Uncoupled 1×01 – Capitolo 1TEMPO DI LETTURA 4 min

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Uncoupled 1x01 - Chapter 1

Dal produttore di Sex And The City e And Just Like That… non poteva che nascere l’ideale “prodotto di mezzo” che rimedia alla discutibile riuscita del sequel che riporta sullo schermo le ben conosciute amiche di Manhattan. Darren Star, infatti, con Uncoupled regala al pubblico una nuova serie tv ambientata sempre nella grande mela ma mostrando di quest’ultima (rispetto alle sue produzioni sopraccitate) l’altra sua faccia: il mondo maschile, gay, alle prese con i drammi della vita, del sesso e dell’amore.
Con un cast che mostra di avere tutte le carte in regola già dal primo episodio, “Capitolo 1”, e con la durata giusta di trenta minuti a puntata, questa rom-com targata Netflix sembra essere pronta per il successo e con la sola pretesa di offrirsi come intrattenimento leggero si candida tra le opzioni migliori per un binge-watch di tutto rispetto.

CINQUANTA


Colin: “I just need some time on my own to figure things out.”
Michael: “After 17 years, you don’t ‘figure things out alone in another apartment with the Hèrmes towels and the wine!”
Colin: “I only took things that I paid for myself.”
Michael: “Yes, towels we’re not allowed to use and wine that we can’t drink. What is the point? I never understood.”
Colin: “Stop making this about you. It’s not all about you.”
Michael: “No, it’s about us! You’re making an ‘us’ decision all by yourself.”

Il titolo eloquente del telefilm lascia ancor meno all’immaginazione del pubblico quando, a poche scene dall’inizio del pilot, il ricco e affascinante agente immobiliare Michael Lawson (Neil Patrick Harris, i cui fan di lunga data avranno piacere di rivedere nel consueto abito elegante) viene lasciato dal compagno Colin McKenna (Tuc Watkins) poco prima di svelare a quest’ultimo la festa a sorpresa per il suo cinquantesimo compleanno.
Costretto a mandare giù il rospo e a fingere di godersi il party organizzato nei minimi dettagli, Michael aspetterà che tutti gli ospiti siano andati via per tentare un confronto con Colin che però gli darà un secco due di picche prima di sparire a bordo di un taxi. Nessuno è perfetto, anche Michael avrà i suoi difetti ma nessuno merita di essere liquidato, quasi ghostato, senza una spiegazione dopo quasi vent’anni insieme, perciò a questo giro l’empatia risulta essere l’elemento chiave.
L’improvvisa fine di una relazione durata ben diciassette anni non è solo sintomo dell’imprevedibilità della vita stessa (dentro e fuori dallo schermo), non è soltanto l’ennesimo cliché della solita crisi di mezza età, ma segna anche l’inizio di una serie di inaspettati eventi destinati ad arricchire la trama tra un momento di suspense e l’altro.

SHE KNOWS


Suzanne: “Why are you so calm? I’d be in bed, calling lawyers or interviewing hitmen.”

Dopo aver affrontato i primi step da manuale post rottura, Michael viene messo in faccia alla verità dei fatti dalla sua spalla destra (sia in amicizia che in ambito lavorativo) Suzanne riportando sullo schermo Tisha Campbell che per la sua sfrontatezza e ironia si aggiudica facilmente la simpatia dello spettatore, senza dubbio anche in ricordo della sua iconica interpretazione nei panni di Janet nella popolarissima sitcom Tutto In Famiglia.
Suzanne risulta per ora un character tanto piacevole quanto necessario a creare un buon equilibrio tra il lato drammatico e quello romantico della narrazione come quando anche la terapia di coppia per Colin e Michael fallisce sul nascere.
Non a caso, sarà affidato proprio a lei l’importante compito di chiudere il primo atto lasciando tutti col fiato sospeso pronti a un compulsivo click per saltare i titoli di coda e catapultarsi nella puntata successiva: che ci sia di più dietro al semplice turbamento esistenziale di Colin dettato dal passare degli anni?

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Neil, semplicemente il protagonista perfetto
  • Tisha Campbell e la sua irriverenza
  • Il realismo nel rappresentare le fasi di un cuore infranto
  • Letteralmente ogni parte della produzione: sceneggiatura, musica, riprese, personaggi secondari. Tutto on point!
  • Colin e Tyler, ognuno dei due detestabile a modo suo

 

Uncoupled rivela avere molti punti a suo favore (tra cui ci sono gli attori a cui – per un motivo o un altro oltre la loro bravura – si è affezionati e attimi di vita quanto più vicini alla realtà possibili) che insieme a una buona dose di fiducia rendono possibile consigliarne la visione con il massimo dei voti!

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Amante della letteratura, decisamente meno della matematica, procrastinatrice seriale la cui unica costanza nella vita è la pizza. Giunge a Recenserie per mettere a tacere i sensi di colpa del troppo tempo speso a guardare serie TV anziché studiare e farsi una carriera.

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