
Erano quindi giustificate le aspettative attorno a questo quinto episodio che condivideva con il suo omonimo della prima stagione anche la ridotta durata: entrambi sono rispettivamente gli episodi più brevi. In “Luke 8:17”, tuttavia, ci si allontana dalla macabra performance in scena preferendo un plot twist di grande effetto, capace di far incrementare in maniera esponenziale le domande attorno a come questa storia troverà la propria conclusione.

1989-1991


No, Edmund e Dawn non sono all’interno della stessa linea temporale. Meglio specificare: i fatti narrati riguardanti Edmund sono relativi all’anno 1989, mentre quelli di Dawn e ai misteriosi omicidi sono ambientati nel 1991. Ma i due personaggi sono legati visceralmente dal momento che sono fratello e sorella.
Allo spettatore erano stati dati messaggi fuorvianti e di difficile interpretazione, soprattutto riguardo ad Edmund. Le modalità con cui il ragazzo uccide Donovan (dislocazione e rottura delle ossa) ricorda molto da vicino ciò in cui si sta imbattendo Dawn. Ma alcuni elementi non combaciano: i dettagli delle persone con cui le vittime avrebbero avuto a che fare nei giorni precedenti e, in particolar modo, l’elemento soprannaturale delle loro morti che dovrà in qualche modo essere giustificato. Non si attende una risposta scientifica di quanto avviene ai corpi (vedasi il povero Benito nel retro della macchina di Dawn), ma sicuramente sarebbe un grande vuoto di sceneggiatura se tutto fosse ricondotto a “poteri”, “forze oscure” o altro ancora.

UN SERIAL KILLER IN FORMAZIONE


I capelli rossi, dettaglio che Benito appunta riguardo la persona con cui avrebbe interagito il fratello nei giorni prima, sarebbe forse riconducibile alle trecce di Raggedy Ann, la bambola di cui Edmund sembra essere ossessionato e con cui si sofferma a parlare proprio nel finale di puntata. I due anni di stacco narrativo (1989-1991) sarebbero il periodo necessario ad Edmund per affinare una tecnica di omicidio ancora difficile da giustificare?
Sicuramente molti elementi avvicinano a questo pensiero, ma sarà interessante vedere i passi successivi di questa evoluzione (o involuzione) da parte di Edmund. E soprattutto vedere le possibili connessioni delle vittime rispetto ad Edmund.

MENO TEMPO SPRECATO


Accantonate le riflessioni e le speculazioni sul prosieguo della stagione, Them: The Scare regala un quinto episodio di impatto questa volta non scenico, bensì narrativo, regalando al pubblico un colpo di scena ben assestato senza esagerare con il minutaggio. Come si scriveva nella recensione di “Are You Scared?”, infatti, la scelta di ridurre il numero totale degli episodi potrebbe aiutare a rendere la narrazione più scorrevole evitando tempi vuoti e perdite di tempo inutili. Cose che, effettivamente, sembrano ad ora essere state evitate. Certo, alcune dinamiche forse sarebbero state ampliate di più (Kelvin, Reggie-Dawn e qualche flashback)… ma a conti fatti sarebbe stato davvero necessario? Si tratterebbe senza ombra di dubbio di orpelli narrativi in grado di ampliare il background dei personaggi, ma terribilmente fini a se stessi senza un vero peso all’interno della sceneggiatura. Quindi, mettendo le due possibilità sui piatti di una bilancia, la scelta degli otto episodi resta valida.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • 1989-1991
  • L’incontro Dawn-Edmund
  • Il vortice di pazzia in cui sembra essere finito Edmund sembra non potergli lasciare scampo
  • L’esorcismo a Benito, la crisi del ragazzino e l’atroce morte
  • Questioni poliziesche ancora molto defilate rispetto alla storia in generale

 

Restano ancora tre episodi e l’attesa per capire come convoglieranno definitivamente le trame di Edmund e Dawn è decisamente alta. Si tratta davvero di un serial killer soprannaturale oppure Edmund (o chi per lui) ha architettato questa serie di omicidi (quasi) alla perfezione?

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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