Tom Jones 1×04 – Episodio 4TEMPO DI LETTURA 4 min

/
2
(1)

Recensione Tom Jones 1x04Non si può certo dire che quest’ultimo episodio di Tom Jones sia noioso.
Dopotutto, la showrunner Gwyneth Hughes ha dovuto condensare in sole quattro puntate le quasi 800 pagine del  mastodontico romanzo di Henry Fielding The History of Tom Jones, a Foundling. E se già nell’episodio precedente, tra le scappatelle di Tom e la favoloso festa in maschera, il ritmo della narrazione era aumentato, in questa puntata conclusiva sembra di assistere ad un film d’azione piuttosto che ad una commedia romantica.

UNA ACTION COMEDY IN COSTUME


In “Episodio 4” succede di tutto. C’è tempo per un rinsavimento di Tom che, deciso a dimenticare il suo passato di playboy, cerca di smarcarsi goffamente dagli interessi carnali di Lady Bellaston. La zia di ghiaccio però, interpretata magistralmente da Hannah Waddingham, è più scaltra e vecchia dell’imberbe Tom e userà tutta la sua astuzia per cospirare contro il giovane, come farebbe una qualsiasi principessa respinta.
Anche Black George rinsavisce e chiede scusa a Tom per averlo truffato nell’episodio 2. Ma se, in sole quattro puntate, due personaggi riescono a percorrere quel cammino dell’eroe tanto caro alla narrativa e al cinema, questo non vale per il vile Blifil che sentendosi anch’esso respinto tramerà vendetta alleandosi proprio con la malvagia Lady Bellastone.
Il resto della puntata corre veloce, velocissimo. In 50 minuti si passa dal rammarico di Tom per aver più volte tradito Sophia, alla vendetta della zia cattiva, passando per un goffo duello fino al colpo di scena finale sulle origini del trovatello. Infine, si arriva al “e vissero felici e contenti”.

GIRLS POWER NONOSTANTE TUTTO


Nella recensione dell’episodio 2 si sottolineava come il giovane Tom sembrasse costantemente in balia delle donne e non potesse fare nulla per opporsi al loro fascino e cadere tra le braccia di qualsiasi donzella incontrasse.
Alla fine della visione c’è, in effetti, da sottolineare una certa rottura degli stereotipi. É vero che i protagonisti spesso pronunciano frasi patriarcali. Lo stesso Blifil, sposo promesso, ritiene Sophia sua di diritto e conversazioni migliori non arrivano neanche dal gentiluomo Allworthy e tutto il cucuzzaro che cerca di maritare Sophia con il miglior partito in circolazione.
Resta comunque la sensazione che il vero potere, in questo show, sia quello delle donne, perpetrato attraverso una non troppo sottile arma di seduzione di massa. La stessa star di Tom Jones, Solly Mc Leod, ha dichiarato in un’intervista a Decider che tutte le donne dello show sono quelle che istigano le relazioni e rendono Tom un personaggio ingenuo e vulnerabile. Non solo Lady Bellaston trascina nella cospirazione contro Tom un ingenuo Blifil, ma è la stessa Sophia a opporsi con tutte le forze, e con l’aiuto della damigella Honour, allo scomodo matrimonio organizzato, in un momento storico in cui non era previsto che le donne si potessero ribellare al proprio destino.

UN SEXY ROMANZO DI FORMAZIONE


Sempre Mc Leod ha rivelato di aver lavorato con un coordinatore dell’intimità per rendere ogni esperienza sessuale  di Tom diversa e in linea con la crescita del protagonista: da trovatello di basso rango a giovane uomo capace di scegliere. Le scene con Molly erano progettate per essere giocose, più intriganti quelle con la signora Waters, decisamente sinistro l’incontro con Lady Bellaston. Anche la showrunner Gwyneth Hughes si è espressa sulle differenti energie sessuali presenti nello show e ha dichiarato che provenivano proprio dal racconto di Fielding che ha scritto personaggi femminili incredibilmente forti e capaci.
Questo aspetto non deve stupire, la passione di Fielding per le donne era reale: non solo modellò alcune eroine dei suoi racconti sulla figura di Charlotte Cradock, sua prima moglie, ma alla morte di questa si risposò con la cameriera di lei, Mary, suscitando grande scalpore negli ambienti snob dell’epoca.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Ritmo incalzante
  • Lady Bellaston pregevolmente maligna
  • Una spallata al patriarcato nell’anno 1749
  • Realismo e comicità ben calibrate
  • Ritmo incalzante, anche troppo
  • Un goffo duello

 

Una commedia sottile e poco impegnativa che fatica a mostrare le implicazioni di critica sociale che emergono nel romanzo da cui è tratto. I costumi, una deliziosa Hannah Waddingham e un cast corale ben assortito sopperiscono ad una sceneggiatura a volte frettolosa costretta a comprimere le 800 pagine dell’opera di Henry Fielding nei 108 minuti totali di visione. Il risultato è una commedia divertente, perfetta per tutti i fan orfani di Bridgerton.

Quanto ti è piaciuta la puntata?

2

Nessun voto per ora

Membro Onorario della Generazione X. Dal 1994 si aggira nei corridoi dell'archivio degli X-Files senza trovare l'uscita. Da piccola fingeva di avere la febbre per rimanere a casa da scuola a guardare gli episodi di Hazzard. Capisce poco di Cinema ma ci prova.

Precedente

Il nuovo 007 sarà scelto fra qualche anno

Prossima

Spin-Off 3×07 – Ottobre sul divano con Gen V, Ashoka, Loki e i corti di Wes Anderson

error: Nice try :) Abbiamo disabilitato il tasto destro e la copiatura per proteggere il frutto del nostro duro lavoro.